Hanno dagli 11 ai 14 anni. Dal pc di casa si connettono abitualmente a Internet soprattutto per chattare con gli amici, scaricare materiali e, in misura minore, per fare ricerche scolastiche. La metà di loro naviga senza un controllo software da parte dei genitori e oltre il 60% ha un profilo su un social network. Quasi tutti hanno messo on line dati personali.
E’ il profilo dei “nativi digitali” modenesi, i ragazzi nati nell’era del computer e dei cellulari, che conoscono i mezzi e li utilizzano abitualmente per navigare, anche se non sono pienamente consapevoli delle potenzialità e dei rischi. L’altra faccia della medaglia è rappresentata, infatti, dalla possibilità di essere contattati da sconosciuti e di ricevere email, video o fotografie “indesiderate”.
A indagare il rapporto tra giovani e web è una ricerca dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune, presentata in occasione di “Sicurezza digitale”, la tre giorni modenese della rete europea Eyo sui rischi e le opportunità della rete.
L’indagine, condotta in diverse scuole medie inferiori della città, è nata nell’ambito delle attività promosse dal Comune in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e le scuole Calvino-Cavour, Ferraris-Marconi, Lanfranco-Guidotti per promuovere la sicurezza in internet fra i minori.
Sono stati 1087 i ragazzi che tra maggio e giugno hanno risposto ai 30 quesiti preparati dalla Rete dei Net Garage e rielaborati dal Centro studi e documentazione dell’assessorato alle Politiche giovanili. Sono 445 dodicenni, 292 hanno 13 anni, 203 undici, 64 quattordici e 5 quindici. Complessivamente, rappresentano il 17,5% del totale degli studenti di quella fascia d’età. Gran parte degli intervistati afferma di saper usare molto (30%) o abbastanza bene (60%) il pc. Ha imparato da solo o con i genitori, che nel 90% dei casi navigano sull’web, ma riconosce anche alla scuola un ruolo nell’alfabetizzazione informatica e, proprio in classe, vorrebbe imparare a usare meglio internet e i social network. A navigare in rete - soprattutto con il pc, ma anche con cellulare e I pad - sono il 98% dei ragazzi interpellati, di cui l’83% spesso o regolarmente.
“Internet offre ai giovani una straordinaria possibilità per comunicare e scambiare informazioni”, afferma l’assessore comunale alle Politiche giovanili Fabio Poggi. “Inoltre, attraverso i social network i ragazzi possono sperimentare nuove forme di partecipazione e protagonismo, non ancora pienamente esplorate. Ma la rete nasconde anche insidie, ecco perché occorre riflettere su quali misure si possono adottare per garantire una navigazione al riparo dai pericoli e per rendere i giovani consapevoli dei rischi del web, attraverso il coinvolgimento di genitori, insegnanti, educatori, istituzioni e, sicuramente, dei ragazzi, che sono i primi a lanciare segnali e suggerimenti”.
“Vorrei che nei social network e nelle chat non ci fossero adulti che molestano noi ragazzi” ha scritto un giovane rispondendo al questionario. Dall’indagine emerge infatti attraverso internet circa il 25% dei ragazzi intervistati ha ricevuto, almeno qualche volta, soprattutto fotografie, ma anche video e chat con riferimenti sessuali, in misura minore sms, email o web cam. Ad inviarli sono soprattutto amici e amici del cuore (51% dei casi), ma anche adulti conosciuti (10%) e sconosciuti (34%). Inoltre, incrociando i dati, è emerso che l’installazione da parte dei genitori del filtro di controllo non ha impedito completamente la ricezione dei materiali a sfondo sessuale. “In internet non dovrebbero circolare materiali pornografici e i minorenni dovrebbero essere tutelati dalle molestie in rete”, osserva un ragazzo, mentre altri coetanei suggeriscono “di togliere i falsi omonimi dai social network più frequentati” e di “destinare una parte di Facebook agli adulti riservandone un’altra ai ragazzi”.
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