“Comune, Provincia, Curia e Ufficio scolastico provinciale non ritengono di dover chiedere un intervento straordinario alla Fondazione cassa di risparmio di Modena o ad altri enti, ma di sollecitare la Fondazione Tommaso Pellegrini ad individuare, anche con l’aiuto di soggetti privati, un assetto gestionale ed organizzativo sostenibile nel tempo, che garantisca la continuità della scuola dell’infanzia e primaria, e la conclusione del ciclo da parte dei tre bambini sordi che la frequentano”.
E’ la risposta dell’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzé all’interrogazione “Evitare la chiusura e garantire la continuità della scuola elementare Tommaso Pellegrini” del consigliere di Modenacinquestelle.it Vittorio Ballestrazzi nella seduta del Consiglio comunale di ieri, lunedì 20 giugno, trattata insieme a quattro ordini del giorni sullo stesso tema, poi confluiti in uno, approvato all’unanimità dall’Aula.
Il consigliere ha chiesto, in particolare, a quanto ammonta il disavanzo della scuola, se il rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione ha evidenziato al sindaco, nel corso degli anni, quello che stava accadendo, “se i revisori dei conti avevano evidenziato il problema e se non si doveva o poteva intervenire prima evitando che il deficit si ingigantisse”. Ballestrazzi ha inoltre domandato “se i rapporti tra il rappresentante del Comune e il sindaco siano stati frequenti, e se l’Amministrazione intenda farsi carico del problema e cercare una soluzione in sinergia con la Fondazione cassa di risparmio di Modena o con altri enti”.
L’assessore ha precisato che “la scuola dell’infanzia dell’Istituto Tommaso Pellegrini dovrebbe continuare a funzionare grazie a un aumento del numero di bambini. Per la scuola primaria – ha proseguito – è in atto una trattativa sindacale per l’ingresso nella gestione di un privato che assuma gli insegnanti in servizio e consenta il pareggio della gestione dal prossimo anno scolastico. Ad una iniziale contrarietà da parte dei docenti, sembra che in queste ore si stia aprendo uno spiraglio che consenta di evitare la chiusura della scuola”, ha aggiunto. L’assessore ha inoltre sottolineato che “è prevista la prosecuzione della scuola speciale per sordi frequentata da soli tre bambini, due in classe quarta e uno in classe quinta, mentre per la scuola media l’Ufficio scolastico provinciale ha già comunicato l’impossibilità di assegnare l’organico per i cinque ragazzi, provenienti da altre regioni, che hanno richiesto il servizio”. Per Querzé è “improduttivo strumentalizzare le difficoltà della Fondazione affermando che si nega l’integrazione ai ragazzi sordi: occorre ricordare che le famiglie modenesi dei non udenti preferiscono inserire i loro figli nelle classi comuni dove viene garantita dall’Amministrazione comunale la presenza degli interpreti Lis”.
L’assessore ha ricapitolato come si è determinata la situazione di difficoltà dell’Istituto: “I precedenti cda hanno scelto di attuare politiche scolastiche in grado di offrire agli studenti servizi molto articolati a fronte di rette molto basse o esoneri dal pagamento. Nel tempo, è stato costituito un organico comprendente docenti e personale ausiliario in numero più elevato di quanto necessario”, ha proseguito Querzé. “Ai docenti, infine, sono stati applicati contratti particolarmente favorevoli sul piano economico. I costi della gestione sono lievitati fino a produrre uno squilibrio strutturale di poco meno di 300 mila euro annui, che non ha generato disavanzo in quanto l’Istituto ha sempre provveduto con liquidità propria a coprire le maggiori spese, a fronte però di un esaurimento della disponibilità economica”. L’assessore ha precisato che “l’Ufficio scolastico provinciale ha funzioni di vigilanza sulle scuole paritarie e sulla sezione speciale per sordi distaccata dalla scuola media statale Lanfranco” e che il Comune era stato informato della situazione. “Nel corrente anno scolastico – ha concluso Querzé – il cda ha lavorato per dare continuità e sostenibilità economica alle scuole, anche tenendo conto dei profondi mutamenti relativi alla presenza dei ragazzi sordi al loro interno”.
Il consigliere Ballestrazzi si è detto “soddisfatto” della risposta dell’assessore. “Mi sembra si stia andando verso una buona soluzione. Mi riservo però in futuro di fare altri controlli”, ha aggiunto.
Azioni sul documento