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15/03/2011

"FRONTE COMUNE CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE"

Appello bipartisan dal Consiglio comunale. Ma per la maggioranza è stata fatta una "campagna politica vergognosa". Le opposizioni: "Molto rumore per nulla"

Le interrogazioni sui lavori alla stadio Braglia di Modena, discusse ieri in Consiglio comunale, hanno dato origine a un lungo dibattito. L’assessore ai lavori pubblici Antonino Marino, dopo aver risposto ai quesiti tecnici, ha invitato il consigliere Stefano Barberini (Lega nord) a chiedere scusa a sindaco e Amministrazione. “Sono state rivolte accuse prive di ogni seria argomentazione in un clima di totale mancanza di rispetto istituzionale, attivando la macchina del fango nei confronti dell’Amministrazione e di altri enti”, ha detto. E, riferendosi alla vignetta realizzata dalla Lega nord, ha aggiunto: “Quando una forza politica mette una coppola al sindaco si è superato il limite della decenza”. Il capogruppo Paolo Trande ha fatto una distinzione tra l’interrogazione di Eugenia Rossi, “che ha richiesto argomentazioni tecnico giuridiche”, e quella di Barberini, “su cui si è innestata una campagna politica vergognosa, che visto il sindaco attaccato con veemenza”. Trande ha richiamato, infine, “all’unità quale unico modo per contrastare efficacemente tutte le mafie”. Per Michele Andreana, “nelle settimane scorse si è superato il limite dello scontro politico, quindi bene ha fatto il sindaco a reagire andando in Procura”. Anche Fabio Rossi ha condiviso il comportamento del sindaco perché “questo approccio giustizialista discredita il lavoro dell’Amministrazione, dei tecnici, dell’Osservatorio e di tutti coloro che contrastano le infiltrazioni mafiose”, ha commentato riferendosi all’interrogazione di Barberini. Maurizio Dori ha ricordato che il procuratore generale di Bologna definisce la regione Emilia-Romagna “non terra di mafia in senso tradizionale, ma di investimenti” e Giancarlo Campioli ha spiegato come “il metodo della media ponderata non sia per nulla discrezionale; consentendo di escludere le offerte troppo basse e troppo alte, è l’unico non predeterminabile in assoluto”.
Per il Pdl, Olga Vecchi ha espresso la propria stima al sindaco e ha parlato “di vergognosa e imperdonabile bagarre che ha fatto male a tutte le parti coinvolte, accompagnata da vignette che farebbero ridere se non facessero piangere”. “E’ necessario distinguere la dialettica dagli attacchi personali. Meglio lavorare assieme; a noi spetta tenere alta la guardia per evitare di incorrere nelle reti delle mafie”, ha osservato. Andrea Galli ha definito la reazione dell’Amministrazione “ferma, decisa ma scomposta, perché il sindaco, invece di un esposto avrebbe dovuto presentare querela”. Ha parlato di una “caduta di stile dell’Amministrazione per come ha gestito l’interrogazione” e di “molto rumore per nulla”. Una citazione piaciuta a Sandro Bellei che, dopo aver riletto il testo dell’interrogazione della Lega, ha concluso: “Non serve andare in Procura, era sufficiente rispondere in Consiglio”. Michele Barcaiuolo ha sottolineato che “il sindacato ispettivo dei consiglieri non può avere alcuna limitazione e ad alzare i toni è stata l’Amministrazione”, aggiungendo che in materia di legalità serve fermezza ed è assolutamente necessario continuare a vigilare. A parere di Giancarlo Pellacani “bisognerebbe apprezzare il costrutto positivo, senza reagire in modo sproporzionato davanti ad alcune interrogazioni nate magari dall’ingenuità o dall’incompetenza dell’interrogante”.
Ha parlato “di argomenti importanti proposti in modo inadeguato” Sergio Celloni (Mpa), che ha osservato: “Non sono d’accordo con gli attacchi personali, la politica non deve essere offensiva. Chiediamoci, invece, perché solo tre imprese modenesi hanno partecipato alla gara pubblica; la soluzione secondo me è escludere ogni forma di ribasso negli appalti”. Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) ha difeso “il diritto di satira” invitando “a non drammatizzare”. Il consigliere ha sollecitato il Comune a usare il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa e ha ricordato un ordine del giorno sul tema, da lui presentato, ma respinto dal Consiglio.
“L’esposto alla Repubblica riguarda il Comune e presentandolo ho semplicemente compiuto il mio dovere”, ha detto il sindaco Giorgio Pighi che ha confermato la necessità di reagire e ha richiamato “al rispetto per le persone e le istituzioni: insulti del genere non sono tollerati, il periodo in cui si offendono le persone senza pagare dazio è finito”, ha concluso.
Barberini in sede di replica ha ribadito: “E’ vero che qualcuno ha esagerato, però non sono io; mi si vogliono mettere in bocca cose che non ho detto, non ho diffamato nessuno” e, rivolto al sindaco, ha aggiunto: “Le chiederò scusa dopo che lei avrà chiesto scusa a me”. La risposta dell’assessore “non è esaustiva ed è contestabile” per Eugenia Rossi (Idv), secondo la quale “la Provincia da anni segue strade diverse negli appalti” e “nel 2006 il Comune avrebbe dovuto fare una variante supplettiva”. Ha, inoltre, invitato il Consiglio a fare un atto affinchè il Comune segua sempre il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa negli appalti.
 

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