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22/04/2008

PIANO INCARICHI DI STUDIO E CONSULENZA, L'OK DEL CONSIGLIO

Approvata la delibera presentata dall'assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri

Il Consiglio comunale ha approvato con il voto favorevole della maggioranza e del gruppo indipendente e il voto contrario dei gruppi di opposizione il piano degli incarichi di studio, ricerca e consulenza per il triennio 2008-2010. Il Consiglio ha inoltre respinto, con il voto contrario dei gruppi di maggioranza e indipendente e il voto favorevole dell’opposizione, l’ordine del giorno in materia presentato da Dante Mazzi, di Forza Italia – Pdl.
L’assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri ha presentato la delibera precisando che “la Finanziaria 2008 ha previsto l’obbligo per i Comuni di approvare un piano degli incarichi di studio, ricerca e consulenza. Il limite che la Giunta ha fissato per questo tipo di incarichi è di 556 mila euro per il 2008, 549mila per il 2009 e 555mila per il 2010. Se a questi si sommano gli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa o collaborazione occasionale, che non rientrano in questo piano, si arriva a un ammontare generale di 3 milioni 200 mila euro annui, una cifra che nel corso del mandato dell’attuale Giunta si è continuamente ridotta”. L’ammontare complessivo speso dal Comune per gli incarichi è passato infatti dai 3 milioni 600 mila euro del 2005 alla cifra attuale, con un grossa componente di spesa dovuta al settore Istruzione: un milione 330 mila euro è la cifra preventivata, per il solo 2008, che serve in particolare per gli incarichi di collaborazione a tutor e insegnanti.
“La politica del personale di questa Giunta ha visto una riduzione delle collaborazioni e degli incarichi e uno sforzo significativo di regolarizzare e ridurre il precariato accumulato, che ha ricevuto l’apprezzamento dei sindacati delle categorie interessate”, ha affermato l’assessore Frieri: “Noi non sprechiamo i soldi dei cittadini, ma li usiamo con grande oculatezza. Queste spese sono una forma di efficienza, perché tenere all’interno dell’Amministrazione alcune di queste competenze costerebbe molto di più. Nel bilancio di previsione 2008, il limite dimensionale di questo capitolo di spesa era già previsto. In ogni caso, ci impegniamo d’ora in poi a presentare questa programmazione come allegato al bilancio previsionale. Le disposizioni e i termini sono stati applicati correttamente, dal momento che l’obbligo di legge stabilisce di predisporre un programma e uno specifico regolamento, in assenza dei quali non si possono attivare consulenze. Qualora dovessero emergere variazioni dei programmi, il piano sarà adeguato di conseguenza e le proposte di modifica portate in Consiglio”. La somma degli incarichi per studio, ricerca e consulenza rappresenta meno dell’1% della spesa di personale del Comune di Modena e circa lo 0,26% del bilancio di parte corrente.
Dopo l’intervento dell’assessore, Dante Mazzi di Forza Italia ha presentato due interrogazioni, dichiarando: “noi facciamo il nostro dovere, che è quello di controllo. Abbiamo presentato le interrogazioni perché la Giunta non aveva prodotto alcuni documenti necessari ai sensi della legge. Ci siamo chiesti come mai il programma non fosse stato presentato insieme al bilancio, e per quale motivo il programma e il regolamento non fossero stati pubblicizzati su web. La gestione di questa Amministrazione ci è sembrata non troppo ligia ai regolamenti e alle norme. Ce ne siamo accorti lo scorso anno, quando ci fu il tema del collegio dei revisori di bilancio. Nel momento in cui le delibere sono affisse all’Albo pretorio non si vede perché non si possano pubblicare anche su internet. La pubblicità di questi dati va oltre il regime della privacy”. Mazzi ha poi presentato l’ordine del giorno firmato anche da Andrea Leoni (Fi – Pdl), con il quale si invita il Sindaco e la Giunta “a limitare durante l’esercizio in corso la spesa complessiva prevista nel Piano, a valorizzare le professionalità del personale in servizio e a destinare gli eventuali risparmi ad altri capitoli di spesa”.
Il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha affermato: “l’obiettivo della Finanziaria è evitare che si largheggi nello spendere denaro pubblico. Non significa che le consulenze siano un male in sé. Il programma serve a individuare quelle esigenze che non possono essere soddisfatte dal personale interno al Comune. Si tratta di contributi preziosi, per i quali ci avvaliamo di professionisti seri”.
Dante Mazzi è intervenuto precisando: “quello su cui abbiamo protestato è che il programma non è stato presentato a tempo debito. Il percorso è quello del rigore, vi diamo atto del fatto che lo avete portato avanti, ed è per questo che vi siete trovati con il tesoretto. Ma il merito di questo rigore, in realtà, va soprattutto al decreto tagliaspese del governo Berlusconi. Del resto, il fatto che la pensiamo in maniera diversa è il bello della vita, altrimenti non saremmo all’opposizione. Credo sarebbe opportuno risparmiare denaro per poterlo spendere nel welfare”.
Andrea Leoni di Fi – Pdl ha affermato: “credo che avreste dovuto ringraziarci. Si è detto che questo obbligo si poteva adempiere entro il 31 dicembre, invece subito dopo che abbiamo sollevato il problema si è cominciato in tutta fretta a discutere questo argomento. Voterò a favore dell’ordine del giorno, perché non vi dà un obiettivo preciso, ma chiede di impegnarvi genericamente a diminuire le consulenze. Non volete impegnarvi neanche su questo. Ancora una volta non siete capaci di ammettere di avere sbagliato”.
Sergio Celloni del Ppl ha citato le parole del sindaco di Venezia Massimo Cacciari sull’importanza delle consulenze, ma ha precisato: “bisogna poi guardare caso per caso, e valutare in che modo e a chi vengono assegnate le diverse consulenze. Ho un elenco che risale a qualche anno fa e ce ne sono davvero tante su svariati argomenti”.
Mara Masini del Pd ha affermato: “credo sia demagogico e semplicistico parlare semplicemente di tagliare le consulenze. Invece ci sono molte funzioni che sarebbe antieconomico mantenere all’interno dell’ente. Per quanto riguarda le co.co.co, servono a supplire a deficit di natura quantitativa e non qualitativa. Anticipo il voto favorevole mio e del mio gruppo alla delibera e il voto contrario all’ordine del giorno”.

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