Il Consiglio comunale di Modena ha rispettato oggi, lunedì 25 ottobre, un minuto di silenzio per la morte di Nayem Elgarhi, un ragazzo Saharawi di 16 anni che viveva nel campo rifugiati di El Ajoun, la città gemellata con Modena. A proporlo in Aula è stata la consigliera dell’Idv Eugenia Rossi che ha raccontato dell’uccisione del giovane da parte delle forze dell’ordine marocchine. Tutti i capigruppo hanno espresso il proprio consenso al momento di cordoglio. Sergio Celloni, Mpa, si è detto favorevole, ma è uscito dall’Aula durante il minuto di raccoglimento: “Situazioni analoghe nel mondo ce ne sono milioni. Ci sono realtà vicine altrettanto degne di essere ricordate, quindi non parteciperò”, ha detto.
“La situazione nei territori occupati dal Marocco è durissima. Per protestare contro le violenze e i soprusi che sta vivendo, la popolazione Saharawi ha messo in atto una manifestazione pacifica spostandosi dalla città e accampandosi in tenda nel deserto”, ha spiegato la consigliera Rossi. “L’accampamento è però stato circondato dalle forze di Polizia marocchine. Ed è di oggi la notizia che è stato ucciso Nayem Elgarhi, un ragazzino di 16 anni che, a quanto mi risulta, tentava semplicemente di spostarsi da una parte all’altra”. La consigliera ha inoltre segnalato come sull’accaduto sia già stata presentata da parte del Pd una mozione al Parlamento europeo.
La protesta ha raggiunto l’apice in coincidenza con la visita in Maghreb di Christopher Ross, l'inviato per il Sahara del segretario generale dell'Onu. A fronte di questa situazione, Omar Mih, rappresentante del Polisario in Italia, ha presentato richiesta affinché politici modenesi e italiani si rechino sul posto per scongiurare il precipitare della situazione una volta che il rappresentante Onu se ne sarà andato.
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