Tutti gli interventi dei consiglieri sulla delibera approvata nella seduta di lunedì 26
Il Consiglio comunale di Modena ha approvato con il voto favorevole della maggioranza e di Caropreso, contrario di Rc, Verdi e Isabella Massamba di Sinistra Democratica, e con l’astensione della minoranza e di due consiglieri Pd, la delibera presentata dall’assessore all’Urbanistica Daniele Sitta sulla realizzazione di un Centro di guida sicura a Marzaglia. Si sono astenuti tutti i consiglieri di minoranza presenti in aula. Il dibattito è stato lungo e sentito.
Adolfo Moranti di Fi – Pdl ha aperto il dibattito ricordando “il lungo percorso della delibera” e affermando: “questo progetto serve all’immagine della Terra di motori, e alle importanti aziende che anche oggi continuano a produrre e sperimentare parti meccaniche per i motori e l’attività automobilistica in generale. Sarebbe stata una cosa doverosa dotare modena di una pista prove. L’autodromo cittadino fu chiuso con la promessa, non mantenuta, di un nuovo autodromo al di fuori della cerchia cittadina. Oramai per l’autodromo si è perso il treno, e questo è un progetto molto più limitato, inadeguato come proporzioni rispetto alle potenzialità di una città come Modena, ma condivisibile se inserito in un percorso. Non mancano i problemi, il progetto non è esente da critiche o perplessità. La collocazione a ridosso di un’oasi ambientalista ha suscitato proteste da una serie di associazioni che hanno giudicato l’area non confacente, presentando al Tar un ricorso ben argomentato, sia sugli aspetti ambientali, sia sui problemi di tutela delle falde acquifere, sia per la difformità del progetto con il piano regolatore”. Si tratta di un’attività per la quale il Comune concederà un diritto di superficie: la pubblica utilità è messa in discussione da un’iniziativa a uso privato. Un’operazione di questo tipo avrebbe dovuto essere effettuata con un bando di gara a evidenza pubblica, non con trattative private. Per la città di Modena è un’opera interessante e utile, ma rimane il ricorso al Tar pendente, quindi credo sarebbe opportuno almeno per un periodo soprassedere e arrivare alla sospensione della procedura in attesa della sentenza del Tar”.
William Garagnani del Pd ha affermato: “questa pista non è un lusso per Modena, ma la risposta vera a un bisogno oggettivo. L’area del dismesso autodromo è stata trasformata in parco. Se oggi parte del territorio modenese viene usato per pista, è anche perché con un anticipo di 30 anni si è provveduto ad arginare il danno con la creazione di un’area verde all’interno della città. Servirà inoltre ad eliminare la pratica pericolosissima di guida sportiva per le strade della città e per i parcheggi dei centri commerciali. La pista prove di Marzaglia risponde a improrogabili esigenze della società modenese, come impianto di prova per la guida sicura”.
Sergio Celloni del Ppl ha osservato: “nel 1994 la società Vintage fa causa al comune e chiede adempimento del preliminare. Sono pienamente convinto che oggi bisogna dare a questo contenitore impostato sulla motoristica tutte le azioni complementari. Non mi sento di non votare a favore, non vorrei che tra 40 anni ci trovassimo ancora a parlare e a trattare queste cose. Voto a favore con tutte le riserve relative al discorso di Italia Nostra, al ricorso al Tar, eccetera”.
Olga Vecchi, Fi- Pdl, ha osservato: “siamo arrivati al dunque con questo progetto, molto difficile da trattare oggi perché non c’è un’uniformità di idee in merito nella città. È un progetto in cui complessivamente io credo. Modena avrebbe meritato anche qualcosa di più. In passato all’inizio del progetto si sono presentati molti problemi in più. Ora ad alcuni problemi è stata data una soluzione, sono stati apportati cambiamenti, quindi credo sia importante muoversi senza preconcetti. Se c’è qualcuno che difende l’inquinamento delle falde acquifere sono io, ma mi auguro che questo problema sia risolto. Credo che questo impianto potrà servire a valorizzare anche il turismo in una città conosciuta per i motori. Il problema del circolo Libera è risolto, è stato detto che viene spostato. Esisteva un vincolo di uso pubblico e anche questa struttura avrà un uso pubblico. Ma c’è un però: il voto sarebbe stato sì, ma c’è un contenzioso che terrà fermo il progetto. Occorre essere rigorosi, quindi daremo un’astensione benevola in attesa di come vanno il contenzioso e il ricorso al Tar”.
