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25/01/2008

CHIESA DEL VOTO, INTERVENTI SU ABSIDE E SAGRESTIA

Il Comune di Modena investirà 370 mila euro per i lavori di risanamento
La chiesa del Voto presenta visibili fenomeni di degrado dovuti principalmente al naturale deterioramento, agli agenti atmosferici e all’umidità di risalita. L’edificio, inoltre, ha subito alcuni interventi di restauro incongrui: le superfici interne sono ricoperte da una spessa crosta formata da numerosi strati di tinteggi; questa crosta, oltre che togliere plasticità e rilievo alle decorazioni e agli stucchi, presenta una coloritura totalmente incongrua rispetto alle coloriture originali risultanti dalle stratigrafie. La copertura, presenza vegetazione, limo, escrementi di volatili, coppi smossi e linee di gronda non adeguatamente fissate o assenti; necessita pertanto di un completo rimaneggiamento dei coppi. Il sistema di smaltimento delle acque meteoriche risulta incompleto e necessita di sostituzioni localizzate di gronde, pluviali, e lattonerie in genere. Gli interventi previsti nel progetto riguardano la copertura, la sagrestia e l’abside.
Copertura.
Al fine di non vanificare l’intervento di restauro degli interni in caso di infiltrazioni, si procederà ad un completo rimaneggiamento della copertura, la sostituzione delle lattonerie incongrue o fatiscenti con lattonerie in rame. La guaina sarà ripresa o sostituita nei punti in cui si sono manifestate infiltrazioni di acqua piovana.
Sagrestia e locali di pertinenza.
E’ prevista la valorizzazione della sagrestia conferendone la possibilità di utilizzo a piccola saletta riunioni. Il restauro interesserà anche il corridoio di accesso da piazza Matteotti e il relativo portale di ingresso.
Gli interventi da eseguire sono:
§ il restauro delle superfici murarie mediante la completa asportazione degli strati di tinteggio incongrui, il tinteggio a calce mediante velatura secondo le coloriture emerse dai saggi stratigrafici eseguiti;
§ la riapertura delle porte sul corridoio attualmente tamponate (sia della sagrestia che del bagnetto) compreso il recupero della quota mediante gradini;
§ la sostituzione del lucernario esistente con lucernario motorizzato;
§ il recupero dei pavimenti mediante reintegrazioni delle lacune, leggera levigatura e specifico trattamento protettivo e conservativo;
§ il restauro degli arredi e della pala dell’altare;
§ l’installazione di impianto di trattamento dell’aria che sarà installato nell’appartamento dell’ex rettore;
§ il rifacimento degli impianti elettrici e di illuminazione della sagrestia, bagno e relativo disimpegno.
Abside e presbiterio.
E’ previsto il restauro delle superfici murarie mediante la completa asportazione degli strati di tinteggio incongrui, il tinteggio a calce mediante velatura secondo le coloriture emerse dai saggi stratigrafici eseguiti. Saranno inoltre restaurati gli stucchi.
Intervento di deumidificazione.
La presenza di opere d’arte, altari, boiseries ecc. in aderenza alle pareti impone il ricorso a una soluzione minimamente invasiva, reversibile, e sufficientemente efficace. La scelta è ricaduta sulla tecnologia della elettrosmosi passiva elettromagnetica. Questa tecnologia prevede la semplice installazione di un certo numero di centraline, con relativa alimentazione elettrica; queste centraline, producendo un debole campo elettrico con polarità positiva sulle murature e negativa sul terreno, determineranno una lenta ma costante migrazione delle molecole d’acqua verso il terreno. Essendo il raggio di azione di ogni centralina circa 14 metri si prevede l’installazione di tre centraline in punti opportunamente nascosti.
L’investimento economico per il recupero
L’importo totale per il completamento del progetto è di 370 mila euro. I lavori saranno affidati con procedura negoziata. Il cantiere dovrebbe essere aperto entro l’estate 2008 per una durata di circa sei mesi.
La chiesa del Voto nella storia
La Chiesa Nuova o del Voto nacque in seguito ad un voto fatto dai cittadini modenesi durante la terribile peste (12.000 vittime in appena sei mesi) che colpì Modena nel 1630. Il 13 novembre dello stesso anno, nella ricorrenza di San Omobono - primo giorno in cui non si verificarono decessi dovuti al morbo - si decise pertanto di erigere la chiesa in onore alla “Madonna di Reggio”, che nella vicina città aveva da poco compiuto numerosi miracoli Tre anni più tardi (1633), dopo lunghi contrasti ed indecisioni, venne scelto il luogo dove erigere la Chiesa: sulla via Emilia “all’incontro del Mercato della legna”, dinanzi alla “strada del Seminario”, dunque a poche decine di metri del Duomo. Per la scelta dell'ubicazione e del progetto della nuova chiesa intervenne in prima persona Fra' Giovanni Battista d'Este,ex duca Alfonso III, che aveva abdicato in favore del figlio per vestire l'abito di frate Cappuccino. L’anno seguente (1634) venne incaricato ai lavori di progettazione l’architetto Cristoforo Malagola, detto il Galaverna, al quale fu chiesto di erigere una chiesa simile a quella di San Salvatore di Bologna. Il disegno della chiesa venne approvato dal Duca nell’aprile dello stesso anno. Il 13 novembre del 1636, sesto anniversario della cessazione della peste, l’edificio fu inaugurato con grande solennità e partecipazione da parte del popolo. Nel 1638 venne eretta la cupola e solo nel 1640 la chiesa poteva dirsi completamente ultimata. Attualmente la chiesa, di proprietà del Comune di Modena è utilizzata per il culto e concessa in comodato d’uso in uso al “Comitato Modenese Messa dell’Artista” con del. C.C. n. 196 del 14/07/1994, rinnovo Del G.C. n. 761 del 29/11/2005 fino al 01/11/2009. Inoltre il Comune di Modena utilizza direttamente la chiesa per iniziative di carattere culturale.


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