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28/03/2008

ARCHEOLOGIA, DOMENICA INGRESSO GRATUITO A MONTALE

Il 30 marzo il Parco della terramara propone un'iniziativa sui temi della morte e della sepoltura nei villaggi di 3500 anni fa. Per la prima volta un'analisi sulle ossa
Domenica 30 marzo, in occasione della Settimana della cultura, ingresso gratuito al Parco archeologico della terramara di Montale, aperto dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18. L’iniziativa in programma, dal titolo “Ma dove li seppellivano?”, prende spunto da una delle domande che il pubblico rivolge più frequentemente agli operatori del parco, manifestando il desiderio di conoscere dove e come gli abitanti delle terramare, ormai accettati come i nostri progenitori più noti, seppellissero i defunti.
A questo e ad altri quesiti risponderanno gli archeologi del Museo e gli studenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia che con il professor Andrea Cardarelli hanno condotto ricerche nella necropoli di Casinalbo, una delle poche “città dei morti” individuate nell’area occupata dalle terramare (sono già oltre 600 le urne cinerarie riportate alla luce). Per la prima volta, inoltre, verrà presentata al Parco un’esperienza diretta delle analisi sulle urne contenenti le ossa combuste degli antichi terramaricoli: dalla tecnica del microscavo alle indagini antropologiche. Nel corso delle dimostrazioni il pubblico scoprirà che 3 mila 500 anni fa gli abitanti delle terramare seppellivano i loro defunti in aree esterne ai villaggi evidenziando un atteggiamento culturale e spirituale improntato alla separazione fra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il rituale funerario prevedeva la cremazione del defunto, le cui ossa combuste venivano riposte, accompagnate in alcuni casi da oggetti di corredo, all’interno di urne in ceramica successivamente collocate in pozzetti scavati nel terreno.

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