Achille Caropreso, indipendente, ha sottolineato come sul progetto ci sia una grande “collisione di idee, interessi, presupposti. Ho apprezzato – ha detto Caropreso - l’intervento di Garagnani che ha fatto esplicito riferimento al progresso sostenibile. La scienza motoristica è una delle eccellenze culturali di Modena. Io ho della cultura una visione diversa, sarà che soffro il mal d’auto e ho un’auto che arriva nemmeno a 30 mila km. Ma per modena la motoristica è un aspetto socio culturale ed economico dal quale i consiglieri comunali non possono prescindere. È assurdo che Modena non abbia il posto, la struttura dove poter collaudare ciò che produce negli stabilimenti motoristici. Sarebbe un controsenso. Per questo il mio sarà un voto favorevole: non credo che sarà un saccheggio all’ambiente, ma un contributo al progresso della città. Questa struttura costituisce un momento di svolta: voto favorevolmente convinto, con il dispiacere che alcuni cittadini ci considerino decisori chiusi in una torre d’avorio”.
Baldo Flori di Modena a colori ha affermato: “il nostro giudizio sul processo di partecipazione è positivo, anche se oggi la spinta decisionista sembra superare gli aspetti partecipativi. C’è un’associazione coinvolta, il cui ricorso lascia aperti interrogativi importanti su tutta la vicenda. La Valutazione di impatto ambientale, poi, è un documento ampio, motivato, non privo di contraddizioni, che a noi fa crescere dubbi. Dubbi e preoccupazioni avrebbero dovuti essere fugati dalla Via, ma rimangono soprattutto in materia ambientale, che rimane il cuore del problema. Non condividiamo l’enfasi sulla proposta. È un appello singolare, se si pensa che circa 2 settimane fa la proposta di iniziativa popolare per sperimentare la raccolta porta a porta non è passata. È una cultura importante quella dei motori, ma non crediamo che il fine prevalente sia quello di educazione alla guida. Ci chiediamo perché la Giunta non abbia pubblicato la relazione di fattibilità: come per l’Atcm la maggioranza è divisa. Rispetto alle manifestazioni con veicoli di serie e alle manifestazioni sportive, la Via non ci rassicura adeguatamente. La relazione tiene aperta l’esigenza e la possibilità di fare maggiori verifiche, per tenere sotto controllo tutte le fasi della realizzazione del progetto”.
Ferdinando Tripi, Pd, ha obiettato: “nelle scuole guida viene rilasciata la patente a chi sa parcheggiare e ripartire in salita, ma non sa gestire l’auto in caso di sbandata. Questo è un progetto che porta i giovani a saper guidare l’auto in caso di emergenza. La pista si può inserire in accordo più ampio che possa dare una qualità diversa alla guida dei ragazzi, per saper guidare in caso di ghiaccio, eccetera. Avrà un utilizzo multidisciplinare, credo che potrà essere aperto ai più, quindi il mio parere è favorevole”.
Antonio Maienza, Popolari per il centro sinistra, ha dichiarato: “non è la prima volta che ci cimentiamo in questo problema, è bene cercare di arrivare al traguardo. La pista di Marzaglia è un luogo indispensabile per iniziare alla guida i giovani delle nuove generazioni. Non ho mai sentito le associazioni ambientaliste gridare allo scandalo per la via Emilia, dove c’è la massima concentrazione di inquinamento. Bisogna tenere sempre presente anche il recente inasprimento delle norme stradali. Questo è il cuore della delibera, lo dobbiamo preservare soprattutto perché Modena possa essere sempre più cuore della meccanica”.
Mauro Manfredini della Lega Nord ha detto: “ho fatto circa 60 telefonate per sentire i pareri della gente e ho trovato solo tre contrari, la maggior parte erano favorevoli. Si tratta però di un progetto non adeguato per una città come la nostra. L’amministrazione avrebbe dovuto pensare più in grande, a un vero autodromo, scegliendo un luogo più consono. Sembra che in altre zone della regione gli autodromi chiudano perché inadeguati. Avere un circuito vuol dire che al massimo si faranno raduni, ma non gare vere e proprie. L’unica preoccupazione è quella delle infiltrazioni nelle falde acquifere, prego chi realizzerà l’intervento di fare attenzione all’impermeabilizzazione del suolo per le acque. Credo che questo centro di guida sia una cosa necessaria, ed è per questo che mi astengo, perché i neopatentati lo usino come posto per imparare la guida sicura. Non nascondo però la delusione, perché secondo me si doveva fare un vero autodromo, perché presto non esisteranno più autodromi adeguati in Italia”.
Isabella Massamba di Sinistra Democratica ha affermato: “gli ambientalisti vengono dipinti come fondamentalisti ignoranti che non vogliono il progresso. Ma le nostre opinioni non solo legate a fondamentalismo, ma a fatti documentati dal materiale consegnato insieme alla delibera. Visto che in questa zona ci sono falde anche fragili, si doveva costruire da un’altra parte. Ci dicono che non c’era altra zona. Ci viene detto continuamente che dobbiamo fidarci, che verranno fatti continuamente tutti i controlli e precauzioni prescritte dalla legge. Ultimamente mi fido poco un po’ di tutti. Aumenterà il congestionamento del traffico che già c’è. In un momento in cui il clima cambia e c’è sempre più siccità non sono sicura che i cittadini vogliano mettere a rischio un bene prezioso come l’acqua”.
