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16/06/2008

LUGLI: "COMUNICAZIONE, PER L'OPPOSIZIONE SPAZI ADEGUATI"

L'assessore alla Cultura ha risposto in Consiglio all'interrogazione di Mazzi (FI-Pdl)

“La comunicazione che questo ente esercita è equilibrata e non manifesta nessuna volontà censoria nei confronti delle minoranze. Le affermazioni del consigliere Mazzi non corrispondono alla realtà dei fatti, e non riconoscono il valore del nostro ufficio stampa, il cui lavoro, invece, brilla per qualità”. Lo ha detto in consiglio comunale l’assessore alla Cultura Mario Lugli rispondendo all’interrogazione di Dante Mazzi (Fi-Pdl) dal titolo “Per l'opposizione solo spazi ridotti e tagliati nel periodico "Modena Comune"".
Dante Mazzi ha presentato l’interrogazione affermando: “Nella comunicazione istituzionale c’è un eccessivo squilibrio verso la Giunta e verso la maggioranza. Non è soltanto una questione di chi governa la città, ma di rispetto per le istituzioni: non riguarda solo il giornalino, ma anche i messaggi che piombano sul computer, i casi, già stigmatizzati, in cui la Giunta risponde a dichiarazioni a mezzo stampa dei consiglieri senza riportare il doveroso dibattito. Mi spiace che non siano presenti a questo dibattito il presidente e il vicepresidente della Commissione Controllo e Garanzia. Avrei voluto appellarmi ad Andreana, vicepresidente, per questa situazione che si trascina da troppo tempo. Un consigliere, oltre ad essere già relegato in una sorta di “riserva indiana” nella comunicazione istituzionale del Comune di Modena, deve anche subire ulteriori tagli arbitrari, tipici di una propaganda di “regime” non rispettosa del pluralismo. La mia dichiarazione pubblicata a pagina 16 del numero di maggio del periodico “Modena Comune” in merito alla delibera sulla TIA è stata tagliata in modo assolutamente ingiustificato e arbitrario, perché non corrisponde a quanto concordato preventivamente al telefono, proprio per rispettare le regole editoriali dettate dalla redazione di “Modena Comune”. Il nostro giornale è esclusivamente pieno di pubblicità mentre si potrebbero dare maggiori spazi ai gruppi consiliari. Chiedo all’assessore competente a chi sia da ascrivere, e con quali motivazioni, la decisione di tagliare il testo già concordato con lo scrivente, e se non ritenga che un simile comportamento sia lesivo della dignità di un consigliere comunale. Sarà divertente sentire l’assessore arrampicarsi sugli specchi”.
L’assessore Lugli ha precisato: “l’interrogazione riguarda la pagina 16 del numero di maggio del mensile “Modena comune”, una rivista che a mio avviso ha un valore informativo di alta qualità ed è fortemente apprezzata. Il consigliere Mazzi aveva su quel numero uno spazio relativo al suo intervento in consiglio comunale. Ha ricevuto via e-mail il testo del suo intervento in sala, ha rimandato la sintesi richiesta, che però era ancora troppo lunga. L’ufficio stampa ha rimandato una versione più breve, che il consigliere ha approvato. Solo in fase di correzione bozze ci si è resi conto che erano necessari altri tagli, e che non c’erano i tempi di un’ulteriore approvazione. I tagli però non hanno diminuito e modificato in alcun modo il senso di quelle che erano le affermazioni contenute nell’intervento di Mazzi. Mazzi, peraltro, è presente nella stessa pagina in altre due citazioni. Da questo episodio è stato pertanto tratto un teorema assolutamente infondato. L’Amministrazione comunale ha rafforzato il proprio strumento di comunicazione con i cittadini, ampliando anche gli spazi dei quali giustamente la minoranza beneficia. Questo caso, in termini di quantità e senso del testo proposto, non ci pare proprio possa dimostrare un intento lesivo o una volontà censoria”.
Mazzi ha replicato: “la risposta dell’assessore Lugli è ancora peggio di quello che potevo pensare. Solo uno dei 5 interventi è dell’opposizione, ed è ridotto a 375 battute contro le precedenti 500. Il fatto è grave, non per me, ma perché questo giornale è uno strumento di pura propaganda. Qui ci sono delle domande precise, se lei non vuole rispondere questo è un problema suo. Non c’è rispetto per i cittadini, e non tiro in ballo la professionalità degli addetti. Sono direttive che vengono dall’Amministrazione, non sono responsabilità di chi fa il taglio, ma di quello che gli viene detto di fare. Il giornalino di Spilamberto lascia molto più spazio all’opposizione. Si poteva gestire anche in un modo migliore, non bisogna dare riserve indiane all’opposizione. Voi volete soltanto fare conoscere la voce del padrone e spendete i soldi dei cittadini per fare propaganda”.

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