“Chiudere questo bilancio promuovendo una visione non minimalista dello stato sociale è stata la nostra sfida, ora saranno i cittadini a valutarla”. Così l’assessore al Bilancio Alvaro Colombo ha concluso il dibattito sul documento di previsione 2011-2013, approvato dal Consiglio comunale. “Dal 2008, il Governo del centro destra ha tagliato del 78% il finanziamento dei fondi sociali. Noi, invece, crediamo nella coesione sociale per costruire la qualità del territorio e renderlo più competitivo”. Nel dibattito, accanto ai consiglieri di maggioranza e opposizione, sono intervenuti anche altri membri della Giunta.
Antonino Marino, assessore ai Lavori pubblici, ha espresso rammarico per “avere dovuto, a causa del Governo, togliere 60 milioni di euro dal piano degli investimenti. Tirare a campare non serve a nulla: servono nuove idee per coinvolgere anche i privati. La Giunta – ha concluso – non ha perso sintonia e relazioni con la città: la qualità della vita è ancora alta, tempo libero e sport sono a livelli di eccellenza”.
L’assessore all’Ambiente Simona Arletti ha invitato i cittadini “a mettersi in gioco, senza vedere l’Amministrazione come una mamma che deve pensare a tutti. Il Governo sta facendo grandi danni, noi, al contrario, abbiamo incrementato gli investimenti sui pannelli fotovoltaici e sulle energie rinnovabili nonostante l’indispensabile sobrietà che il momento ci impone”.
Ha parlato di “occasione persa” l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè: “I giornali hanno descritto la costruzione del bilancio come una sequenza di litigi tra assessori, mentre le critiche nel merito sono deboli e ripetitive, si limitano a riproporre il tema delle consulenze o a biasimare l’idea stessa di esternalizzazione. Noi continueremo a puntare sul welfare mix con un forte controllo pubblico sulla qualità dei servizi”.
Il sindaco Giorgio Pighi si è soffermato sul patto di stabilità: “Siamo in presenza di un elemento che non ha a che fare con la solidità del bilancio”, ha detto. “Nelle gare d’appalto, noi proponiamo alle imprese pagamenti dal 2014. Saremmo in condizione di pagare a 60 giorni ma non possiamo farlo. Ci sono risorse vere e spendibili – ha chiarito il sindaco - che restano bloccate per contenere il debito pubblico dello stato. Questa manovra finanziaria blocca l’economia, blocca le potenzialità anticicliche dell’investimento pubblico e favorisce, invece, le imprese che possono accedere al credito in maniera poco ortodossa. Quando ne parliamo tra sindaci – ha concluso - non c’è né destra né sinistra: tutti sono contrari”.
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