Antonino Marino, assessore al Patrimonio e allo Sport, ha osservato: “questo è un progetto che non può e non deve apparire come frutto di un’idea di sviluppo che va contro l’ambientalismo. Le persone che presenteranno questo progetto dovranno attenersi in maniera scrupolosa a tutte le prescrizioni della provincia e degli altri enti preposti al controllo. Non possiamo dimenticare che questa è una realtà che ha bisogno di una risposta di quel tipo: questa realtà, che piaccia o no, è la culla dei motori. C’è un’identità molto legata alla storia di produzione dei motori. Non ci sarà nessuno scempio del territorio senza attenzione alle politiche ambientali. Si è creata una divisione tra gli ultrà dei motori e chi invece li demonizza. Oggi viviamo un problema serio: la sicurezza stradale, che non si risolve con la pista di Marmaglia. Eppure almeno tentiamo di dare una parziale risposta. Per quanto riguarda la passione sportiva dei motori, è meglio per la città se chi ha questa passione la pratica all’interno della pista piuttosto che sulle strade. Le imprese troveranno risposta per provare i propri motori. Sarà inoltre importante collocare eventi e manifestazioni all’interno della pista prove di Marmaglia. Molti grandi circuiti sono andati in crisi proprio perché grandi e costosi: questa realtà più piccola ci darà modo di rivalutare la funzione dei circuiti. Per quanto riguarda Libera, abbiamo aperto una trattativa, anche se è una forma di aggregazione che non si è costituita in associazione. Oltre 100 associazioni sono ospitate in sedi di proprietà comunale. L’Amministrazione intende dialogare e il dialogo continuerà anche domani, anche se non potrà continuare all’infinito perché non può esserci una parte dialogante e una sola. Una proposta alternativa sarà messa in campo quando ci sarà confronto”.
Davide Torrini dell’Udc ha dichiarato: “l’Unione di centro non è contro al progetto. Però di questa delibera non prendiamo in considerazione solo i contenuti, ma anche il fatto che viene realizzata trent’anni dopo rispetto al bisogno. Ci chiediamo se è diventata una pista prove perché è stata derubricata o veramente perché sono cambiate le esigenze. Non abbiamo nessuna pregiudiziale per un progetto di questo tipo, ma viene da chiedersi se veramente quello che c’era da fare bisognava farlo proprio lì, per la delicatezza del territorio: la cosa che più mi preoccupa è il tema dell’acqua e la criticità idrica. Abbiamo atteso tanto tempo, ma per quanto riguarda Libera, se non c’è stato dialogo fino ad oggi non verrà fatto dopo, tanto più che il progetto è sottoposto a un ricorso. Serve un elemento di chiarezza politica o di prospettiva per il 2009, ma qual è? Con questo pezzo di sinistra ci volete governare o no? La sinistra arcobaleno non è un caso che Veltroni l’abbia lasciata fuori”.
Giancarlo Montorsi di Rifondazione comunista ha dichiarato: “Rifondazione ha aperto una vertenza con amministrazione comunale. Non credo che sia una necessità, ma una volontà che chiude le porte alle vera necessità, quelle dell’ambiente. Per quanto riguarda l’attesa trentennale di questa opera, non credete che Modena nel frattempo sia cambiata e abbia altre priorità? Credo che il più prezioso dei beni comuni sia oggi il territorio verde. Ricordate, ad esempio, quando abbiamo votato l’innalzamento medio delle case modenesi al fine di risparmiare territorio? Credo che quella scelta fosse giusta. Dobbiamo ricordarci del territorio, non solo quando si va nella stessa direzione dei legittimi interessi dei costruttori. Mi spiace inoltre che siamo stati definiti dall’assessore una sparuta minoranza. Abbiamo l’abitudine di dire che cosa pensiamo, siamo contrari e in questi anni abbiamo spiegato perché, con garbo ma con chiarezza. Questo non ci aiuta nel compito non facile di proseguire l’azione di governo, in cui ci siamo impegnati insieme al centrosinistra modenese.
