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22/06/2007

INVESTIMENTI E UN PARTNER INDUSTRIALE PER ATCM

Il Consiglio approva il piano presentato da Sitta per rilanciare il trasporto pubblico.

 

Nella seduta di ieri, il Consiglio comunale ha approvato le Linee di indirizzo per “Il rilancio del trasporto pubblico locale” con il voto favorevole del gruppo Indipendente e della maggioranza ad eccezione di Verdi e Rifondazione comunista che hanno votato contro e di Udeur che si è astenuto; contrari anche Modena a Colori, Forza Italia, Udc, Lega Nord e Alleanza Nazionale. Il testo approvato era stato emendato su suggerimento di Stefano Prampolini (Sinistra Democratica), non sono invece passati gli emendamenti proposti da Dante Mazzi (Forza Italia).
“Atcm non è un’azienda allo sfascio. Come tutte le aziende di trasporto pubblico del territorio nazionale è un’azienda in grave difficoltà, per una serie di fattori in gran parte non imputabili a scelte gestionali o a responsabilità operative specifiche; soffre, innanzitutto, come le altre aziende, del mancato e insufficiente finanziamento a livello nazionale a fronte di un forte incremento dei costi” ha detto l’assessore alla Mobilità, Daniele Sitta, presentando il piano che dovrà rilanciare l’azienda “attraverso interventi seri e partendo anche da un rinnovato e maggior impegno di Comuni e Provincia, che porti ad assumere come priorità il potenziamento del trasporto pubblico”. Tre gli impegni che il documento si assume per raggiungere l’obiettivo: raddoppiare in tre anni i contributi regionali alla gestione del servizio; adeguare le tariffe all’inflazione e, a questo proposito, già dal 2 luglio le tariffe subiranno un incremento medio del 5 %; un ingente impegno su piano degli investimenti, vale a dire oltre 21 milioni di euro. Sitta ha quindi ribadito l’importanza di “ridurre i costi, migliorare la qualità del servizio e riportare a livelli accettabili il fenomeno dell’evasione del pagamento del ticket di viaggio per consentire all’azienda “uno straordinario sforzo di rinnovamento ed efficientamento”. Ma ha anche sottolineato che: “L’azienda da sola non ce la può fare, è necessario un intervento forte dall’esterno per portare dentro Atcm la cultura dell’innovazione e know out più avanzati sui sistemi gestionali nell’organizzazione del servizio e della manutenzione. Si deve quindi individuare, attraverso una gara pubblica, un partner industriale che sia in grado di portare un valore aggiunto di risorse finanziarie, per dare maggiore solidità patrimoniale e finanziaria ad Atcm, e in grado di far crescere cultura imprenditoriale e professionalità nell’azienda in cui lavorano 635 persone. Se non procedessimo alla ricerca di un partner forte metteremo a rischio la sopravvivenza stessa dell’azienda che a breve sarà chiamata ad affrontare la libera concorrenza di un libero mercato”. L’assessore alla Mobilità ha quindi assicurato che non si tratta di privatizzare: “Il partner entrerà con una quota di minoranza e gestirà l’azienda per permettere il processo di cambiamento e miglioramento, mentre il pubblico manterrà la maggioranza in Atcm e, in osservanza alle leggi nazionali e regionali, attraverso l’Agenzia della Mobilità, terrà per sé il ruolo di indirizzo, controllo e programmazione. Una netta distinzione di ruoli e compiti che dovrà trovare applicazione anche nella composizione dei due Consigli di amministrazione”. Infine l’assessore ha proposto di snellire i consigli di gestione di Atcm e Amo portandoli da sette a tre membri.

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