Così l'assessore Arletti ha risposto all'interrogazione di Flori (Modena a colori) che aveva chiesto cosa viene realizzato in concreto per i "Tempi e orari della città".
“Non credo sia poca aprire a Natale i nidi d’infanzia o estendere anche alla domenica l'assistenza domiciliare. Il programma “Tempi e orari della città” ha un budget di circa 78 mila euro, che include due collaborazioni e circa 5000 euro per le attività promozionali. Risorse limitate, che però abbiamo integrato cercando di reperire risorse aggiuntive dagli sponsor e attraverso progetti nazionali ed europei. Quest’anno, ad esempio, abbiamo visto riconosciuti in sede europea due nostri progetti sulla conciliazione dei tempi (Care e Deseo) e recentemente abbiamo avuto il finanziamento totale di un progetto sulla violenza alle donne dal Ministero pari opportunità”. Così l’assessore Simona Arletti, con delega ai Tempi e orari della città, ha risposto in Consiglio comunale al capogruppo di Modena a colori Baldo Flori.
“A che punto siamo – ha chiesto Flori - con il Programma tempi ed orari della città che doveva essere promosso dalla Amministrazione comunale? Perché la Giunta non comincia ad attivare concretamente degli interventi a sostegno dell’organizzazione del tempo e degli spostamenti per lavoro?”. Il consigliere Flori ha ricordato che “2 anni fa venne approvato un Ordine del giorno unitario che impegnava la Giunta a fare passi concreti per una riforma dell’organizzazione dei tempi e orari della città. Sulla questione è però calato il silenzio e la Giunta non ha mai portato in Consiglio una proposta, anche se in Bilancio esistono 81 mila euro di budget e il Programma si avvale di alcune unità di personale. Tutto sembra per ora ridursi ad alcune parole d’ordine ad effetto. Si parla di partecipazione, attraverso la realizzazione di un sito web, l’avvio di un’indagine sul territorio per identificare i movimenti degli avventori in Centro storico e la realizzazione di un blog. Credo che ci fosse già, per questo, il bilancio partecipativo. Possibile che si spendano ulteriori risorse per studiare il fenomeno dei tempi e degli orari, invece di avanzare proposte concrete?”.
L’assessore Arletti, dopo avere ringraziato per il lavoro svolto Elisa Romagnoli, che prima di lei deteneva la delega, ha precisato: “quello che il consigliere liquida come sito web non è un progetto residuale, ma una rete tra gli Uffici relazioni con il pubblico di 22 amministrazioni pubbliche che, alla presenza del Prefetto, hanno firmato un protocollo che le impegna a scambiarsi informazioni utili anche per il cittadino. Il Comune di Modena inoltre è capofila nella realizzazione del software, della formazione degli operatori e del coordinamento. Sono numerosi, poi, i progetti attivati per una migliore conciliazione tra vita personale, familiare e lavorativa. Infine, sulla partecipazione dei cittadini alle scelte della città non credo si possa pensare che tutto si esaurisce nel bilancio partecipativo, che è certamente un’importante innovazione, all’interno però di una precisa politica di ascolto con vari strumenti, tra cui anche le Circoscrizioni. Penso comunque che con il nostro ridotto sarebbe stato difficile fare di meglio”.
Baldo Flori ha replicato: “mi pare che tra le funzioni dell’ufficio ci sia soprattutto quella di censimento, mentre credo di più nell’azione di promozione e di iniziativa specifica”.
Azioni sul documento