Sergio Rusticali del Ps ha affermato: “questo è un dibattito molto atteso dalla città. La cultura dei riformisti è molto diversa da quella di coloro che si propongono come unici difensori dell’ambiente, della salute e della tutela dei cittadini. Sono convinto che anche questo progetto, come altri progetti, che in questa legislatura hanno fatto vivere una forte dialettica interna alla maggioranza, sia la dimostrazione che non è semplice, anche per il futuro, riuscire a tenere legate culture che, anche sul piano politico, ormai viaggiano in direzioni opposte. Non è solo la pista di Marzaglia, ci siamo trovati davanti a problemi e progetti importanti per la città e sono emerse le contrapposizioni tra chi vuole per la nostra città innovazione e sviluppo, ravvivando anche il passato della nostra città, in coesione tra contemporaneo o moderno, e chi la pensa diversamente. Queste differenze sono emerse sull’area ex Amcm, sui problemi del centro storico e del suo sviluppo, e anche qui. Credo che non ci si debba scandalizzare di queste contrapposizioni. Abbiamo aperto una valutazione ambientale anche se non era necessaria, proprio perché siamo consapevoli dell’importanza del bene più prezioso, l’acqua, che va tutelata con particolari attenzioni. Ci sono vincoli precisi per quell’area. Comunque è impossibile oramai bloccare il progetto per l’opposizione di qualche manifestante esterno e di altri qui vicino a noi. Il nostro voto sarà sicuramente favorevole.
Andrea Leoni di Fi-Pdl ha commentato: “è un’incredibile coincidenza che proprio oggi venga inaugurato a San Martino in Rio il museo dell’Automobile, del quale si parla da alcuni anni, e che avrebbe dovuto essere uno dei punti di forza di una città come la nostra. Con un ritardo clamoroso, dovuto all’incapacità delle Amministrazioni degli ultimi 30 anni, arriviamo a un progetto zoppo, ridimensionato invano per accontentare l’estrema sinistra, e che oggi rischia di essere né carne né pesce. Non possiamo permetterci tempi così lunghi per portare a casa le opere e le infrastrutture. Oggi si vede dunque arrivare un traguardo, sebbene stentato e faticoso. Ci chiediamo se, anche oggi, il sindaco Pighi desidera sostenere la sua teoria delle maggioranze variabili, che su Atcm, Hera, inceneritore, scuole materne private, sono state indispensabili per approvare dei progetti. Non per il fatto che ci siano gli ultrà dei motori o gli ultrà ambientalisti, ma per la città, credo serva dare chiarezza su quale è la maggioranza che governa. Sono troppi gli episodi che hanno visto spaccature. Se la sinistra radicale non è in sintonia con il Pd credo non sia il caso di continuare ad ancorarsi a espressioni come le decisioni sofferte, i no ponderati, eccetera. Le maggioranze variabili producono esclusivamente dei progetti che cercano di salvare capra e cavoli ma non servono alla città. Spero che nelle prossime elezioni si confrontino due grandi schieramenti, senza delle zavorre che costringono a ridimensionare i progetti politici”.
Michele Barcaiuolo di An – Pdl ha aggiunto: “partendo da una valutazione politica della storia della città è importante segnalare che nel tessuto connettivo di Modena c’è da sempre l’industria motoristica e anche la competizione motoristica. Credo ci siano stati degli errori: la dismissione dell’autodromo di Modena, il cedere il passo quando si poteva invece diventare una capitale del settore motoristico. Non fu una scelta dell’attuale Giunta ma certo c’è la continuità politica. La lungaggine di questo percorso è stata eccessiva e inaccettabile. Credo sarebbe stato meglio essere più ambiziosi, creare un bacino più ampio per questa infrastruttura. Quando si sceglie di fare una pista, non può limitarsi ad essere una semplice pista prova, ma bisognerebbe, nel rispetto della sicurezza, aprirla anche alla competizione sportiva. Il protocollo che concede al Comune 30 giorni all’anno credo dovrebbe essere rivisto: questo progetto parte sottodimensionato e rischia di essere utilizzato per pochissime manifestazioni all’anno. È importante valutare le emissioni e l’inquinamento, ma credo che questo si debba superare. Non sono inoltre d’accordo a trattare con il centro sociale Libera, che per la sua ideologia anarchica non riconosce nemmeno il potere costituito e democratico. Non è, poi, la prima volta che si spacca la maggioranza. Questo progetto noi lo avremmo costruito in modo diverso, non ce la sentiamo di bocciarlo ma conserviamo delle perplessità per le quali ci asteniamo”.
