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27/01/2010

MUSEO DELLA FIGURINA, FILM D'ANIMAZIONE DALL'EST EUROPA

Venerdì 29 e sabato 30 gennaio proiezioni e laboratori per adulti e bambini

In inglese si chiama “stop-motion” o anche “frame by frame”. In italiano si traduce con “ripresa a passo uno” ed è una tecnica cinematografica e di animazione che utilizza una particolare cinepresa in grado di impressionare un fotogramma alla volta per produrre cartoni animati, animare pupazzi e ottenere effetti speciali.
Una mini-rassegna di film realizzati con lo “stop-motion” viene proposta da “Step by Step. L’animazione dell’Europa dell’Est”, in programma nella sala espositiva del Museo della Figurina, in corso Canalgrande 103, venerdì 29 gennaio alle 21 per gli adulti e sabato 30 gennaio alle 18 per bambini e ragazzi, invitati a partecipare anche ad un laboratorio in programma alle 15.30 (partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria al numero 059-2032919).
L’iniziativa si svolge in occasione della mostra “Storia memoria identità. Fotografia contemporanea dall'est Europa”, prodotta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed è realizzata in collaborazione con il Future Film Festival di Bologna.
Nel secondo dopoguerra, i paesi dell'Europa dell'Est videro la nazionalizzazione progressiva delle industrie cinematografiche, che crearono un sistema in grado di ridurre al minimo l'importazione di film occidentali. Oltre a promuovere l’ideologia ufficiale, le produzioni statalizzate avevano scopi educativi e didattici; un’attenzione particolare era, infatti, riservata ai film per ragazzi e in particolar modo all'animazione, da sempre apprezzata dal pubblico giovane. In Cecoslovacchia la tradizione storica dei burattini e delle marionette si incontrò con il cinema grazie alla tecnica dello stop-motion, di cui fu grande interprete Jiří Trnka (1912-1969). Ceco è anche Jan Švankmajer (1934), regista e sceneggiatore il cui uso, personalissimo, dello stop-motion è in grado di dar vita ad immagini in cui l'incubo sembra convivere con il sogno.
Nato in Russia da genitori polacchi, Władysław Starewicz (1882-1965) fu non solo un maestro del passo uno, ma anche uno studioso di entomologia, le cui conoscenze gli permisero di realizzare film animando i corpi di veri insetti con zampette di filo metallico incollate con la cera.
 

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