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22/10/2008

GHIRLANDINA, DUE INTERROGAZIONI SUL TELO DI PALADINO

Risposte dell'assessore Mario Lugli ai consiglieri Antonio Maienza e Sergio Celloni

"La scelta di coprire il restauro della nostra torre civica con un’opera dell’artista Mimmo Paladino ci è parsa culturalmente ambiziosa, migliore rispetto a una copertura pubblicitaria o a una riproduzione della Ghirlandina stessa. Per quanto riguarda la possibilità di tagliare il telo e venderne i pezzi ai modenesi, la valuteremo quando si chiuderà il cantiere, tra un anno e mezzo circa”. Lo ha detto in una delle passate sedute del Consiglio comunale l’assessore alla Cultura Mario Lugli rispondendo all’interrogazione del consigliere Pl Sergio Celloni e all’interpellanza di Antonio Maienza (Popolari per il centrosinistra).
Il consigliere Celloni aveva richiamato il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e ha chiesto “e ci sia stata autorizzazione da parte del soprintendente a procedere con la copertura che attualmente ricopre la Ghirlandina”. Ha inoltre citato il caso di Venezia dove alcuni ponteggi in piazza San Marco sono coperti da cartelloni pubblicitari. “La scelta veneziana”, ha commentato l’assessore, “ha una natura venale, come dichiarato dagli stessi amministratori. Stando al merito, le coperture di cantieri non richiedono espressione della Soprintendenza. Esiste una commissione cultura, avviata nel dicembre 2006, per verificare tutti gli aspetti del restauro accanto alla parte tecnica. Il 29 giugno 2007 a questa commissione venne presentata la soluzione individuata, che parlava della volontà dell’Amministrazione di utilizzare l’occasione per una copertura del telo con un evento di tipo culturale. L’indicazione di Mimmo Paladino è venuta dalla direttrice della Galleria Civica Angela Vettese. È un’operazione che ha attratto l’interesse dei cittadini sul restauro della Ghirlandina, un’operazione non semplice, importante, con dei rischi, ma credo in sintonia con la volontà della città: accettare le sfide dell’arte contemporanea. Inoltre”, ha concluso Lugli, “lo sguardo lungo ha dato ragione a questa opera, che oggi, tutto sommato, o non dispiace o piace”. Sergio Celloni ha replicato: “sono scelte che stanno al buon senso dell’amministrazione. Ma la vostra amministrazione come sempre è andata avanti diritta per la propria strada senza ascoltare le proposte dei cittadini e dell’opposizione. Non è vero che non facciamo proposte, è che non vengono mai accettate”. Il consigliere Maienza aveva invece chiesto lumi “sulla possibilità di vendere ai cittadini che ne facessero richiesta quadretti estratti dai teli di Paladino”. Sulla sua istanza è intervenuto anche Dante Mazzi di Forza Italia che ha aggiunto ironicamente: “se andrà in porto questa proposta servirà un valido meccanismo anti contraffazioni: questi quadretti sono facilmente imitabili. In parte sono tutti bianchi, o grigi a causa dello smog”. Antonio Maienza ha ringraziato l’assessore Lugli, ricordando che “altre mie proposte sono state accolte, ad esempio la punzonatura e il registro delle biciclette che io avevo promosso con una campagna. L’assessore Lugli ha tenuto presente che anche l’artista non sarebbe offeso da questa prospettiva: “all’inizio”, ha concluso Lugli, “Paladino era visto con scetticismo, ma poi i modenesi si sono innamorati di questo telo”.

 

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