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16/04/2009

L'ARTE CONTEMPORANEA ENTRA AL MUSEO DI ANATOMIA

Da sabato 18 aprile e fino al 28 giugno le sale ottocentesche di via Berengario ospitano installazioni che dialogano con le collezioni scientifiche e i busti ostetrici

Le sale ottocentesche del Museo di Anatomia di Modena, che conservano collezioni scientifiche, preparati utilizzati dai medici per fare lezione e una collezione di busti ostetrici in terracotta del Settecento, ospiteranno per due mesi le opere di tre giovani artisti modenesi.
L’occasione sarà offerta dalla nuova edizione di “Gemine Muse”, la manifestazione nazionale che si propone di valorizzare il patrimonio artistico italiano e il dialogo culturale, rendendo protagonisti 150 giovani artisti e 30 curatori in 22 città italiane.
Per iniziativa dell’ufficio Giovani d’arte del Comune, dell’Università e della Galleria civica, Modena propone il progetto di arte contemporanea “Diari di Anatomia” che, a cura di Silvia Ferrari, prevede tre installazioni realizzate appositamente dai giovani artisti modenesi Alessio Bogani, Fabio Bonetti e Angelica Porrari. L’inaugurazione avverrà sabato 18 aprile alle 18 ai Musei Anatomici, in viale Berengario 16, e le installazioni si potranno ammirare fino al 28 giugno (venerdì e sabato: 15-19, domenica 11-13 e 15-19, ingresso gratuito, informazioni al numero 059 2032604).
L'installazione “Second life” di Alessio Bogani è dedicata alla figura dello scienziato. Alla ricostruzione dello studio di un ipotetico medico, grazie al recupero di oggetti, strumenti e documenti del passato, si affianca una riflessione sulla falsificazione, sui limiti e sugli eccessi della ricerca che culmina nella proiezione video del grande cuore pulsante, soggetto di un filmato su falsi esperimenti scientifici condotti negli anni Trenta in Unione Sovietica.
Fabio Bonetti presenta un’installazione incentrata sul tema della dissoluzione del corpo come allusione all'arte e al suo rapporto con la realtà, partendo dal genere dell'autoritratto. Citando un famoso scatto del fotografo Hyppolite Bayard, che nel 1840 si ritrasse in forma di annegato, l'artista si spinge oltre e rappresenta se stesso, in una fotografia a dimensione quasi reale, immerso in una vasca d'acqua: il corpo perde consistenza e mostra in trasparenza il proprio interno.
Angelica Porrari, infine, reinterpreta il corpo umano nella sua fisicità più esasperata, come luogo della pelle e della carne, materia in continuo mutamento, memoria della vita e della morte. Il video “Nowhere fast”, ispirato ai busti ostetrici in terracotta esposti al Museo, si concentra in particolare sul corpo femminile, che viene qui restituito alla sua sacralità ancestrale. L'opera si sviluppa come un rituale drammatico della violenza e del dolore in uno spazio astratto dove la luce diventa protagonista.
Per la nuova edizione di “Gemine Muse” sono stati realizzati un catalogo in italiano e in inglese (l’introduzione è di Angela Vettese, direttrice della Galleria civica di Modena) e una mappa che forniscono la documentazione per scoprire i luoghi e i musei che ospitano la manifestazione in Italia. Inoltre, sul sito di Giovani d’arte (www.comune.modena.it/gioarte) sono riportate le schede sulle opere in mostra a Modena e sul sito www.giovaniartisti.it si possono consultare approfondimenti, news, database e molte altre curiosità sull'iniziativa.
 

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