Ercole Toni del Pd si è definito “un ambientalista che cerca di combattere il degrado, quello che altri, in nome a volte proprio dell’ambientalismo, procurano alla nostra città” e ha affermato: “per quanto riguarda la pista prove sono perplesso, non sulla regolarità, ma sull’accanimento e sull’aggrapparsi a ogni cosa per boicottare questo progetto. Si ripetono le stesse accuse già manifestate in passato. Non credo si toglierà la sede a Libera, come non si è mai fatto con nessuna associazione. Quanto ai pini strobo, non saranno interessati. Il bosco di Marzaglia non sarà ridimensionato. La percentuale di verde sarà rispettata. Con la Curia si sono avute le opportune delucidazioni. Si è parlato del gattile, ma sarà difeso. Le falde acquifere non saranno a rischio, tanto che molti problemi derivano più dai liquami suini che dagli scavi. L’inquinamento acustico sarà contenuto e nell’abitato di Marzaglia partirà a breve una sistemazione urbanistica. Inoltre, beneficeranno dell’impianto numerose aziende del territorio. Comunque, personalmente credo che questo progetto sia monco, che Modena avrebbe meritato un autodromo vero e proprio. La Valutazione di impatto ambientale oggi c’è e l’impegno dei comitati spontanei di cittadini è stato importante per arrivare a un progetto più controllato”.
Mauro Tesauro dei Verdi ha detto: “cinque anni fa appresi, senza nemmeno l’onore di un debito passaggio nei luoghi di governo, l’annuncio con effetti speciali della riproposizione di un’autopista. Pertinente nel merito, ma esecrabile nel metodo. I Verdi, allora, erano una forza di governo. Un’autopista in quel di Marzaglia, in un sito di escavazione oramai esausto e in un’area che ha già dato tanto alla città. Non entro nel merito della Via. Ma in quell’area insistono gli acquiferi che abbeverano tutta la nostra città. Buon senso avrebbe voluto che quei luoghi fossero rinaturalizzati. All’epoca, si fecero anche proposte di altro senso: la creazione del laboratorio di educazione ambientale, la valorizzazione dell’ambiente, la creazione di un nuovo polmone verde che ci risarcisse rispetto alla città costruita. Cosa perdiamo in questo progetto? Verde, aria pulita. E guadagniamo in asfalto, CO2 e perniciosi rumori. Non c’è scampo. In questa idea culturale sviluppista si accomunano il Pd, gli ambientalisti eco-dem, per non parlare del Partito della Libertà. Non si può tollerare che neppure un luogo pericolosamente esausto possa essere semplicemente lasciato a dimora. Si pensa invece a metterlo a reddito. Qui rimarco una frattura più culturale che politica, probabilmente insanabile. Questo reddito a chi va? A una società dormiente per anni, con un capitale sociale irrisorio, della quale poco si sa. Nel tempo, il progetto si è chiamato Autopista, inseguendo il sogno del Gran Premio di Modena, in una terra che purtroppo è più di tumori che di motori. Poi si è chiamato pista prove per il comparto motoristico locale. Nulla però si dice su come si sia fatto finora senza una pista, e su eventuali progetti di motoristica pulita. Il terzo progetto è per la guida sicura, ma non ci crede nessuno, nemmeno l’associazione Vittime della strada. Non si poteva fare con un simulatore? Senza un contrasto politico così forte e pregiudiziale, senza un centro commerciale, senza consumare territorio. Io non sono ideologico. Ho l’automobile, non mi accanisco in modo pregiudiziale. Anche se alcune passioni mi paiono, nell’attuale scenario energetico, un po’ fuori tempo. Mi chiedo come mai non si è cercata un’alternativa più sostenibile, l’aggettivo preferito degli eco-dem. Si vuole intervenire su una pacifica comunità sociale che nulla vuole imporre agli altri. Non ha né i numeri né i muscoli, per farlo. Propongono solo l’utopia dell’aria buona e del pane fatto in casa. Non ci sarà uno spostamento, ci sarà uno sgombero, e la nostra città non lo merita. Contro Vintage non ho nulla, ma due terzi dei soci non vivono nella nostra provincia e non si interessano dei suoi problemi”.
Paolo Ballestrazzi di Modena a colori ha precisato: “questa maggioranza è ormai sfilacciata sia per gli eventi locali, sia nazionali, sia globali. La realtà cambia con una velocità forsennata e su questo ci si deve misurare. Il consigliere Leoni fa il suo mestiere, ma sbaglia rivolgendo l’occhio più alla maggioranza che alla Giunta. Il dato politico vero è che c’è una Giunta che mostra palesi limiti di proposta. Il portato non solo della spaccatura della maggioranza, ma della difficoltà di conciliare proposte e progetti delle diverse componenti dell’Amministrazione. Mi spiace non sia piaciuta questa proposta modulare: è riconducibile alla questione delle forche caudine. Non si sa, non si spiega al volgo, cosa veramente si intende fare di questo progetto, in questa fase. L’assessore ci ha abituato a una progettualità d’ordine personale, che si scontra con le proposte fatte dal Sindaco e si scontrerà addirittura con le proposte della Provincia. Viene meno quell’unico sentire che dovrebbe essere la forza di un organo di governo. L’assessore alla Cultura, scoprendo l’acqua calda, ha detto che Modena deve puntare su auto, lirica e gastronomia: lo sapevamo da 50 anni ma l’assessore è venuto da Carpi a spiegarcelo. La protesta di Tesauro, invece, sembra quella dei piagnoni della Firenze di Savonarola. Se la città si muovesse sui ritmi delineati da Tesauro potrebbe arrivare presto a una pace sepolcrale. La grande industrializzazione degli anni 50 e 60 è stata il volano per la nostra ricchezza e il nostro sviluppo. Le passate Amministrazioni hanno salvaguardato la qualità della vita. Se la città arretra come potremo mantenere i livelli di welfare cui siamo abituati? Credo che la visione di Tesauro sia pauperistica, e che questi richiami alla morale siano veramente gesuitici e sgradevoli”.
