“L’introduzione del nuovo regime fiscale sugli affitti, la cosiddetta cedolare secca, risulta vantaggiosa soprattutto per i proprietari di case che hanno un reddito medio alto e sembra disincentivare gli affitti a canone concordato rispetto a quelli a mercato libero. Provocherà inoltre una forte diminuzione del gettito erariale, stimata dal Governo in 918 milioni di euro in meno, e dal ‘Sole 24 Ore’ in quasi il doppio”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio del Comune di Modena, Alvaro Colombo, rispondendo, lunedì 27 giugno, in Consiglio comunale all’interrogazione firmata dalle consigliere Pd Giulia Morini e Giuliana Urbelli.
“Lo scorso 7 aprile è entrata in vigore questa forma di prelievo fiscale diretto in percentuale fissa sul canone di affitto, in sostituzione di tutte le altre tassazioni - Irpef e Imposta di registro - e senza alcuna variazione sulla base dei redditi complessivi dei proprietari”, ha premesso Giulia Morini, che ha poi chiesto all’assessore “quali saranno gli effetti sul mercato dell'affitto modenese e se tale manovra consentirà l'immissione nel mercato di nuovi appartamenti”.
L’assessore ha chiarito che “la cedolare secca prevede un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo a mercato libero, e del 19% per gli affitti a patti concordati. Impone inoltre ai proprietari di non chiedere più l’aggiornamento annuale del canone in base alla variazione Istat. Gli effetti fiscali emersi finora – ha proseguito Colombo – comportano in sintesi un forte sconto per i proprietari, nessun beneficio per i conduttori - tranne la sterilizzazione dell’aumento Istat - e un forte rischio di minori entrate per l’erario”. Colombo ha poi fornito alcuni dati sulla situazione abitativa a Modena: al Catasto sono censiti 94 mila 129 alloggi, dei quali 50 mila 319 prime case, 22 mila 418 affitti a canone di mercato e 7 mila 709 a canone concordato.
Trasformando l’interrogazione in interpellanza, Stefano Barberini (Lega) ha dichiarato: “La risposta tiene conto della cosa più importante: l’emersione del nero. A Modena – ha aggiunto - ci sono anche tante persone che, con la tassazione precedente, ritenevano più vantaggioso tenere l’appartamento vuoto piuttosto che affittarlo”. È intervenuto anche Sergio Celloni (Mpa), secondo il quale “in Italia abbiamo uno dei regimi fiscali più alti d’Europa e bisognerebbe senz’altro ripartire da questo, ma il discorso non deve valere solo per i proprietari di immobili: le tasse e i balzelli sono sempre un deterrente allo sviluppo economico”. L’assessore alla Casa Francesca Maletti ha ribadito l’importanza di “creare una filiera diversificata per l’accesso all’abitazione, sia in proprietà o sia in affitto. Il prossimo anno - ha detto - non potrà esserci il Fondo sociale per l’affitto, che interessa 3 mila 700 famiglie, perché le risorse non sono più arrivate. Rispetto alle tassazioni – ha aggiunto Maletti - sugli appartamenti sono più alte che sulle rendite finanziarie, e paradossalmente fino a quando non si inizia la procedura giudiziaria di sfratto, ai proprietari si impone di pagare le imposte anche sul non percepito”. L’assessore Maletti si è poi soffermata sull’Agenzia casa del Comune, nata con lo scopo di rimettere sul mercato degli affitti appartamenti vuoti, offrendo ai proprietari le opportune garanzie. “In questi anni – ha detto - siamo riusciti ad arrivare a un contratto per 275 alloggi, su circa 700 che ci erano stati proposti, ma poi non erano a norma oppure non si è riusciti a trovare un accordo. Il canone medio era di 460 euro fino allo scorso anno e lo stiamo rinegoziando, a fronte delle garanzie che offriamo, tra i 350 e i 400 euro l’anno”. L’assessore ha infine precisato che “molti proprietari sono persone che hanno comprato un appartamento con i propri risparmi e se non gli viene pagato l’affitto fanno fatica a far quadrare il bilancio”.
Per Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) “la cedolare secca è una cosa fantastica che ha fatto questo Governo, che risolverà diversi problemi. Infatti, il settimanale che più sta pubblicizzando questo provvedimento è ‘Il Salvagente’ che si occupa di consumatori e come orientamento è di sinistra”. Giulia Morini si è detta soddisfatta della risposta ricevuta. “Non si capisce – ha affermato - come questo provvedimento possa incentivare l’immissione sul mercato degli affitti di nuovi appartamenti”.
Alvaro Colombo ha concluso ricordando: “La leva fiscale è un incentivo importante, purché sia equa, e purché si combatta l’evasione. In termini di politica della casa credo che questa Amministrazione abbia fatto, negli anni, cose importanti. Eppure le nostre risorse non bastano, serve un intervento anche ad altri livelli di Governo. Poi vedremo cosa succederà con le altre novità introdotte dal federalismo fiscale”.
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