Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Tu sei qui: Home / Archivio Stampa / Archivio Comunicati Stampa / 2010 / Luglio / ESSELUNGA, PIGHI: "GIOVANARDI, NON FARE CONFUSIONE"

Archivio Stampa

Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

31/07/2010

ESSELUNGA, PIGHI: "GIOVANARDI, NON FARE CONFUSIONE"

Il sindaco di Modena al senatore: "Un piano particolareggiato non è un piano di recupero, e solo in questo secondo caso sarebbero stati possibili gli espropri"

Riguardo alle tesi sostenute questa mattina in conferenza stampa a Modena dal senatore Carlo Giovanardi, secondo il quale l’Amministrazione comunale modenese avrebbe potuto e, a suo parere, dovuto intervenire sulla questione Coop – Esselunga in via Canaletto, il sindaco Giorgio Pighi invita il parlamentare a “non fare confusione”.
Sono tre i punti sui quali Pighi si sofferma, ritornando su quanto già espresso in un precedente comunicato.
In primo luogo la tesi di Giovanardi, ribadisce il sindaco, è già stata smentita dal Tar dell’Emilia Romagna nella sentenza del novembre 2009 che dà torto a Esselunga e ragione al Comune.
“La seconda cosa che trovo singolare – prosegue il sindaco di Modena – è che un’argomentazione di Giovanardi è identica a quella che aveva sostenuto Esselunga nel ricorso che le è stato bocciato, tanto che la stessa Esselunga non la riprende più nelle pagine pubblicitarie acquistate sui giornali”.
Giorgio Pighi si sofferma poi su un terzo punto riguardo alla questione della possibilità di intervento e alla liceità di eventuali espropri, e lo fa entrando nel merito delle leggi citate dal senatore Giovanardi: “La legge 457 del 1978 da lui citata – afferma il sindaco - dice chiaramente, all’articolo 27 comma 2, che i piani di recupero sono cosa diversa e distinta dai piani particolareggiati. E comunque devono essere indicati come tali nel piano regolatore. Nel nostro prg l’area in questione è indicata come da sottoporre a piano particolareggiato e non a piano di recupero. Lo stesso piano regolatore, per quanto riguarda la zona di via Canaletto, indica come mera facoltà, non come obbligo, la previsione di una zona dedicata a supermercato. L’ipotesi di piano particolareggiato presentata inizialmente dai due curatori fallimentari nel 1999, prima degli acquisti dei terreni da parte di Coop ed Esselunga, proponeva un supermercato, ma tale eventualità non costituiva e non costituisce obbligo per il Comune, e non fu allora accompagnata da alcuna convenzione urbanistica che impegnasse i privati”.
“La legge 166 del 2002 poi – conclude Pighi - anch’essa citata da Giovanardi, all’articolo 27 comma 5, stabilisce che il prezzo degli espropri ‘deve corrispondere al valore venale dei beni espropriati’, ma ammette gli espropri solo in caso di piano di recupero”.
Quanto ai casi su cui Giovanardi ritorna (tutti di diversi anni fa) il sindaco ricorda che sono stati tutti chiariti in sede giudiziaria e il Comune ha sempre avuto ragione.
 

Azioni sul documento