Michele Andreana del Pd ha ripercorso la storia del dibattito sulla pista prove: “circa un anno fa, con l’adozione del piano particolareggiato, la discussione ha seguito gli stessi canoni di questa sera. La maggioranza, con una distinzione della componente di sinistra, insistette perché il progetto, prima di essere approvato, fosse sottoposto a una Valutazione di impatto ambientale. Mentre, sul piano culturale, la discussione sull’utilità o meno era accettabile, non avremmo mai potuto decidere senza essere consapevoli dell’impatto ambientale. Nessun Prg, come ha detto Sitta, ha previsto che quella diventasse una riserva ambientalista, ma abbiamo cercato di tutelarla. Sicuramente questo progetto non è un autodromo, anche perché molti in Italia stanno chiudendo, e si va a correre dove abbondano le risorse da parte degli sponsor. Crediamo che una pista prove sia molto importante, sia per le imprese che fanno ricerca e sviluppo nel campo dell’automobile, sia per attirare l’indotto legato alla passione per le auto sportive e lussuose. Questo impianto tiene insieme le esigenze produttive, di guida sicura e degli appassionati. Servirà anche come risorsa per la sicurezza stradale, dando a chi ama correre uno spazio dedicato e diverso dalla strada. Le associazioni economiche, anche quelle che protestano per l’apertura di nuovi spazi commerciali, si sono pronunciate a favore di questo impianto, che sarà sostenibile sia dal punto di vista economico, sia ambientale, con elementi di garanzia in più e nuove prescrizioni sui temi dell’aria, del rumore, della viabilità, dell’acqua, della fauna e della riforestazione. Anche un noto ambientalista ci ha scritto per sollecitarci a rispettare le prescrizioni della Via, pur essendo stato inizialmente contrario al progetto. Quanto alle differenze con il resto della maggioranza, abbiamo tenuto aperto questo tema, che non faceva parte del programma di governo della città. Rassicuro i colleghi anche sulle prospettive della maggioranza, che concluderà il mandato portando a termine il programma. Vedo però più differenze nel centrodestra che all’interno della pur articolata coalizione del centrosinistra”.
Ennio Cottafavi, Pd, è intervenuto affermando: “sono soddisfatto per la conclusione dell’iter di questo atto deliberativo, calibrato adeguatamente tenendo conto di tanti aspetti. È un progetto che ho curato e cercato di tenere in vita. Viene ripreso dopo alcuni importanti passaggi e non è mai stato alternativo ad altri progetti, né al bosco né alla riforestazione. Lo spazio è da sempre vocato ad ospitare prima un autodromo e oggi, correttamente, una pista prove. Sono convinto che si sia perduta, anni fa, l’occasione di realizzare un autodromo. Ma oggi non ci troviamo nelle difficoltà della nostra vicina Imola. Stiamo invece votando un progetto molto più aderente alla nostra realtà, e dedicato alla sicurezza sulle strade, con un centro di guida sicura che sarà un’opportunità per la nostra città, con corsi a costi accessibili per i nostri giovani”.
Il sindaco Giorgio Pighi ha sottolineato: “molto spesso i ricorsi diventano strumenti che cercano di aprire varchi su complessi profili applicativi o interpretativi delle norme. Sotto questo profilo, si evidenzia come un problema di forte impatto il passaggio di 600 veicoli al giorno, con un calcolo deduttivo su 10 ore di apertura. Si tratta circa di un veicolo al minuto. Si chiede poi l’analisi della Corte dei conti, ma non è quell’organismo a doversi esprimere su questo. Il tema del rispetto delle falde acquifere inoltre denota un legittimo sforzo da parte di chi vuole muoversi in sede giudiziaria, ma si tratta di argomenti estremamente deboli. C’è chi dice che abbiamo chiamato pista prove qualcosa che in realtà è un autodromo, ma non è così. L’autodromo è un progetto che non si reggerebbe. I riferimenti di Paolo Ballestrazzi a San Francesco e Sant’Ignazio sono divertenti e non nego loro una parte di verità: sui temi ambientali dobbiamo avere una visione aperta, laica, in grado di interpretare il complesso rapporto tra costi e benefici che ci mette in grado di governare. Rivendico, come Andreana, l’importante allargamento della maggioranza della nostra città. Nulla è immutabile, e oggi la maggioranza degli elettori ha mostrato, mi pare, di preferire l’omogeneità alle differenze. Dobbiamo cercare, perciò, la condivisione, ma senza passi indietro sui progetti. Questo progetto, infatti, non si è trasformato a causa di pregiudizi, ma perché sono cambiati i requisiti di fattibilità. Inoltre, ci siamo sottoposti a una Valutazione di impatto ambientale nonostante non fosse richiesta. Credo sia importante giudicarci anche su questo”.
