Nella giornata di festa per il patrono San Geminiano, lunedì 31 gennaio, si potranno visitare gratuitamente i Musei civici di Palazzo dei Musei e la Galleria Civica di Modena e sarà aperta, come ogni anno, la Ghirlandina, tutelata dall’Unesco come patrimonio artistico dell’umanità. Aperte anche le sale storiche del Municipio in piazza Grande, mentre rimarranno chiusi la Galleria civica e il Museo della Figurina.
Arte. Nella sala Gandini del Palazzo dei musei, in viale Vittorio Veneto 5, frammenti di rari tessuti antichi dialogano con l'arte contemporanea di Sabrina Mezzaqui, in un'installazione realizzata in collaborazione con la Galleria civica. Il lavoro dell'artista bolognese, la cui ricerca si concentra sulla gestualità lenta e paziente del ricamo e del cucito, si intitola "La realtà non è forte". Ai visitatori il compito di scoprire le opere contemporanee mimetizzate tra gli oltre 2mila 500 frammenti della collezione Gandini. (Palazzo dei musei, viale Vittorio Veneto 5, informazioni 059 2033101, aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18).
Gipsoteca “Giuseppe Graziosi”. Sculture, dipinti e opere grafiche consentono di percorrere le fasi salienti della vicenda artistica di Giuseppe Graziosi (Savignano sul Panaro 1879- Firenze 1942), dall'adesione alle tematiche del verismo sociale alle ricerche espressive di Rodin, all'interesse per il mondo contadino. La Gipsoteca è il punto di partenza ideale per un itinerario attraverso le numerose opere dell'artista presenti nel tessuto cittadino (Palazzo dei musei, viale Vittorio Veneto 5, informazioni 059 2033101, aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18).
Archeologia. Tra preziose tracce di vita quotidiana dell'antica Mutina e l'enigma del ritrovamento di otto teschi, è aperta al Lapidario romano (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5) la mostra "Parco Novi Sad: archeologia di uno spazio urbano", dedicata ai reperti emersi dagli scavi per il Novi Park. L'area faceva parte dell'immediata periferia della città romana e secondo i primi studi sarebbe stata una zona produttiva-artigianale e in seguito una necropoli, con numerose tombe che affiancavano una strada in ciottoli, ottimamente conservata. Dagli scavi sono emersi ornamenti, lucerne, oggetti in bronzo e alcuni crani, forse appartenenti a condannati a morte per decapitazione. La mostra è organizzata dal Museo civico archeologico etnologico e dall'assessorato all'Urbanistica con la collaborazione di Modena Parcheggi, degli Amici dei musei e dei monumenti modenesi e delle cooperative Archeologia e Archeolsistemi. (Lapidario romano, viale Vittorio Veneto 5, informazioni 059 2033101, aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18).
Municipio. Saranno aperte al pubblico dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 le sale storiche del Palazzo. Al mattino l'ingresso è gratuito, nel pomeriggio visite guidate al costo di 1 euro. Nel Camerino dei confirmati, saletta decorata nel 1770 da Antonio Carbonari e Girolamo Vannulli, è conservata la Secchia rapita, sottratta, secondo la tradizione, dai modenesi ai bolognesi nel 1325 e ispiratrice del poema eroicomico di Alessandro Tassoni. Dal Camerino si accede alla Sala del Fuoco, adornata dagli affreschi di Nicolò dell'Abate (realizzati nel 1546) che raffigurano la guerra di Modena del 43 a.C. La seicentesca Sala del Vecchio Consiglio ospita gli stalli dei Conservatori e il gonfalone dipinto da Ludovico Lana nel 1633. I dipinti del soffitto narrano episodi della vita di san Geminiano. Dalla Sala del Vecchio Consiglio si raggiunge la Sala degli Arazzi con le sue settecentesche tele che raffigurano la preparazione e la firma del Trattato di pace di Costanza.
Ghirlandina. La torre civica si potrà visitare, in occasione della festa del santo patrono, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, con biglietto al costo di 1 euro. Tutelata dall'Unesco come patrimonio artistico dell'umanità, da gennaio 2008 è in restauro, ricoperta da un telo realizzato dall'artista Mimmo Paladino. La Ghirlandina, simbolo della città, è alta 86 metri e unisce canoni architettonici romanici con elementi di gusto più chiaramente gotico. È possibile entrare nell’archivio dove è custodita la copia della Secchia rapita, mentre rimarrà chiusa per lavori di restauro la sala del Torresano.
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