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31/10/2012

SMART CITY, MODENA PROMUOVE “IL DISASTER RECOVERY”

Ok alle delibere sui progetti candidati al bando nazionale; Comune promotore di quello nato dall’emergenza terremoto. Poggi: “Fautori di un’alleanza di area vasta”

Dal disaster recovery agli edifici intelligenti, dai veicoli elettrici ai sistemi innovativi per l’educazione scolastica oltre che applicati ai beni culturali. Sono cinque i progetti candidati al bando ministeriale “Smart Cities and Communities and Social Innovation” a cui Modena ha dato il proprio “endorsement”, l’adesione come ente sperimentatore; le proposte al bando devono essere infatti presentate da partenariati misti accademici-industriali e al tempo stesso coinvolgere Pubbliche amministrazioni sperimentatrici.

Se degli altri quattro progetti l’Amministrazione comunale è partner, del primo dedicato al “Disaster recovery” il Comune si è fatto promotore contribuendo direttamente anche alla creazione del partenariato e alla raccolta delle adesione di altri Enti. Mentre già si parlava del bando, che avrebbe dato nuovo slancio all’innovazione al servizio di città intelligenti e sostenibili, l’Emilia è stata colpita dal forte sisma che ne ha messo in luce la capacità di ripresa ma anche gli aspetti più fragili. Nei giorni immediatamente successivi al terremoto, tecnici e informatici dell’Amministrazione modenese sono partiti verso le zone del cratere e sono entrati assieme ai vigili del fuoco negli edifici terremotati. Oltre alle persone, alle case e alle aziende, c’erano da salvare milioni di dati intrappolati nei computer e nei server di Municipi pericolanti. Condividendo le competenze informatiche e organizzative di Modena e degli altri Enti locali, del mondo dell’Università, della ricerca e delle imprese, nasce così il progetto “Disaster recovery e interoperabilità dei dati sul territorio”, che intende mettere a punto una soluzione capace di garantire continuità e interoperabilità dei servizi pubblici e privati in ogni condizione operativa, oltre che il loro rapido ripristino in caso di calamità. Un progetto strategico che, se finanziato dal Miur, sarà innanzitutto applicato a Modena.

Gli altri progetti che vedono il Comune tra i partner sono “PICO – Cultural Heritage” che nasce nella zona di Mirandola per gestire e valorizzare il patrimonio storico culturale attraverso strumenti Ict e il progetto “Rigenerazione delle città: edifici e reti intelligenti” all’interno dell’ambito dell’architettura sostenibile. Tra i cinque anche “Smart School” un progetto per dotare tutte le scuole di un’infrastruttura tecnologica che integri modelli di didattica attiva, sistemi informativi, contenuti digitali e, infine, “Veicoli intelligenti per la mobilità urbana”, un progetto che prevede lo sviluppo di veicoli con trasmissioni ibride basate su un nuovo sistema di trasmissione variabile full-hybrid.

Le delibere che indicano l’adesione del Comune come ente sperimentatore ai cinque progetti sono state approvate dalla Giunta comunale martedì 30 ottobre mentre a Bologna si svolgeva “Smart City Exibition” in cui Modena è stata invitata a presentare alcune esperienze all’avanguardia a livello nazionale, come la fatturazione elettronica per la Pubblica Amministrazione e il complesso sistema organizzativo e informativo che sta dietro alla mole di materiale cartografico e topografico disponibile on line sul sito del Comune.

“La strada è ancora lunga – afferma l’assessore all’Innovazione Fabio Poggi – ma tanti sono i progetti avviati per rendere la città più intelligente e sostenibile, puntando sugli aspetti in grado di creare capitale sociale, benessere per le persone e migliore qualità della vita. È un’operazione che richiede il coinvolgimento di tutti e la condivisione di risorse e conoscenze. Per questo, lontano da ogni logica di sterile competizione, ci siamo impegnati a creare la compagine per partecipare al bando nazionale assieme a imprenditoria e ricerca; e successivamente ci siamo fatti promotori, assieme alla Regione, un’alleanza con Bologna e Reggio Emilia che sta sfociando in una politica di area vasta che riteniamo strategica a fini della possibilità di accedere ai finanziamenti previsti dal bando”.

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