L’assessore Daniele Sitta ha ribadito che “gli obiettivi di questo progetto sono stati modificati perché sono cambiati i bisogni: non più un autodromo per le competizioni, ma un impianto ad alto contenuto tecnologico per quello che è il settore fiore all’occhiello della nostra industria. Inoltre, un impianto che servirà a coltivare la passione sportivo in sicurezza, e che potrà ospitare manifestazioni culturali di grande importanza per il nostro territorio, che oggi si svolgono al Novi Sad o in centro storico. Non abbiamo modificato il progetto per cercare un consenso comunque impossibile, ma per rispondere ai nuovi bisogni della nostra comunità e del tessuto industriale. Credo che le motivazioni di chi si oppone siano un po’ irrazionali rispetto ai problemi veri, dietrologiche o frutto di letture distorte della Valutazione di impatto ambientali. Chiunque conosce le problematiche ambientali sa benissimo che il pericolo per le nostre acque deriva non da quello che si fa oggi, ma soprattutto dagli spandimenti zootecnici del passato. In questo impianto passeranno alcune macchine al giorno, mentre nelle strade accanto passano cento tir ogni ora. Non sono questi i problemi della qualità dell’aria. Per questo ritengo pretestuose le motivazioni del ricorso. Sono le stesse argomentazioni proposte da 4 anni, con una caricatura non veritiera e contestando risposte acclarate e procedure rigorose. Se dovessimo fermarsi ad ogni ricorso al Tar saremmo sempre fermi, ce li abbiamo su quasi tutti i progetti avviati in città. Sono legittimi, ma lasciamo ai giudici il compito di decidere. Nel frattempo non possiamo fermare per questo le nostre determinazioni. Vorrei dire al collega Tesauro che ho apprezzato molto il suo lavoro da assessore, ma ricordare anche che molti accordi sono stati firmati dalla Giunta di cui faceva parte. Credo non ci sia antitesi tra uno sviluppo equilibrato e molte politiche attente all’ambiente. Non c’è antitesi tra questo impianto e le politiche sulle ciclabili e sul trasporto pubblico. C’è la ricerca di equilibrio per dare le migliori risposte ai nostri cittadini”.
In dichiarazione di voto, Tesauro ha precisato: “non si può lavorare a due marce, bisogna essere coerenti fino in fondo. Ammetto, poi, rispondendo a Tesauro, che ho San Francesco e Che Guevara nella mia cameretta. Confermo comunque il mio no, credo che un impianto fatto in questo modo non soddisferà nemmeno gli amanti dei motori. E che dalle automobili e dai motori siamo già invasi, persino sulle piste ciclabili”.
Baldo Flori ha puntualizzato: “ribadisco che questo è un progetto modulare, che potrebbe in futuro crescere molto più di quanto si scrive oggi. Non mettiamo in discussione l’importanza del settore motoristico, ma avanziamo dubbi sulla localizzazione di questa scelta. La lettura della Via fa aumentare questi dubbi. A proposito degli appelli ripetuti a valutare i problemi in modo laico, vogliamo essere valutati per ciò che abbiamo detto. Non mettiamo in discussione la realizzazione, ma chiesto garanzie su come fare. Sitta dice che le garanzie ci saranno, ma le nostre preoccupazioni permangono intatte, anche sulla base di una credibilità che noi crediamo questa Giunta non si sia meritata. La Via definisce quest’area come estremamente importante per le acque della città. Nel ricorso ci saranno tanti punti deboli, ma questo è uno dei punti che ci interessa. Per questo ci asterremo”.
Rosa Maria Fino di Società civile per il Ps ha annunciato il proprio voto favorevole “perché il percorso di questo atto è stato lungo, se vogliamo travagliato, ma anche molto aperto, partecipato, dibattuto. Ha tenuto conto di uno studio di impatto ambientale molto attento, circostanziato e tecnologicamente valido. Non correranno auto di Formula uno ma auto d’epoca, in una delle piste prove più avanzate d’Europa. Risponderemo a una parte della città, alle aziende del settore, che hanno bisogno di un impianto di questo tipo. I cittadini di Libera hanno ragione di esprimersi. Sono convinta che si siano già effettuati con loro dei tentativi di dialogo. Spero ci ripensino e siano disponibili al dialogo”.
