Venerdì 29 giugno alle 22.30 "Grido silenzioso" al parco Amendola sud di Modena.
“Grido silenzioso – non sono un’eroina” è il titolo dello spettacolo della compagnia Teatri dell’era dedicato al dramma di Chernobyl e alle storie delle badanti ucraine raccolte a Caffè Babele di Reggio Emilia, che venerdì 29 giugno alle 21.30 sarà in scena a ingresso gratuito a Loving Amendola, a Modena al parco Amendola sud.
Per “Grido Silenzioso”, diretto da Gian Luca Righetti, l’autrice e attrice Federica Zambelli si è ispirata alle storie vere di alcune donne e al libro “Preghiera per Chernobyl”. “Grido silenzioso” è un monologo di 75 minuti, preceduto alle 21.30 va da “Opere di Fantasia” della Compagnia teatrale Commercianti di Te. Per entrambi gli spettacoli l’appuntamento è al parco Amendola Sud di Modena, con accesso dal parcheggio di via Panni oppure da via Mantegna per pedoni e ciclisti.
“Grido silenzioso” comincia con una voce di donna, che lega due punti lontani nel tempo e nello spazio. Chernobyl, 1986 e Italia, 2007, sono la partenza e l’arrivo del racconto di Ljusja, che da una stazione dei treni italiana parte per l’ennesimo tentativo di trovare la felicità. Ljusja arriva in Italia dopo aver perso il marito nella tragedia di Chernobyl: il racconto della sua drammatica esperienza lascia spazio a poco a poco alla realtà dell’immigrazione e del lavoro nero come badante. Dalle testimonianze di molte donne dell’est incontrate da Federica Zambelli ha preso vita il copione di Grido silenzioso, grazie anche al progetto Caffè Babele, a cura dell’Associazione Ya Basta! di Reggio Emilia e del progetto Melting Pot Europa. Grido silenzioso, già in scena a Reggio Emilia, è stato recensito da “Rotocalco” di Enzo Biagi e dal Manifesto. La Compagnia dei Teatri dell’Era è passata negli anni dal teatro di strada alla prosa, dal teatro danza alla commedia brillante, tenendo come filo conduttore l’uso energico del corpo in scena, l’autoproduzione delle musiche e la cura per le scenografie. Con Grido silenzioso ha scelto invece la strada del monologo, con un’unica attrice sul palcoscenico, pochissime scenografie e nessun cambio di scena. Il titolo dello spettacolo è stato scelto dalle donne ucraine protagoniste del progetto.
Il laboratorio sociale Loving Amendola continua fino all’8 luglio con incontri, spettacoli e momenti di partecipazione. Programma, informazioni e fotografie sono anche on line su www.lovingamendola.it. Il progetto è promosso da Circoscrizione 3, Comune e Provincia di Modena in collaborazione con il Ceis, il Cesav e il Teatro dei Venti.
Per “Grido Silenzioso”, diretto da Gian Luca Righetti, l’autrice e attrice Federica Zambelli si è ispirata alle storie vere di alcune donne e al libro “Preghiera per Chernobyl”. “Grido silenzioso” è un monologo di 75 minuti, preceduto alle 21.30 va da “Opere di Fantasia” della Compagnia teatrale Commercianti di Te. Per entrambi gli spettacoli l’appuntamento è al parco Amendola Sud di Modena, con accesso dal parcheggio di via Panni oppure da via Mantegna per pedoni e ciclisti.
“Grido silenzioso” comincia con una voce di donna, che lega due punti lontani nel tempo e nello spazio. Chernobyl, 1986 e Italia, 2007, sono la partenza e l’arrivo del racconto di Ljusja, che da una stazione dei treni italiana parte per l’ennesimo tentativo di trovare la felicità. Ljusja arriva in Italia dopo aver perso il marito nella tragedia di Chernobyl: il racconto della sua drammatica esperienza lascia spazio a poco a poco alla realtà dell’immigrazione e del lavoro nero come badante. Dalle testimonianze di molte donne dell’est incontrate da Federica Zambelli ha preso vita il copione di Grido silenzioso, grazie anche al progetto Caffè Babele, a cura dell’Associazione Ya Basta! di Reggio Emilia e del progetto Melting Pot Europa. Grido silenzioso, già in scena a Reggio Emilia, è stato recensito da “Rotocalco” di Enzo Biagi e dal Manifesto. La Compagnia dei Teatri dell’Era è passata negli anni dal teatro di strada alla prosa, dal teatro danza alla commedia brillante, tenendo come filo conduttore l’uso energico del corpo in scena, l’autoproduzione delle musiche e la cura per le scenografie. Con Grido silenzioso ha scelto invece la strada del monologo, con un’unica attrice sul palcoscenico, pochissime scenografie e nessun cambio di scena. Il titolo dello spettacolo è stato scelto dalle donne ucraine protagoniste del progetto.
Il laboratorio sociale Loving Amendola continua fino all’8 luglio con incontri, spettacoli e momenti di partecipazione. Programma, informazioni e fotografie sono anche on line su www.lovingamendola.it. Il progetto è promosso da Circoscrizione 3, Comune e Provincia di Modena in collaborazione con il Ceis, il Cesav e il Teatro dei Venti.
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