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17/04/2008

MOSTRE, CARLO CREMASCHI ESPONE AL MUSEO CIVICO

Sabato 19 aprile inaugura "Trapassato futuro", aperta fino al 7 settembre. L'artista modenese fa dialogare le proprie opere con gli oggetti delle collezioni comunali
Si intitola “Trapassato futuro” la mostra dell’artista modenese Carlo Cremaschi, classe 1943, che sarà inaugurata sabato 19 aprile alle 19 al Museo civico d’arte, dove resterà aperta fino al 7 settembre. Il taglio del nastro coincide con la quarta edizione della kermesse “Musei da gustare” e, per l’occasione, sabato 19 i Musei civici resteranno aperti dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 23 ad ingresso gratuito.
“Una mostra – spiega la direttrice del Museo Francesca Piccinini - che nasce all’insegna di un rapporto molto stretto e personale dell’artista con l’intero Palazzo dei Musei, luogo del suo esordio nel 1965 con l’opera collettiva ‘Zeroglifico’ realizzata insieme a Parmiggiani e a Spatola per la Sala di Cultura, che l’anno successivo ospita la sua prima personale. In tempi ben più vicini ha realizzato nell’atrio del palazzo in occasione del Festival filosofia 2003 la performance ‘Lavagna’”.
Cremaschi iniziò a frequentare il Museo con il padre quand’era ancora bambino, nel dopoguerra, “vestito con gli abiti della festa”. La visita a quelle sale piene di bacheche e di oggetti aveva il potere di trasportarlo lontano nel tempo e per questo la mostra, incentrata sul rapporto tra le sue collezioni ottocentesche e l’arte contemporanea, assume un’impronta anche personale e autobiografica. Lo rivelano la prima sala, in cui si trovano allineati numerosi autoritratti, realizzati con tecniche e materiali diversi, e un “prologo” – dove il Museo lapidario Estense conduce allo scalone – che accoglie due opere: “Linea Prototipo”, che risale agli anni degli esordi, e “Antico sonno”, che richiama la capacità evocativa del museo e la sua funzione di stimolo alla fantasia dell’artista.
In un denso testo autobiografico pubblicato nel catalogo, Cremaschi ripercorre cinquant’anni di cultura modenese con un’ottica molto personale, di esperienza vissuta, e nello stesso tempo con un tono disincantato e quasi distaccato.

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