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24/02/2009

AL LABORATORIO V. EMILIA EST TRA ARCHEOLOGIA ED URBANISTICA

Giovedì 26 febbraio alla Palazzina Pucci si parla della riqualificazione della città intorno alla storica via e dei reperti archeologici rinvenuti

Appuntamento con urbanistica e archeologia, giovedì 26 febbraio alle 21, al Laboratorio della Città, Palazzina Pucci, ex Mercato Bestiame, via Canaletto 98. La serata sarà dedicata a “La via Emilia Est/Archeologia della via Emilia”, per la rassegna ‘Paesaggi di Urbanità’, con la presentazione e discussione della ricerca sul progetto di riqualificazione della via Emilia Est coordinata dal prof. Carlo Quintelli dell’Università di Parma, autore di numerosi studi sul sistema urbano della via Emilia e direttore del Festival dell'Architettura, e uno sguardo ai ritrovamenti archeologici sulla strada romana a cura di Ilaria Pulini, direttore del Museo Civico Archeologico di Modena, cui seguirà la proiezione di un filmato sul ritrovamento dell’Ara di Vetilia.
Il progetto di riqualificazione della città cresciuta attorno all'asse della via Emilia Est, il tratto di alcuni chilometri tra il centro storico e l'attraversamento del Panaro, individua su questo percorso sette realtà urbane: nucleo storico, periferia storica, foro universitario, città dell'automobile, snodo tangenziale, centro Modena Est, Parco del Panaro. Dalle analisi delle caratteristiche di questi luoghi nascono le ipotesi di crescita qualitativa, coerente con le funzioni di ciascuna tratta: coperture più estese per attività ricettive e di intrattenimento, padiglioni nell'area del Policlinico, aree mostra ed esposizioni nella zona automobilistica, parcheggi scambiatori all'innesto con la tangenziale, percorsi di bus navetta. Il tutto con l'obiettivo di mettere a sistema le diverse tratte creando fra centro storico ed estrema periferia un continuum che ha nella via Emilia il suo riferimento.
Nel corso della serata si parlerà anche dei vari ritrovamenti archeologici che hanno interessato l’asse della via Emilia Est, in primis l’Ara di Vetilia, la liberta di origine orientale che nel I secolo d.C. andò in sposa ad un influente cittadino romano, scelta per rappresentare simbolicamente il passato della città alle porte di Modena. Una copia a grandezza naturale dell’originale sarà infatti, nei prossimi mesi, collocata nell’area verde della nuova rotonda all’incrocio fra la tangenziale Pasternak e la via Emilia. Fin dal Medioevo, con un’intensificazione a partire dalla seconda metà del ‘900 in parallelo con lo sviluppo urbanistico, sono venute alla luce lungo questo antico asse stradale varie testimonianze della necropoli dell’antica Mutina. La maggior parte di questi ritrovamenti sono oggi conservati nel Lapidario romano del Palazzo dei Musei assieme all’Ara di Vetilia. Di alcuni monumenti è stata anche creata una copia, successivamente collocata nel luogo esatto del ritrovamento lungo la via Emilia, come nel caso dell’Ara del centurione Publio Clodio, recuperata a poche decine di metri dal monumento di Vetilia.
 

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