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30/01/2008

I DOVERI DI SOLIDARIETA' PER REALIZZARE I DIRITTI

Intervento del Sindaco Pighi sulla lettera ai modenesi di Mons. Cocchi
Dalla rassegnazione alla speranza, dall’impegno personale al bene comune: i temi trattati da Mons. Cocchi nella sua lettera ai modenesi costituiscono, credo, critica e stimolo a tutti per un’esistenza più completa, a partire dalle scelte individuali per arrivare all’impegno nel governo della cosa pubblica.
“Un cristiano -ci dice il nostro Vescovo citando il cardinal Martini- non può limitarsi alla critica, deve interessarsi ed impegnarsi per il luogo in cui vive”. Idee che subito mi hanno riportato ad altre parole: “ …non si può fare a meno della politica, in un mese qualsiasi forma di convivenza verrebbe distrutta -ci diceva di recente il filosofo Remo Bodei, geminiano onorario- l’aspra e severa bellezza della politica consiste nell’accettare le sfide, integrando i cittadini nella comunità, soppesando i pericoli, promuovendo diritti comuni e metabolizzando i conflitti con senso di responsabilità…”.
Una coincidenza di visione generale tra pensatori cattolici e laici che deve farci riflettere con attenzione. Non è la prima volta, ovviamente, che questa convergenza si realizza, ma credo comunque si tratti di un segnale importante: allo stesso tempo la sottolineatura di un pericolo grave, la rassegnazione all’individualismo, ma anche l’enunciazione di una possibile soluzione, l’impegno individuale verso il bene comune. La ricerca del bene comune, come risposta anche ai problemi personali, la consapevolezza che l’isolamento produce incertezza, paura, diffidenza nel nuovo. Da qui la necessità di riprendersi la Città, da molti armai considerata la dimensione ottimale per affrontare e superare le contraddizioni di una società che fatica a stare in equilibrio tra l’infinitamente grande e l’irrimediabilmente piccolo.
Così come è indispensabile l’esortazione all’impegno dei singoli cittadini, è ancora più importante il richiamo alle donne ed agli uomini che concorrono al governo delle città: ai politici, agli amministratori, a chi rappresenta parti importanti della società, dai sindacati agli imprenditori. Perchè se l’impegno deve essere di tutti, le responsabilità, invece, devono necessariamente essere diverse, commisurate al ruolo che ci è stato assegnato.
La risposta deve essere articolata e comprendere la capacità di decidere, il coinvolgimento degli interessi particolari nel quadro generale, l’uso razionale delle risorse, la soluzione dei problemi dell’oggi senza aggravare quelli di domani, l’equilibrio fra i diritti ed i doveri.
Passare dalla rassegnazione alla speranza, credo comporti la consapevolezza di una posta in gioco alta, un’idea di società che neutralizzi coloro che vogliono impedire di decidere perché a loro non conviene, isoli chi vuole soddisfare il particolare contro il generale, denunci il rischio di impoverire le future generazioni, pratichi e non solo proclami i doveri di solidarietà sociale, come li chiama la nostra costituzione, quale condizione per realizzare i diritti.
La politica deve essere impegnata a realizzare le cose possibili, ma questo non significa accontentarsi, rinunciare alla speranza. Anzi, è proprio con la capacità di dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini, di quelli più in difficoltà in particolare, che si contribuisce a creare una prospettiva di comunità, un senso di appartenenza nuovo, basato sulla fiducia consapevole in un futuro che possiamo rendere migliore del presente.

Giorgio Pighi
Sindaco di Modena

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