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29/01/2011

PUNTO D'ACCORDO, PREVALGONO LE LITI TRA VICINI E CON I GIOVANI

Nel 2010 il Centro di mediazione dei conflitti ha seguito 113 casi, di cui 69 con attività di sportello e 44 con azioni di mediazione sul territorio. In tutto gli ascolti sono stati 728

I modenesi litigano soprattutto tra vicini di casa o con le compagnie di ragazzi del quartiere. I dati del Punto d’accordo dicono, infatti, che nel 2010 a Modena a farla da padrone sono stati i conflitti di vicinato, che hanno rappresentato il 42,6% delle problematiche che hanno spinto singoli o nuclei familiari a rivolgersi allo sportello del Centro per la mediazione dei conflitti del Comune. Per quanto riguarda la mediazione territoriale, che prevede l’osservazione in loco, la maggior parte degli interventi (26 su 44) sono stati invece attivati per problemi di convivenza tra residenti e gruppi di ragazzi italiani.
Complessivamente i casi seguiti dal Punto d’accordo sono stati 113, di cui 69 con attività di sportello e 44 con attività di mediazione territoriale, riguardando l’utilizzo di uno spazio di interesse comune. Gli ascolti totali realizzati sono stati 728, di cui 376 allo sportello e 352 direttamente sul territorio.
Tra le ragioni che hanno spinto singoli o nuclei a rivolgersi allo sportello del Punto d’accordo, anche il conflitto familiare (18%), e quello scolastico (11,5%), in misura minore quello lavorativo (1,6%) e quello con le Istituzioni (1,6%). Nel 24,6% dei casi, le persone si sono rivolte allo sportello per altri problemi ed è stata loro offerta un’attività di ascolto, di orientamento, e di indirizzamento o accompagnamento a servizi specifici. Delle 96 persone che, a vario titolo, si sono rivolte allo sportello lo scorso anno, 82 sono italiane e 14 originarie di altri Paesi: Marocco, Filippine, Brasile, Tunisia, Francia, Russia, Algeria, Ghana, Ucraina e Romania.
Le tipologie di conflitti per cui si è reso necessario un intervento in loco, oltre al rapporto tra residenti e gruppi di ragazzi italiani, sono state le difficoltà di convivenza tra residenti e gruppi composti da ragazzi italiani e stranieri (8 casi), residenti e adulti stranieri (8 casi), residenti e commercianti italiani (4 casi), residenti e commercianti stranieri (4 casi), residenti e adulti italiani (2 casi). Il Punto d’accordo è inoltre intervenuto in un caso di conflitto tra due compagnie di ragazzi. Nel 39% dei casi il motivo che ha portato al disagio dei cittadini che hanno segnalato la situazione è stato il rumore (vociare eccessivo dei ragazzi in orari non idonei, motorini, autoradio, uso di un tono di voce elevato da parte di persone straniere). Per un 18% la causa segnalata è stata la sporcizia (bottiglie rotte, cicche, scarti di cibo ed altro), nell’11% dei casi insulti, nel 10% il disturbo provocato dal gioco del pallone, per un altro 10% atti di vandalismo, nel 7% la presenza di ragazzi o adulti in evidente stato di ubriachezza e nel 6% situazioni di parcheggio ‘selvaggio’. Le segnalazioni di conflitti sul territorio sono arrivate al Punto d’accordo, con un picco significativo nel mese di giugno, prevalentemente dalla Polizia municipale (39%), dall’ufficio Sicurezza (20%), ma anche dalle Circoscrizioni. Ad esempio, lo scorso anno il 23% delle segnalazioni è giunto dalla Circoscrizione 3. Le situazioni di conflitto erano, però, distribuite in modo abbastanza omogeneo nelle quattro Circoscrizioni cittadine, con percentuali dal 20 al 32%. Le azioni intraprese per la mediazione territoriale dal Punto d’accordo sono state l’ascolto dei bisogni del segnalante (telefonico o presso il Centro), la mappatura del conflitto in loco (un’osservazione del contesto fisico in cui il conflitto è nato, interviste e ascolto delle persone coinvolte nella situazione), la mediazione e negoziazione diretta o indiretta (diversi contatti con le parti al fine di promuovere un cambiamento degli elementi che provocano la situazione di disagio e una percezione della situazione in cui non siano tenuti in considerazione solo i propri bisogni ma anche quelli dell’altro), il monitoraggio (verifica dell’evoluzione della situazione e del rispetto di eventuali accordi per la convivenza).
 

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