“Una gestione delle politiche di bilancio fortemente orientata verso la produzione di servizi di welfare e di sostegno agli investimenti compatibilmente con le risorse disponibili e i vincoli della finanza pubblica. In altri termini, pochi debiti e molti servizi”. Così Alvaro Colombo, vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Modena, commenta il quadro dei bilanci 2008 dei comuni capoluogo, pubblicato oggi, lunedì 26 aprile, dal quotidiano “Il sole 24 ore”.
Per quanto riguarda le entrate tributarie (per esempio Ici e addizionale Irpef comunale) il Comune di Modena, al 56esimo posto della graduatoria, presenta una pressione tributaria per abitante di 357 euro, inferiore alla media nazionale che è di 395 euro. Per le entrate extratributarie (per esempio tariffe dei servizi sociali ed educativi) la città balza al sesto posto con 427 euro per abitante, in considerazione della rilevante offerta di servizi. Questo dato spiega anche il livello della spesa corrente complessiva che colloca Modena al 21esimo posto con una spesa pro capite di 1156 euro (la media nazionale è di 1060). Conseguentemente si alza anche la spesa per il personale, ponendo il Comune al 20esimo posto con 400 euro per abitante a fronte di una media italiana di 364. Anche qui il dato si spiega con la gestione diretta di gran parte dei servizi erogati.
Bassa, invece, è la spesa per i costi istituzionali (27 euro pro capite rispetto a una media di 33), dato che evidenzia il contenimento dei costi per la politica a livello locale, cioè le spese per Giunta, Consiglio e Circoscrizioni.
Rispetto agli investimenti, con un 46esimo posto (282 euro rispetto a una media di 398) il 2008 evidenziava la priorità dell’autofinanziamento, che è confermata dal dato dell’indebitamento che colloca Modena al 103esimo posto con un debito per abitante di 194 euro rispetto alla media nazionale di 1207.
“Il quadro complessivo che emerge dai dati del Sole 24 ore – conclude l’assessore Colombo – evidenzia una politica che siamo determinati a perseguire anche oggi sia pure con i cambiamenti che la crisi economica ci impone, sia per quanto riguarda l’aumento della spesa sociale per aiutare i cittadini e le famiglie in difficoltà, sia per quanto concerne il finanziamento degli investimenti, che possono svolgere una funzione anticiclica”.
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