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26/10/2010

CONSIGLIO UNANIME CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE MIGRANTI

Approvata la mozione della maggioranza, ritirata quella del Pdl. Condanna generale dell'episodio di Novi in cui Begam Shahnaz ha perso la vita per mano del marito

E’ stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale l’ordine del giorno sulle azioni di contrasto alla violenza familiare sulle donne migranti presentato in corso di seduta dalla maggioranza con la presidente del Consiglio Caterina Liotti come prima firmataria. Ritirato, invece, l’ordine del giorno del Pdl che chiedeva al sindaco Giorgio Pighi di emettere rapidamente un’ordinanza che imponesse il divieto per le donne di portare il burqa o veli assimilabili in luoghi pubblici e agli immigrati “soprattutto di fede mussulmana” di frequentare un corso di lingua e cultura italiana con esame finale “per accertarne la conoscenza e l’accettazione”. Entrambe le mozioni sono state sollecitate dall’episodio di violenza di Novi di qualche settimana fa, condannato unanimemente dall’Aula, che ha visto la morte di Begam Shahnaz per mano del marito e il ferimento della figlia Nosheen Butt per mano del fratello.
Secondo la mozione del Pdl, presentata da Adolfo Morandi, il superamento di un esame di cultura e lingua italiana deve essere la condizione per accedere ai servizi sociali e coloro che non accettano le condizioni devono essere accompagnati dalle forze di Polizia municipale fuori dai confini territoriali del Comune.
Con la mozione della maggioranza, presentata da Claudia Codeluppi (Pd), si chiede di continuare le azioni di rete tra i soggetti del “Tavolo contro la violenza alle donne”; di promuovere l’approfondimento delle questioni legate alle violenze psichiche e fisiche sulle giovani donne migranti anche con un incontro formativo dei firmatari del “Protocollo operativo promosso dal Comune di Modena”; di intensificare il collegamento fra scuola, servizi territoriali e consultori per intercettare i bisogni e le difficoltà delle adolescenti straniere e delle loro famiglie. Ma anche di riproporre nelle scuole progetti educativi che prevedano la promozione di una cultura della parità fra i generi; di proseguire nell’elaborazione di politiche di controllo sociale del territorio, di intensificare la relazione con le comunità straniere; di rigettare con fermezza tradizioni e usanze arcaiche e violente; di relazionare al Consiglio comunale sulla condizione delle donne migranti a Modena.
Ad aprire il dibattito è stato il sindaco Pighi, che ha espresso sdegno per la proposta del Pdl, chiedendone il ritiro: “Pensare che un sindaco possa fare un’ordinanza in una materia riservata alla legge, come la libertà personale, e che possa vietare una regola religiosa è molto grave e dimostra estraneità ai valori delle Nazioni unite”.
Per il Pd, Giulia Morini ha evidenziato che nell’odg del Pdl “errori e imprecisioni si sprecano ed è pericolosa la considerazione della cultura islamica e della religione musulmana come portatrici di violenza in sé”, mentre Franca Gorrieri ha sottolineato che “la sottomissione della donna è manifestazione di una cultura patriarcale da rigettare, cui anche noi ci siamo allontanati non da molto”. Per Stefano Prampolini “l’errore più grande che una società possa commettere è quello di aprire le porte a tutti per poi lasciare ognuno al proprio destino”. William Garagnani ha auspicato il ritiro dell’odg del Pdl e ha proposto un Consiglio monotematico sull’immigrazione, mentre Luigi Alberto Pini non ha voluto aggiungere altro “di fronte a un ordine del giorno come quello del Pdl”. Per Claudia Codeluppi “Il Governo Berlusconi ha interrotto un progetto virtuoso sul tema dell’immigrazione e i Comuni si sono trovati senza risorse per affrontare i problemi dell’integrazione e della convivenza, nonostante molte Regioni abbiano approvato leggi innovative”. Gian Domenico Glorioso ha sottolineato che la proposta del Pdl dimostra carenza nella conoscenza della Costituzione e delle leggi, mentre Paolo Trande si è detto “incredulo, arrabbiato e deluso” e l’ha definita “un attacco allo spazio comune democratico-liberale”. Maurizio Dori ha consigliato di “lavorare sulle moschee, il cui ‘addetto sociale’ può incidere positivamente sui conflitti familiari”, mentre Caterina Liotti ha osservato che “l’unica risposta alla tragedia di Novi è quella di richiedere con forza il rispetto dei diritti umani e il contrasto su ogni forma di violenza sulle donne”. Michele Andreana ha dichiarato di apprezzare il fatto che nel corso del dibattito le posizioni iniziali del Pdl si siano modificate: “Ritirate il vostro ordine del giorno e votate il nostro”, ha detto.
Per la Lega nord, Nicola Rossi ha sottolineato che “bisogna avere un atteggiamento molto fermo contro gli estremismi perché in questi episodi ci sono anche responsabilità di chi amministra”, mentre Stefano Barberini ha distinto l’episodio di Novi dal contenuto di un’ordinanza per evitare strumentalizzazioni. “L’odg del Pdl è da aggiustare – ha aggiunto – ma il discorso dell’integrazione non va nemmeno preso alla leggera”. Mauro Manfredini ha, invece, ricordato che “per entrare in Svezia e in Olanda gli extracomunitari devono sostenere un piccolo esame, conoscere lingua e Costituzione e versare importo per il ritorno”.
Per il Pdl, Sandro Bellei ha osservato che “non basta un minuto di silenzio a condannare certi episodi, ma servono cambiamenti di cultura”, mentre Gian Carlo Pellacani ha parlato di odg “provocatorio”, così voluto “per sollecitare un parere immediato sull’accaduto. Condivido l’idea di provare a fare un ordine del giorno condiviso da tutti”, ha concluso. Della stessa idea Olga Vecchi, che ha ammesso le “imperfezioni” dell’odg del Pdl, “ma la mozione è nata sull’onda dello sgomento per l’omicidio di Novi, per scuotere gli animi. Per l’integrazione è indispensabile accettare origini, radici e leggi di chi accoglie”. Adolfo Morandi ha espresso condivisione per buona parte dell’odg della maggioranza e ha dichiarato di aver raggiunto lo scopo della propria provocazione: “Affrontare il problema in modo urgente e più deciso. Sono disposto a ritirare il mio odg e portare alla discussione del Consiglio un odg condiviso”, ha aggiunto.
Anche Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha espresso sostanziale accordo con l’odg della maggioranza e ha dichiarato l’intenzione di chiedere rapporto di quanto fatto tra sei mesi.
Nel dibattito è intervenuta anche Adriana Querzé, assessore all’Istruzione: “Le nuove generazioni straniere stanno mettendo in crisi il mondo di partenza dei migranti perché vogliono avvicinarsi alle nostre modalità di vita e di rapporto. Si tratta – ha affermato – di un tema educativo e culturale”.


 

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