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29/05/2008

BULLISMO E OMOFOBIA A SCUOLA, UN MANUALE PER STUDENTI

Il 31 maggio alle 16.30 alla sede Arcigay la presentazione e distribuzione del volume
Non voltarsi dall’altro lato, non isolarsi, aiutare chi è in difficolta, aprirsi al dialogo. Sono molti i modi per poter sconfiggere o prevenire il bullismo e l’omofobia a scuola come spiegato nel manuale “Schoolmates – bullismo e omofobia a scuola”. Il volume sarà presentato e distribuito il 31 maggio alle 16.30 nella sede Arcigay “Matthew Shepard” (via 4 novembre, 40/a) all’interno delle iniziative di “Altromondo – verso la giornata nazionale contro l’omofobia” patrocinata dall’assessorato alle Pari opportunità e l’assessorato alla Cultura.
“Schoolmates” è un progetto ideato da Arcigay, l’ufficio Anti-discriminazioni del Comune di Vienna, l’associazione polacca KPH (Campagna Contro l’Omofobia) con la partecipazione dell’Organizzazione non governativa spagnola Colegas. Il progetto è stato co-finanziato della Commissione Europea all’interno del programma Daphne II per combattere la violenza contro bambini, giovani e donne.
Obiettivo di “Schoolmates”, che ha preso vita nel 2006, è di fornire al personale scolastico e agli studenti strumenti e competenze che aiutino a prevenire o gestire comportamenti di violenza psicologica, verbale o fisica contro chiunque sia bersaglio di bullismo, per qualunque motivo, con un’attenzione particolare ad adolescenti lesbiche e gay o percepiti come tali.
Prima di realizzare il manuale è stata condotta una ricerca transnazionale che ha coinvolto sei città (Modena, Bologna, Reggio Emilia, Vienna, Varsavia e Madrid) con circa 1200 interviste a ragazzi delle scuole superiori.
Più della metà degli intervistati (53,5%), sente pronunciare spesso o continuamente, a scuola, parole offensive per indicare maschi omosessuali o percepiti come tali. Un altro 28% le sente usare qualche volta, il 14,6% raramente, e il 3,8% mai. La situazione cambia drasticamente se si interpellano insegnanti e personale non docente. Quelli che sentono usare spesso o continuamente parole offensive contro i maschi omosessuali precipitano al 9% del totale degli intervistati. Meno pervasivi appaiono gli insulti alle lesbiche. Gli studenti che sentono offese verbali in riferimento a femmine omosessuali, o che sembrano tali, sono il 16,7%, a fronte dell’1,5% dei professori. Rimane comunque un buon 28% che le sente qualche volta (9% tra gli adulti), il 34,3% raramente (25,4% per gli adulti), e il 20,9% mai (64,2% adulti).
I più bersagliati da manifestazioni verbali di disprezzo e aggressività sono, quindi, i maschi omosessuali. Altro dato che emerge è il netto scarto di percezione del fenomeno tra ragazzi e adulti che lavorano nella scuola.
Ma succede anche che dalle parole si passi ai fatti. A più del 10% degli studenti capita di vedere spesso o continuamente un ragazzo deriso, offeso o aggredito, a scuola, perché è o sembra omosessuale, e raramente qualcuno interviene a difesa della vittima. Non lo fa mai nessuno secondo il 19,2%, raramente per il 29,3%, non sa il 22,7%. I prof inoltre non se ne accorgono. Alla stessa domanda sul frequente verificarsi di episodi di derisione o aggressione risponde infatti positivamente lo 0% degli adulti intervistati, mentre l’83,6% dice di non aver mai assistito a niente di simile. Tornando ai ragazzi, il 14,4% ha assistito qualche volta a casi di derisione, offesa o aggressione (7,5% gli adulti), il 24,9% raramente (9% adulti), e il 48,6% mai.
Parole offensive verso i gay vengono ad esempio usate soprattutto durante la ricreazione, secondo il 77,5% degli intervistati che le hanno sentite, tra una lezione e l’altra (60,5%), a fine mattinata (47,5%) e solo in misura minore (25,8%) durante le lezioni. Quanto ai luoghi, quelli preferiti per gli insulti sono corridoi, giardini e spazi comuni secondo l’89,1%, la classe (49,8%), bagni e spogliatoi (32,8%), palestra (29,1%).
Per ulteriori informazioni sul progetto, sulle attività e sulle pubblicazioni si può consultare il sito web (www.arcigay.it/schoolmates).

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