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27/09/2011

MANOVRA, PD: "MEGLIO I TAGLI CHE LA LEVA FISCALE"

I commenti dei consiglieri di maggioranza alla relazione del sindaco Giorgio Pighi

Ricorrere alla leva fiscale solo come ultima possibilità. È uno dei punti su cui si sono maggiormente soffermati molti consiglieri del Partito democratico nel commentare la relazione del sindaco Giorgio Pighi sulle ricadute della manovra del Governo sul bilancio del Comune, nella seduta serale di lunedì 26 settembre.
Per primo è intervenuto il capogruppo Paolo Trande: “Qui non si tratta solo di equilibri di bilancio. Le variabili in gioco sono la crisi finanziaria, economica e sociale e gli effetti sui cittadini modenesi delle manovre finanziarie. Le famiglie sono già più povere a causa di disoccupazione, precariato e rincari. Il Governo risponde con manovre recessive e insufficienti, che non tagliano i costi della politica e portano il peso delle tasse all’86% circa, con misure molto blande contro l’evasione. Per il Comune – ha concluso – serve una revisione qualitativa della spesa. Le eventuali nuove entrate, con maggiore carattere di equità, devono essere una risorsa estrema. Prima bisogna spingere sulla lotta all’evasione e all’elusione e valutare anche la vendita di patrimonio”.
Salvatore Cotrino ha definito la manovra del Governo “iniqua e priva di un disegno strutturale”, affermando: “Toccherà all’ente pubblico spiegare ai cittadini il perché dei tagli. Mancano misure verso i redditi alti, manca l’aggressione ai privilegi della politica e ai carrozzoni inutili, manca il contrasto all’evasione, mancano gli investimenti per lo sviluppo e per la crescita”. Ha poi citato “L’uomo senza qualità” di Musil e la decadenza dell’impero austro-ungarico, “che si ostinava a cercare attorno alla figura del vecchio Kaiser l’unico collante che teneva insieme i pezzi dell’impero”.
Per Michele Andreana è importante “l’impostazione che ha dato il sindaco, che richiede un percorso trasparente e partecipato. Già nell’ultimo bilancio, per la prima volta dopo molti anni abbiamo tagliato la spesa. Con la manovra del Governo ci troviamo a effettuare un nuovo pesante taglio. I Comuni - ha aggiunto Andreana - hanno razionalizzato, mentre la spesa pubblica nazionale galoppava, arrivando al 120% di disavanzo sul Pil. Il nostro Comune, che eroga servizi ai cittadini per il 52% del bilancio di parte corrente, è anche tra i meno indebitati. La sfida è alta, ma possiamo puntare a una manovra basata su due terzi di tagli e un terzo di nuove entrate”.
Giuliana Urbelli ha evidenziato una “assenza di progressività nei provvedimenti del Governo. I Comuni producono il 2,5% del debito nazionale ma sono chiamati a contribuire nel loro insieme al 70% del risanamento. Barack Obama – ha detto - vuole aumentare le tasse ai ricchi, noi stiamo facendo il contrario e trasferiamo agli enti locali l’onere di tassare i contribuenti. Ora il Comune dovrà progettare una manovra che è quasi il 7% del bilancio complessivo. Dobbiamo puntare all’equilibrio finanziario, con le spese correnti finanziate solo dalle entrate correnti, e solo in questa ipotesi pensare a nuove tasse, applicate in modo progressivo. Bisognerà dare la priorità alle riduzioni di spesa, che poi potranno avere effetti positivi sui bilanci futuri. In questo quadro – ha concluso – serve responsabilità, condivisione delle priorità e correttezza istituzionale”.
Nella replica, il sindaco Giorgio Pighi si è soffermato sugli sforzi già fatti e sulla necessità di abbandonare i riferimenti polemici: “Dovremo continuare a esternalizzare i servizi mantenendo un forte controllo pubblico. Il nostro Comune ha fatto un lungo percorso, prima per raffreddare e poi per diminuire la spesa. Non possiamo dimenticare quanta strada abbiamo fatto. Ho apprezzato molti degli interventi e auspico che possiamo renderci conto dell’entità dei numeri e uscire dalle tifoserie”. Pighi ha infine deprecato l’assenza dall’aula dei consiglieri della Lega: “Avremmo preferito conoscere la loro posizione, ma la leggeremo sui giornali”. 

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