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17/06/2008

"SPORT E STUPEFACENTI, CONTRASTO E ATTIVITÀ DI PREVENZIONE"

Così l'assessore allo Sport Antonino Marino ha risposto in Consiglio comunale all'interrogazione presentata da Antonio Maienza (Popolari per il centrosinistra)



“Scuola-Sport, progetto Tallone d’Achille, progetto “Telefono pulito”, progetto tifosi: con questi e altri numerosi progetti, il Comune di Modena cerca di promuovere una cultura dello sport e del movimento che sia incentrata sull’aspetto ludico e socializzante dell’attività motoria, espressione di uno stile di vita salutare e del rispetto delle regole e dell’avversario”. Così l’assessore allo Sport Antonino Marino ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione di Antonio Maienza (Popolari per il centrosinistra) sul tema “Calciatori dilettanti pizzicati con la droga: allarme nel mondo dello sport o soltanto un episodio inquietante?”.
Il consigliere Maienza ha ricordato la notizia di “due calciatori dilettanti modenesi, del campionato di eccellenza, trovati in possesso di hascisc” e la preoccupazione sorta nel mondo sportivo modenese per “un fatto che ha scandalizzato le famiglie che, con tanta fiducia e speranze, avviano i bambini alla pratica dello sport più popolare del mondo. Ritengo indispensabile – ha proseguito Maienza – che si faccia la massima chiarezza sulla vicenda e si avvii da parte di tutti gli Enti preposti alla vigilanza, all’educazione e alla repressione, compresa la Lega calcio, una seria indagine per monitorare la reale portata del fenomeno nel mondo del calcio dilettantistico modenese, per non tollerare più comportamenti errati o uso di sostanze proibite. L’uso di droghe nel mondo dello sport è altamente riprovevole dal punto di vista morale e valoriale, diseducative e fuorvianti che alterano le finalità di fondo e i valori della pratica sportiva. È prioritario salvaguardare i nostri vivai giovanili, educare i nostri ragazzi alla legalità, e sono preoccupato per l’indifferenza con cui il problema è già stato quasi liquidato e accantonato. Chiedo perciò al Sindaco e all’assessore competente di voler predisporre una seria e rigorosa indagine nel mondo del calcio dilettantistico modenese a tutti i livelli, per stabilire se si è trattato di un singolo episodio o di un fenomeno diffuso, al fine di fugare ogni dubbio sulla triste vicenda. Chiedo inoltre che siano condannati con fermezza quei comportamenti incompatibili con una sana e leale pratica sportiva che nulla hanno in comune con quei valori che sono emersi a conclusione del Consiglio Comunale monotematico sullo Sport. Vorrei inoltre conoscere quali iniziative si vogliono intraprendere a difesa delle famiglie e dei bambini modenesi per tutelare la loro integrità, il loro futuro di sportivi, per ridare fiducia ad un ambiente che ha una sua alta valenza sociale, molto provato e scosso in questi giorni”.
L’assessore ha risposto sottolineando: “il consigliere Maienza nella sua interrogazione esprime la sua preoccupazione rispetto all’episodio dei due calciatori dilettanti modenesi, militanti nel campionato di eccellenza, sorpresi con una dose di hascisc appena acquistata da tre spacciatori marocchini e chiede quali iniziative questa giunta pensi di attivare per arginare fenomeni di questo tipo e per tutelare l’integrità e il futuro dei giovani sportivi modenesi. Rispetto a ciò vorrei anzitutto evidenziare, senza certo sottovalutare il problema, che i due ragazzi hanno smentito l’episodio, dichiarando di essere stati sì fermati dalla pattuglia dei carabinieri per un controllo nel tragitto tra Sassuolo e Formigine, ma dichiarando che si è trattato di un normale controllo di routine senza alcun tipo di rilievo. Di conseguenza, anche se sembra ci sia stata una segnalazione alla Prefettura per di due ragazzi come assuntori di stupefacenti, occorre essere abbastanza cauti nel trattare l’argomento prima che la giustizia abbia fatto il suo corso. Se ciò è accaduto si tratta comunque di un fatto grave perché significherebbe che due atleti giovani impegnati sportivamente a medio-alto livello non hanno a cuore la propria salute e tengono uno stile di vita decisamente sbagliato. Chi pratica sport a livello agonistico di solito conduce una vita sana e cerca di fare il possibile per evitare alcol, fumo e