La rimozione delle lastre di copertura della vecchia sede della Polizia Municipale di viale Amendola, contenenti amianto, è avvenuta nei giorni di chiusura delle scuole, d’accordo con le richieste dei genitori delle vicine scuole elementari Pisano, scuola d’infanzia e nido Melograno, che chiedevano ulteriori precauzioni nonostante la regolarità delle procedure e la presenza delle necessarie autorizzazioni. Lo ha precisato l’assessore alla Scuola del Comune di Modena Adriana Querzè, rispondendo in Consiglio comunale all’interrogazione di Dante Mazzi, Fi-Pdl. Mazzi ha sottolineato che “la chiusura della scuola elementare “Pisano” potrebbe essere configurata come ingiustificata e arbitraria interruzione di pubblico servizio per favorire interessi privatistici di un’impresa che non ha eseguito i lavori di rimozione nei tempi previsti, cioè prima dell’avvio dell’anno scolastico, e che la chiusura della scuola dell’infanzia “Melograno” può arrecare danni economici alla scuola stessa e notevoli disagi, anche di tipo economico, agli utenti” e ha chiesto di conoscere “se la chiusura forzata delle scuole può avere conseguenze negative, anche di ordine economico, per il Comune”.
L’assessore Querzè ha chiarito che l’impresa si è organizzata per realizzare l’intervento di rimozione dall’8 al 18 aprile e, in accordo con famiglie e dirigenti scolastici, si è convenuto sull'opportunità di aumentare la durata delle vacanze pasquali di quattro giorni. Per quanto riguarda la scuola primaria “Pisano” si è proceduto alla chiusura dell’edificio ma ciò non ha prodotto la sospensione del servizio ,in quanto tutte le classi sono state ospitate, insieme alle insegnanti, nei laboratori, nelle biblioteche e nelle aule speciali delle altre scuole dipendenti dalla stessa direzione didattica. In questo modo il numero di giornate di lezione previste dal calendario scolastico è rimasto invariato.
Per quanto riguarda invece la struttura “Melograno” è stato necessario trovare collocazione solo per i bambini del nido e della scuola dell’infanzia che richiedevano assistenza,trattandosi di gradi scolastici non obbligatori. I bambini del nido richiedenti sono stati ospitati, con le loro educatrici, nel vicino nido Unicredit. I bambini della scuola dell’infanzia sono stati ospitati nella struttura ricreativa Oplà. Le ricadute di ordine economico sono quantificabili in 1000 euro, da corrispondere alla ditta Oplà, a cui vanno aggiunte le minori entrate per ogni giorno di mancato servizio per le famiglie che ritengano di non portare i loro figli al nido e alla scuola d’infanzia “Melograno” nei giorni dell’intervento. I tecnici del settore ambiente del Comune di Modena hanno effettuato controlli quotidiani con verifiche il loco dell’andamento dei lavori, anche nelle giornate di Pasqua del lunedì dell’Angelo. L’esito di questi controlli è stato positivo, poiché è stato riscontrato il massimo rispetto dei protocolli e delle prescrizioni di Arpa e Ausl. Tutto il materiale rimosso è stato incapsulato, come previsto dalla normativa e impacchettato all’interno della struttura. L’intervento di rimozione si è concluso quindi positivamente, con regolare ripresa delle attività didattiche nelle sedi scolastiche da lunedì 20 aprile.
Il consigliere Mazzi ha considerato non del tutto soddisfacente la risposta dell’assessore.
Azioni sul documento
