Daniele Sitta interviene sulle polemiche relative al progetto di viale Monte Kosica
In merito al comunicato a firma di un gruppo di cittadini della zona Tempio-Stazione relativo al progetto per un sottopasso in viale Monte Kosica e pubblicato stamane dalla stampa locale, si trasmette una nota dell’assessore all’Urbanistica, Daniele Sitta.
“Dispiace che un gruppo di residenti della zona Tempio bocci senza appello il progetto di collegare la Manifattura Tabacchi con l’area della stazione centrale, bocciando con esso anche il sottopasso ciclopedonale pensato come elemento di continuità fisica tra la futura città a nord della ferrovia e il centro storico.
Abbiamo dedicato al tema un’assemblea pubblica nella Circoscrizione Centro Storico. Più di recente, inoltre, abbiamo organizzato un’apposita visita aperta al pubblico alle aree interne e ai locali della Manifattura per meglio illustrare le diverse possibili soluzioni progettuali. Ampio è stato l’interesse e il consenso tra i presenti.
In entrambe le circostanze sono state diffusamente approfondite e dettagliate le caratteristiche del manufatto, tutte ben lontane dal sottopasso, “angusto e ad uso degli spacciatori” paventato dai firmatari del comunicato. Il progetto prevede la realizzazione di un grande sottopasso ciclopedonale che si collegherà con il sottopasso della stazione centrale e poi all’area Nord della città. Uno degli obiettivi strategici che ci proponiamo con il recupero della Manifattura è la riapertura di via Sgarzeria per creare un percorso diretto tra Centro Storico e Stazione.
Il nuovo collegamento ciclopedonale con la “città” che sta sorgendo a Nord (Ex Corni, Ex Mercato bestiame, Consorzio agrario, ecc.) è la condizione per favorire quel flusso continuo di cittadini che è elemento fondamentale di presidio sociale e di rivitalizzazione della zona. Anche per questo sorprende la contrarietà espressa nello stesso comunicato al parcheggio previsto a completamento della struttura commerciale che sorgerà all’interno del comparto Manifattura tabacchi.
Unanime è il convincimento che le zone a rischio nascono e si consolidano prima di tutto per la mancanza di un reale e diffuso presidio sociale del territorio.
La presenza di una qualificata, anche se quantitativamente modesta, superficie commerciale in quella zona è anch’essa un importante elemento di servizio e di rivitalizzazione. Come lo è anche il parcheggio, realizzato nel rispetto delle norme urbanistiche, indispensabile per una funzionale fruizione della struttura commerciale come dell’intera area. Del comunicato, infine, preoccupa la filosofia che sembra averlo ispirato. Non possiamo progettare una città blindata in funzione della paura di spacciatori, lucciole, o altro ancora.
Non voglio sottovalutare la situazione delle zone Stazione e Tempio. Sono convinto, però, che oltre ai doverosi e necessari interventi delle Forze dell’ordine, dobbiamo costruire una città capace di riempirsi sempre ed ovunque di cittadini e di attività terziarie, commerciali, culturali, ecc. Non dobbiamo commettere l’errore di avere paura del futuro, di scommettere su di esso. Sono sfide a cui non possiamo rinunciare. Nascondendosi dietro atteggiamenti di chiusura si finisce per conservare l’esistente; proprio quell’esistente che non ci piace”.
Daniele Sitta
Assessore all’Urbanistica del Comune di Modena
“Dispiace che un gruppo di residenti della zona Tempio bocci senza appello il progetto di collegare la Manifattura Tabacchi con l’area della stazione centrale, bocciando con esso anche il sottopasso ciclopedonale pensato come elemento di continuità fisica tra la futura città a nord della ferrovia e il centro storico.
Abbiamo dedicato al tema un’assemblea pubblica nella Circoscrizione Centro Storico. Più di recente, inoltre, abbiamo organizzato un’apposita visita aperta al pubblico alle aree interne e ai locali della Manifattura per meglio illustrare le diverse possibili soluzioni progettuali. Ampio è stato l’interesse e il consenso tra i presenti.
In entrambe le circostanze sono state diffusamente approfondite e dettagliate le caratteristiche del manufatto, tutte ben lontane dal sottopasso, “angusto e ad uso degli spacciatori” paventato dai firmatari del comunicato. Il progetto prevede la realizzazione di un grande sottopasso ciclopedonale che si collegherà con il sottopasso della stazione centrale e poi all’area Nord della città. Uno degli obiettivi strategici che ci proponiamo con il recupero della Manifattura è la riapertura di via Sgarzeria per creare un percorso diretto tra Centro Storico e Stazione.
Il nuovo collegamento ciclopedonale con la “città” che sta sorgendo a Nord (Ex Corni, Ex Mercato bestiame, Consorzio agrario, ecc.) è la condizione per favorire quel flusso continuo di cittadini che è elemento fondamentale di presidio sociale e di rivitalizzazione della zona. Anche per questo sorprende la contrarietà espressa nello stesso comunicato al parcheggio previsto a completamento della struttura commerciale che sorgerà all’interno del comparto Manifattura tabacchi.
Unanime è il convincimento che le zone a rischio nascono e si consolidano prima di tutto per la mancanza di un reale e diffuso presidio sociale del territorio.
La presenza di una qualificata, anche se quantitativamente modesta, superficie commerciale in quella zona è anch’essa un importante elemento di servizio e di rivitalizzazione. Come lo è anche il parcheggio, realizzato nel rispetto delle norme urbanistiche, indispensabile per una funzionale fruizione della struttura commerciale come dell’intera area. Del comunicato, infine, preoccupa la filosofia che sembra averlo ispirato. Non possiamo progettare una città blindata in funzione della paura di spacciatori, lucciole, o altro ancora.
Non voglio sottovalutare la situazione delle zone Stazione e Tempio. Sono convinto, però, che oltre ai doverosi e necessari interventi delle Forze dell’ordine, dobbiamo costruire una città capace di riempirsi sempre ed ovunque di cittadini e di attività terziarie, commerciali, culturali, ecc. Non dobbiamo commettere l’errore di avere paura del futuro, di scommettere su di esso. Sono sfide a cui non possiamo rinunciare. Nascondendosi dietro atteggiamenti di chiusura si finisce per conservare l’esistente; proprio quell’esistente che non ci piace”.
Daniele Sitta
Assessore all’Urbanistica del Comune di Modena
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