Dal primo marzo ai Musei del Duomo e ai Musei civici sono esposti abiti, divise, foulard patriottici, gioielli e dipinti sul breve soggiorno del pontefice nel luglio 1857
                
            
            
        
                             
                             
            Una divisa della Guardia civica pontificia, un abito femminile del 1860, foulard patriottici, piccoli gioielli, litografie, sculture, dipinti e documenti vari sono tra gli oggetti esposti nella mostra “Lo spettacolo dell’allenza: Pio IX e il tramonto di un Ducato”, che sarà inaugurata sabato 1 marzo alle 10.30 ai Musei del Duomo, in via Lanfranco, e alle 11.30 al Museo civico d’arte, in viale Vittorio Veneto. Il Museo civico d'arte è aperto dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12, sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (dal primo giugno 16-19, biglietto intero 4 euro, ridotto 2), mentre i Musei del Duomo sono aperti da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (biglietto intero 3 euro, ridotto 2 euro). Un biglietto unico in vendita a 6 euro consente di visitare i Musei del Duomo, i Musei civici e la Galleria Estense. 
Nelle due sedi la mostra resterà aperta fino al 4 giugno per iniziativa dell’associazione culturale Terra e Identità, dei Musei ospitanti, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e del Museo nonantolano e diocesano d’arte sacra.
L’occasione è offerta dall’anniversario del viaggio a Modena di Pio IX, una tra le figure più significative del Risorgimento italiano, che nel 1857 dedicò alla città tre giorni che trascorsero tra cerimonie, udienze e benedizioni. Un breve soggiorno che ebbe per il duca Francesco V d'Austria-Este un significato politico oltre che religioso.
La mostra ricorda l’avvenimento, con materiali che provengono in gran parte dal Museo civico del Risorgimento, contestualizza la figura di Pio IX nel suo secolo e il ruolo avuto dal pontefice nello sviluppo dei moti patriottici e approfondisce il soggiorno papale nella capitale del Ducato Estense.
Il 2 luglio 1857 Pio IX fu accolto dalla Comunità modenese e dalla corte estense al ponte di Sant’Ambrogio, sotto un imponente arco di trionfo eretto appositamente. Il papa giungeva da Bologna, tappa fondamentale del viaggio che stava compiendo attraverso i territori di Legazione; lì, soltanto un mese prima, Francesco V aveva ottenuto dal pontefice l'agognata visita alla capitale estense. Il duca, infatti, aveva lungamente sollecitato il soggiorno papale, ben consapevole della portata politica di un tale avvenimento: in quel periodo di turbolente lotte liberali la presenza di Pio IX avrebbe accresciuto il prestigio della città, rinsaldato nel popolo l’attaccamento alla religione e, di conseguenza, alla monarchia che sosteneva i diritti della Chiesa.
Chi aveva visto nel pontefice l'uomo in grado di realizzare il progetto neoguelfo di una federazione degli stati italiani sotto la presidenza di Pio IX, dovette ricredersi. Il mito del papa liberale non era stato che un equivoco: la costituzione del marzo 1848, la moderata libertà di stampa, la Guardia civica e il primo impegno nella guerra contro l’Austria (la prima guerra d’indipendenza), furono il segnale di una svolta che non arrivò. Quella fiduciosa ventata di speranza che si era accesa nelle coscienze di molti patrioti, prese corpo nelle incisioni popolari, nei manifesti e negli avvisi inneggianti il papa; il suo ritratto divenne un simbolo che fu ripetuto su gioielli, fazzoletti e oggetti di uso domestico.
Quando il pontefice fece il suo ingresso a Modena, lo “spettacolo delle alleanze” aveva decisamente cambiato registro: il grido “Viva Pio IX”, da elemento fondante dei moti risorgimentali, esprimeva ora il tributo al vicario di Cristo e al capo di uno stato sovrano che mostrava una totale intransigenza ai moti liberali.
        
        
		
        Nelle due sedi la mostra resterà aperta fino al 4 giugno per iniziativa dell’associazione culturale Terra e Identità, dei Musei ospitanti, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e del Museo nonantolano e diocesano d’arte sacra.
L’occasione è offerta dall’anniversario del viaggio a Modena di Pio IX, una tra le figure più significative del Risorgimento italiano, che nel 1857 dedicò alla città tre giorni che trascorsero tra cerimonie, udienze e benedizioni. Un breve soggiorno che ebbe per il duca Francesco V d'Austria-Este un significato politico oltre che religioso.
La mostra ricorda l’avvenimento, con materiali che provengono in gran parte dal Museo civico del Risorgimento, contestualizza la figura di Pio IX nel suo secolo e il ruolo avuto dal pontefice nello sviluppo dei moti patriottici e approfondisce il soggiorno papale nella capitale del Ducato Estense.
Il 2 luglio 1857 Pio IX fu accolto dalla Comunità modenese e dalla corte estense al ponte di Sant’Ambrogio, sotto un imponente arco di trionfo eretto appositamente. Il papa giungeva da Bologna, tappa fondamentale del viaggio che stava compiendo attraverso i territori di Legazione; lì, soltanto un mese prima, Francesco V aveva ottenuto dal pontefice l'agognata visita alla capitale estense. Il duca, infatti, aveva lungamente sollecitato il soggiorno papale, ben consapevole della portata politica di un tale avvenimento: in quel periodo di turbolente lotte liberali la presenza di Pio IX avrebbe accresciuto il prestigio della città, rinsaldato nel popolo l’attaccamento alla religione e, di conseguenza, alla monarchia che sosteneva i diritti della Chiesa.
Chi aveva visto nel pontefice l'uomo in grado di realizzare il progetto neoguelfo di una federazione degli stati italiani sotto la presidenza di Pio IX, dovette ricredersi. Il mito del papa liberale non era stato che un equivoco: la costituzione del marzo 1848, la moderata libertà di stampa, la Guardia civica e il primo impegno nella guerra contro l’Austria (la prima guerra d’indipendenza), furono il segnale di una svolta che non arrivò. Quella fiduciosa ventata di speranza che si era accesa nelle coscienze di molti patrioti, prese corpo nelle incisioni popolari, nei manifesti e negli avvisi inneggianti il papa; il suo ritratto divenne un simbolo che fu ripetuto su gioielli, fazzoletti e oggetti di uso domestico.
Quando il pontefice fece il suo ingresso a Modena, lo “spettacolo delle alleanze” aveva decisamente cambiato registro: il grido “Viva Pio IX”, da elemento fondante dei moti risorgimentali, esprimeva ora il tributo al vicario di Cristo e al capo di uno stato sovrano che mostrava una totale intransigenza ai moti liberali.
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