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20/09/2010

FORTUNA E SFORTUNA DI MODENA, HANNO RISPOSTO IN MILLE

Tante persone all'installazione degli Stati generali in piazza al Festival Filosofia. Nei bigliettini lasciati dai filosofi ospiti la loro idea sulla buona sorte della città

Un migliaio di biglietti, divisi circa a metà tra fortuna e sfortuna, sono stati appesi nell’installazione del Comune per “Effetto Modena” collocata in piazza Grande nei giorni del Festival filosofia. Grazie all’iniziativa, in tanti hanno potuto incontrare sindaco e assessori per capire meglio cosa siano gli “Stati generali” per il futuro di Modena e dare suggerimenti e critiche. Gli argomenti erano quelli attorno ai quali ruotano le consultazioni di “Effetto Modena” (welfare, economia e lavoro, urbanistica e capitale sociale), ma non sono mancati biglietti originali. I messaggi lasciati in piazza saranno girati ad assessori e servizi oggetto di critiche, consigli ed eventuali complimenti e visibili sul web (www.comune.modena.it/effettomodena). Tra quanti hanno partecipato al gioco sulla buona e cattiva sorte di Modena anche alcuni degli intellettuali che hanno tenuto lezioni magistrali al Festival. Secondo il sociologo Zygmunt Bauman la città è fortunata perché qui “molti non fanno conto sulla fortuna, ma su se stessi”. Quanto a Modena sfortunata scrive un secco “Non ci credo”. Sintetico l’antropologo Marc Augè. Per lui Modena è fortunata “per mille motivi” e sfortunata “non saprebbe dire perché”. Per il filosofo Remo Bodei, cittadino onorario, Modena è fortunata “perché ha i modenesi, eredi di una lunga tradizione civile di impegno (mi commuovo a vedere sotto la Ghirlandina foto di centinaia di morti per la Resistenza), non disgiunta dal piacere del cibo e della convivenza”. La sfortuna di Modena per Bodei “è che non si può replicare; si dovrebbe stare attenti all’urbanistica e alle periferie perché non si sviluppino in forme caotiche”. Il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky risponde solo sulla fortuna: “Basta vedere la piazza di oggi, 19 settembre 2010, per capire quanta civiltà e cultura ci sia nella vostra bella città”. Nei due pensieri del politologo Carlo Galli anche un monito: dopo aver scritto che Modena è fortunata perché “il suo passato consente al presente di non essere disperato per il futuro” riguardo alla sfortuna avverte che la città “deve stare attenta a non credersi troppo fortunata”.
 

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