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25/10/2011

"PER IL CINEMA OLYMPIA NESSUNA PROSPETTIVA DI RECUPERO"

L'assessore Sitta, rispondendo all'interrogazione di Urbelli (Pd), ha però detto che un'ordinanza comunale imporrà alla proprietà di liberare il marciapiede dal ponteggio

“Dopo il contenzioso tra la proprietà dell’ex cinema Olympia e la Soprintendenza, che ha vincolato l’edificio, il Comune ha archiviato d’ufficio la domanda per la realizzazione di alcune unità immobiliari e la dichiarazione di inizio attività per la manutenzione esterna dello stabile. Stiamo quindi pensando a un’ordinanza per far liberare il marciapiede di via Malmusi, ancora occupato dal ponteggio e, a meno che non emergano particolari problemi di statica della struttura, l’area sarà sgombrata in uno o due mesi”. Lo ha detto l’assessore comunale alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta rispondendo all’interrogazione illustrata da Giuliana Urbelli del Pd nella seduta consiliare di lunedì 24 ottobre. “Il Comune – ha aggiunto Sitta - ottempererà a quanto gli spetta, cioè interventi per motivi di sicurezza o di igiene, ma credo che certe modalità di conservazione portino, a volte, ad abbandonare completamente al degrado dei contenitori. Attendere che l’ex cinema Olympia torni ad essere utilizzato come sala cinematografica significa aspettarne il crollo: l’edificio non può più essere usato allo scopo, né per insediarvi altre attività, poiché mancano completamente i parcheggi”.
La consigliera Urbelli, dopo aver sottolineato “il valore storico e artistico dello stabile progettato da Vinicio Vecchi e la situazione di abbandono in cui giace da alcuni anni, anche a causa dell’interruzione dei lavori di recupero”, ha chiesto all’Amministrazione comunale se è a conoscenza delle eventuali prospettive legate all’intervento di ripristino, se ravvisa situazioni di pericolo per i passanti, rischi strutturali o anche igienico-sanitari.
Eugenia Rossi dell’Idv, chiedendo la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza, ha ricordato che “la proprietà del cinema Olympia ha presentato due ricorsi al Tar perdendo in entrambi i casi e che dal 2008 l’immobile è vincolato perché di particolare interesse storico-architettonico, ma il Ministero può imporre al proprietario interventi di conservazione o provvedere direttamente addebitandone i costi alla proprietà”. La consigliera Rossi ha, infine, suggerito all’Amministrazione comunale “di scrivere alla Soprintendenza locale e alla direzione regionale invitando gli uffici a vigilare sul mancato rispetto degli obblighi conservativi per garantire la tutela del bene”.
Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it si è unito all’invito della collega e, ricordando la mostra sulle opere di Vinicio Vecchi allestita all’ex cinema Principe, ha aggiunto: “Mi auguro che oltre alle mostre restino sul territorio anche le opere dell’architetto Vecchi e che siano tutelate da tutti gli enti preposti”.
Urbelli ha confermato che manca solo il giudizio del Consiglio di Stato all’iter del contenzioso tra la Soprintendenza e la proprietà dell’ex cinema; ha inoltre sottolineato “la necessità di conciliare la conservazione delle opere di rilevanza storico-architettonica e le esigenze di bilancio, ma anche quella di mantenere i minimi obblighi conservativi anche dal punto di vista della sicurezza”.
 

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