Isabella Massamba ha sottolineato “il rischio legato all’eventuale svuotamento di sostanze inquinanti. Non credo che questo rischio, indipendentemente dalla fiducia alla Giunta, si debba correre. Ci si chiede di fidarci di troppa gente, e quando si parla di acqua non possiamo farlo”.
Andrea Galli di An-Pdl ha affermato: “lo scopo di questo impianto non è certamente la sicurezza stradale. Forse è dare corso a un impegno di anni fa, forse è una speculazione edilizia. La struttura, prevista per 18 giorni a uso del Comune di Modena e per 30 giorni complessivi per la città, non può essere una struttura di sicurezza. Chi fa gare con le auto lo fa perché non ha altre strutture. Se lo scopo fosse questo la pista dovrebbe essere aperta ogni giorno. Se le industrie motoristiche avessero avuto bisogno, la avremmo dovuta fare 20 anni fa. Questa delibera invece segue gli interessi di un privato. Voteremo contro per diversi motivi”.
Giuseppe Campana del Pd ha dichiarato: “in questi due anni non sono riuscito a convincermi della necessità di questo progetto. Viene urbanizzata una parte di territorio rurale, in una zona dove lo spazio non è infinito. Prendo atto di questa decisione. Sottolineo, tra i vari aspetti, quello dell’inquinamento acustico. Anche nella cerchia dei viali, nelle ore serali, il rumore è spesso intollerabile. Considerate questa osservazione una nota a margine. Prendo atto che in quest’aula è trasversale una cultura industriale che a mio giudizio non è sufficientemente critica rispetto a diverse circostanze e questioni: Modena ha un’antica e forte vocazione meccanica, ancora oggi attuale, che deve coltivare e portare avanti. Ma non credo che lo spazio debba essere quello di Marzaglia. Non sono tentato dal pauperismo. Sono abbastanza vecchio per avere preso le distanze dai modelli bucolici dai figli dei fiori in poi. Sono però modelli che spesso portano a una irresponsabilità. Ma conciliare la produzione, il benessere, le risorse e il risparmio energetico sono tra le problematiche più importanti per il futuro. Sulla base di quanto detto, confermo la mia astensione”.
Giancarlo Montorsi, Prc, ha ricordato: “questo progetto non può stare in piedi con quanto dichiarato. Il mondo dell’Università e dei motori non è in grado di sostenerne le spese ed è per questo che si concedono all’interno dell’impianto strutture che non servono a questa città: centri commerciali, autosaloni, ristoranti. Questa maggioranza non è variabile, ma è blindata. C’è un’autosufficienza che non rende necessario il confronto. Speravamo che questo progetto potesse essere fermato, ma non siamo riusciti ad aggregare abbastanza consenso sociale attorno alla nostra posizione”.
Eugenia Rossi del Pd ha affermato: “siamo di fronte a una questione annosa. Ci sono state molte contestazioni e molte questioni aperte e irrisolte. Ci sono dubbi, sia per me sia per altri consiglieri. Problemi legati alle falde, al traffico, all’inquinamento. E si è aggiunto un nuovo ricorso al Tar, che non mi pare privo di ragioni e non credo si debba considerare pregiudiziale. Ci sono problemi legati alla gestione, a una trattativa privata che a mio avviso è meno preferibile di un bando pubblico. Mi asterrò”.
Davide Torrini, Udc, ha evidenziato: “il progetto sarà modulare, anche perché in qualche modo deve pur sostenersi. Il voto di astensione, comunque, è un modo per dire che non ci sono dubbi che questa infrastruttura era necessaria, ma il modo, e forse anche il posto, sono sbagliati. Per quanto riguarda il ricorso, forse ci si aspettava una maggiore capacità di coinvolgimento. Mentre da un punto di vista politico, bisogna capire che tipo di sviluppo stiamo cercando per questa città. Il tema delle alleanze non si può ridurre a chi va e chi viene. La maggioranza certamente oggi non c’è più”.
Andrea Leoni, Fi-Pdl, ha ricordato: “non è la prima volta che la maggioranza si divide. Il motto del sindaco sul fine che giustifica i mezzi non ci ha convinto, e nemmeno i fendenti che Sitta si è scambiato con la sinistra. Fate uscire i vostri assessori dalla Giunta! Se il progetto fosse stato più intelligente, lo avremmo votato. Se non vanno fuori loro, Sindaco, abbia il coraggio di buttarlo fuori lei! Non si può continuare a dire che tanto la maggioranza di voti c’è. Spero prendiate atto di questa ennesima spaccatura”.
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