soprattutto droga. Penso infatti che la frase che tante volte avete sentito pronunciare, “meno male che i nostri figli fanno sport, così stanno lontani dalla droga”, abbia un significato concreto. Lo sport infatti per tanti costituisce una scuola di vita per affrontare non solo le difficoltà agonistiche, ma anche i problemi quotidiani. Lo sport è carattere, coraggio, determinazione, e anche capacità di affrontare momenti difficili con un elevato senso di responsabilità. Non credo che un episodio come questo vada generalizzato. È ben più diffuso il contrario e cioè lo straordinario ruolo sociale che lo sport può svolgere contro la droga in quanto l'addestramento e le gare rappresentano un ottimo strumento per allontanare le cattive tentazioni e contrastare la solitudine, contribuendo allo sviluppo ed al controllo della propria energia e divenendo un perfetto veicolo di propaganda contro la droga, grazie al loro straordinario contributo alla maturazione psicofisica e allo sviluppo culturale”.
L’assessore Marino ha poi aggiunto: “non voglio con questo archiviare l’episodio e non alzare la guardia. Il mondo giovanile è oggi pervaso da enormi contraddizioni e da fenomeni di bullismo e di sballo anche tra i giovanissimi e occorre stare molto all’erta. Voglio solo sottolineare il fatto che lo sport, guidato da una metodologia positiva con programmi adeguatamente disegnati, diviene una scuola di vita ideale: insegna l'amicizia e la correttezza, lo spirito di squadra e la disciplina, il rispetto per l'altro e tutte quelle qualità pratiche che aiutano a diventare un individuo consapevole e solidale, e sviluppare l'autostima e la capacità di leadership”.
L’assessore ha infine ricordato che “l’Amministrazione è fortemente impegnata a sostenere progetti e strutture che vanno proprio nella direzione citata: Scuola-Sport, il progetto corsi di nuoto e pattinaggio, il progetto Mo.to, il centro di medicina dello sport, la collaborazione al progetto Tallone d’Achille, il progetto “Telefono pulito”, il progetto tifosi costituiscono alcuni esempi virtuosi di come questa Amministrazione è attenta al diffondersi di una cultura del movimento sana. Anche la composizione della realtà sportiva modenese ricca di una miriade di società sportive e polisportive che fanno riferimento agli enti di promozione sportiva offrono ai nostri bambini e adolescenti occasioni per svolgere una pratica sportiva sana ed equilibrata. Le società sportive sono molto attente alla formazione degli allenatori che mettono a contatto con i ragazzi promuovendo la partecipazione degli stessi a corsi di formazione e aggiornamento e organizzando momenti di confronto con i genitori alla presenza di esperti. Da parte nostra come Assessorato forniamo il nostro supporto e sostegno a tutte quelle iniziative che possano promuovere lo sport giovanile e che siano caratterizzate dai connotati dell’accoglienza, dell’educazione e dell’orientamento: un esempio sono anche le iniziative del Villaggio dello Sport organizzato dal CSI e di Modena Sport per tutti organizzato dalla Uisp che promuovono lo sport in forma ludica e aggregativa. La miriade di manifestazioni che si svolgono in città durante tutto l’arco dell’anno sono per la maggior parte di tipo promozionale, dilettantistico, amatoriale e sono rivolte a diffondere una cultura del movimento lontana da esasperazioni agonistiche e finalizzate a promuovere uno stile di vita corretto e salutare”.
Nel dibattito è intervenuto anche Mario Tamburi (Fi – Pdl), che ha affermato: “parliamo di cannabis, non di droga in generale. Non parliamo dei cinquantenni che si fanno uno spinello a settimana per noia, ma di giovani. Ai giovani servono modelli nuovi, autostima, la capacità di affrontare eventi stressanti e soprattutto la soddisfazione di essere normali. Non serve l’aumento della quantità consentita di droga, che anzi è un provvedimento che favorisce solo lo spaccio”.
Antonio Maienza ha replicato: “ringrazio l’assessore per la risposta e per le diverse attività dell’Amministrazione nell’ambito dello sport e dell’educazione a un corretto atteggiamento agonistico. Famiglie, scuola, istituzioni devono vigilare tutti insieme perché i danni di questa piaga vengano limitati. Non solo dal punto di vista personale ma anche sociale”.

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