Lo ha detto in Consiglio comunale rispondendo ad Andrea Galli (An)
“Gli strumenti automatici come i photored sono indispensabili per affiancare e rafforzare l'azione delle forze dell'ordine sulla strada. Il loro utilizzo, purché in forme corrette rispetto alle finalità previste, è una scelta di civiltà”. Lo ha detto in consiglio comunale l’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli, rispondendo all’interrogazione del consigliere Andrea Galli (An - Pdl) sul tema “PhotoRed, T-Red, cosa ne pensa l’Amministrazione del divieto posto in essere dal Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, al loro uso indiscriminato?”.
Galli ha affermato: “vogliamo sollevare dei dubbi sulla liceità dei photored, che vengono utilizzati non per la sicurezza stradale ma per fare cassa. Lo scopo è sollevare il dubbio di legittimità. Era stato anche l’ex ministro del governo Prodi a sottolineare che servivano autorizzazione comunale e decreto prefettizio, che non è un semplice pezzo di carta, ma serve a garantire il rispetto delle diverse competenze sui tratti di viabilità urbana e no.
Il Gruppo Consigliare di AN pose seri dubbi di legittimità ancor prima dell’installazione dei PhotoRed a Modena da parte della ditta Eurotraff di Manduria ( Ta) con modalità che, fin dal primo momento, apparirono per lo meno dubbie. Quelle discutibili modalità d’impianto modificate più volte a partire dalle distanze, dai tempi del “giallo”, delle spire sotto l’asfalto, della segnaletica, dalla dubbia raccolta dei negativi produssero in pochi mesi oltre 60.000 multe ponendo Modena sotto i riflettori nazionali come città di “delinquenti irresponsabili” non in grado di gestirsi alla guida. La ditta Eurotraff ha riscosso dalla nostra Città molte centinaia di migliaia di euro grazie ad un contratto con modalità discutibili mentre in altre realtà italiane gli stessi impianti hanno fruttato all’Eurotraff processi e denunce. Mentre Eurotraff rimpinguava le proprie casse, i cittadini modenesi venivano dissanguati in denari e punti-patente. Chiediamo dunque all’Amministrazione comunale se è al corrente del recente pronunciamento del Ministro dell’Interno che ha messo, speriamo, la parola fine all’uso dei PhotoRed e dei T-Red”.
L’assessore ha precisato, in risposta, che “il Codice della Strada prevedeva già in passato, anche prima delle innovazioni legislative susseguitesi dal 2002 in poi, la possibilità di sanzionare le violazioni anche senza la contestazione immediata dell'infrazione. Sulla base di quelle norme in ottobre del 2002 il comune di Modena installò degli strumenti debitamente omologati. Il consolidato orientamento della giurisprudenza confermò questa decisione. Successivamente furono introdotte fra le altre due innovazioni interessanti. La legge 1/8/02 n°168 prevede che le violazioni ai sensi dell'art 142, per velocità, e altre violazioni, possano essere fatte con strumenti automatici fissi, su strade individuate con decreto prefettizio. L'articolo 201 del Codice, aggiornato nel 2003, prevede espressamente che alcuni tipi di sanzione possano essere fatte senza la presenza degli organi di polizia, purché con strumenti omologati. Tra le sanzioni possibili prevede esplicitamente il passaggio con il rosso, ma non prevede che ciò avvenga solo sulle strade individuate da un decreto prefettizio, facendo così una chiara distinzione con quanto espressamente previsto per i velocimetri fissi. La lettera, poiché di questo si tratta, di un funzionario del ministero dell'interno nasce da una situazione particolare nel Lodigiano, nella quale il locale Prefetto decideva di annullare l'anno scorso 770 verbali per passaggi con rosso rilevati con quegli strumenti, su poco più di 800 ricorsi ricevuti. Il Dirigente del Ministero dell'Interno, sollecitato a una pronuncia, con un parere giuridico che possiamo eufemisticamente definire ardito, non smentiva il Prefetto, a sua volta dirigente dello stesso ministero, adducendo una motivazione basata sul principio di analogia. In soldoni, poiché serve l'autorizzazione in un caso, deve servire anche nell'altro, pure se la legge non lo prevede. Lo stesso estensore della lettera si deve essere ben reso conto della forzatura, perché dichiarava alla fine di volere sottoporre la questione all'Avvocatura dello Stato. Come dire, una fuga in avanti senza avere prima verificato come stanno le cose. L'Avvocatura dello stato, con parere del 10 aprile, respingeva l'interpretazione del funzionario del ministero dell'interno e confermava che per l'installazione degli strumenti automatici ai fini del controllo delle norme previste dall'art 146 del Codice non serve il decreto prefettizio. Alla luce di quanto detto le confermo che riteniamo assolutamente regolari gli strumenti installati e le sanzioni erogate e confermiamo il loro utilizzo. Gli strumenti automatici sono indispensabili per affiancare e rafforzare l'azione delle forze dell'ordine sulla strada. Il loro utilizzo, purché in forme corrette rispetto alle finalità previste, è una scelta di civiltà. Un paese civile è un paese dove le regole sono rispettate. Queste leggi sono state votate durante il precedente governo di centro-destra, con ampio sostegno parlamentare; il ricorso a questi strumenti è praticato da amministrazioni di diverso orientamento politico. Mi auguro che in futuro il confronto su questi temi avvenga su basi più concrete e costruttive rispetto al passato, lo dobbiamo ai nostri concittadini che hanno il diritto di spostarsi sulle strade in sicurezza e chi amministra ha il dovere di fare tutto il possibile per garantirla”.
Galli ha replicato: “prendo atto della risposta. In sostanza si afferma che per questi impianti non serve il decreto prefettizio”
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