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24/06/2011

SHAKESPEAREAROUND", C'È AMLETO NELL'ESTATE MODENESE

Lunedì 27 giugno alle 21 nel chiostro di Palazzo santa Margherita a ingresso gratuito

Nell’ambito dell’Estate modenese arriva Shakespeare al chiostro di Palazzo santa Margherita di corso Canalgrande 103, lunedì 27 giugno alle 21 a ingresso gratuito, e ci ritornerà anche nei due lunedì successivi, il 4 e l’11 luglio. A mettere in scena un’esperienza teatrale che affronta, rielaborandole, tre grandi opere shakespeariane - Amleto, Otello e Macbeth – sarà la sezione teatro dell’associazione culturale Sted di Modena, diretta da Tony Contartese. Una compagnia di giovani artisti con formazione ed esperienze diverse offrirà così un tour intorno al drammaturgo e poeta inglese intitolato “Shakespearound”.
Lunedì 27 giugno alle 21 si incomincia con “Amleto: La Storia di un Principe”, di e con Tony Contartese con Saverio Martinelli al pianoforte. Nella performance si sviscera, attraverso una analisi in diretto contatto con il pubblico, le dinamiche che muovono il protagonista nella sua storia.
Lunedì 4 luglio, alle 21 si replica l’Amleto e alle 22 va invece in scena “Macbeth and Lady” (Ambizione a due) con Camilla Corsi, Marco Marzaioli e Simone Fonso per la regia di Tony Contartese. Si tratta di una rielaborazione del Macbeth che nasce dal desiderio di unire prosa, lirica e danza mettendo insieme sul palcoscenico un attore, una cantante e un danzatore in un connubio sorprendente.
Lunedì 11 luglio alle 21 è in programma “O.D.I. Otello-Desdemona-Iago” che mette in scena tre attori (Francesco Benedetto, Tony Contartese e Beatrice Bassoli) in un ring dove la parola diventa azione. Alle 22, si replica “Macbeth and Lady”. “Shakespearound nasce dalla necessità di rivitalizzare opere teatrali attraverso più linguaggi performativi e di semplificarli nella durata”, spiega Contartarese. “Uniamo alla prosa forme e contenuti che appartengono a danza, canto e musica, e con musicisti e danzatori interagiamo all’interno di un’opera per svelarla e raccontarla in una realtà tridimensionale in continuo mutamento, dove ciò che si rappresenta possa essere anche solo guardato e perché no, trattandosi di Shakespeare: anche solo sognato”, conclude il responsabile teatro di Sted.
 

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