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21/05/2010

SCHEDA/ LA BOTTEGA DI ORLANDO IORI RIVIVE AL MUSEO D'ARTE

Gli strumenti dell'artigiano che diede lustro a Modena nel mondo sono stati donati al Museo civico d'arte per una mostra-ricostruzione che aprirà il 23 maggio alle 17.30

L'idea della donazione è nata nel 2001, quando l'artigiano-artista Orlando Iori, conosciuto e apprezzato da musicisti italiani e internazionali e ribattezzato affettuosamente “il dottore degli strumenti a fiato”, chiuse per raggiunti limiti d'età la sua bottega sotto i portici di piazza Pomposa 83, nel centro di Modena. Fu la figlia Enza, musicista, a esprimere il desiderio di donare al Museo civico d'arte gli attrezzi, i materiali di lavoro e l'archivio di Iori, grazie ai quali è stato possibile ricostruire all'interno del Museo un angolo del laboratorio. L'allestimento dedicato a “Orlando Iori. Cinquant'anni di innovazione negli strumenti a fiato” si può visitare dal 23 maggio al 26 settembre in viale Vittorio Veneto 5, ed è un modo di rendere omaggio a una singolare figura di artigiano-artista che ha dato lustro internazionale alla città di Modena.
Il Museo civico d'arte possiede una ricca raccolta di strumenti musicali antichi, buona parte dei quali documentano la tradizione musicale locale. L'allestimento della mostra tenta di restituire vita a materiali d'uso comune come gli attrezzi di Orlando Iori, in genere di produzione seriale, ma spesso personalizzati dal loro utilizzatore. Il curatore Francesco Carreras ha inoltre tentato di ricreare in parte l'atmosfera che si respirava nella bottega, continuamente frequentata da musicisti e concertisti.
La mostra è accompagnata da un catalogo, che si apre con una biografia curata dal maestro Claudio Paradiso, e prosegue con un saggio critico che analizza l'attività di Iori, attraverso i rapporti umani e di lavoro testimoniati dall'archivio, e ne sottolinea gli apporti più personali e innovativi. L'allestimento della mostra è curato da Lorenzo Lorenzini con la collaborazione di Fabio Lambertini. Parte integrante del percorso espositivo è il video finanziato dalla Fondazione teatro comunale di Modena, curato da Cristina Stefani con la regia di Andrea Comastri.
Orlando Iori (1915-2007) è stato per oltre cinquant'anni un punto di riferimento per i musicisti di strumenti a fiato italiani e stranieri, grazie alla sua abilità nel trovare soluzioni originali ed efficaci per ogni problema dello strumento, fosse un flauto, un oboe, un fagotto, un clarinetto o un sassofono. Tra le sue creazioni più apprezzate, la “boccola Iori”, che consente di aumentare in modo sensibile il volume del suono.
La mostra “Orlando Iori: cinquant'anni di innovazione negli strumenti a fiato”, prodotta dal Museo civico d'arte in collaborazione con la Fondazione teatro comunale di Modena e curata da Francesco Carreras dell'Istituto di scienze e tecnologie dell'informazione del Cnr di Pisa, rimane aperta fino al 26 settembre (da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, ingresso gratuito, informazioni allo 059 2033101).
 

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