“Il telo di Paladino che ricopriva la Ghirlandina durante i lavori di restauro è impacchettato e ben conservato in locali del Servizio manutenzione del Comune, ma non è intenzione dell’Amministrazione procedere a un qualche utilizzo che comporti una spesa”. Lo ha detto oggi in Consiglio comunale l’assessore all’Ambiente Simona Arletti rispondendo a due interrogazioni sull’argomento.
Inoltre, la Giunta non ritiene opportuno collocare all’ingresso del reparto di Pneumologia un brandello del telo, perché la proposta potrebbe urtare la sensibilità di chi è ammalato ed è poco rispettosa dell'artista incaricato di un'opera senza sapere che sarebbe stata utilizzata a questo scopo. Infine, l’Amministrazione non ha intenzione di chiedere a Antonietta Gatti di analizzare il telo, poiché la misurazione delle polveri e dei metalli nell’aria viene effettuata dalla Rete di monitoraggio a livello europeo, nazionale e regionale, attraverso un sistema studiato per rilevare le frazioni delle polveri che penetrano nei polmoni a diverse profondità, al fine di valutare gli effetti sulla salute. L’acquisizione di dati al di fuori degli standard fissati può costituire oggetto di ricerca scientifica, ma esula dai compiti dell’ente.
Queste in sintesi le spiegazioni fornite dall’assessore Arletti ai consiglieri Sandro Bellei del Pdl e Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it.
Bellei, ritenendo che l’opera “non possa essere gettata, né fatta a pezzi per essere venduta”, ha chiesto se è possibile “utilizzare il telo nella maniera più proficua per la salute dei modenesi: facendolo diventare, per tutta l’aria cattiva che ha respirato per più di tre anni, una sorta di testimonial negativo”. Il consigliere ha quindi proposto “di ospitarne un adeguato brandello all’ingresso del reparto di Pneumologia del Policlinico, in modo che i modenesi sappiano l’aria che respirano e con l’evidente speranza che gli amministratori facciano tutto ciò che è nelle loro possibilità affinché l’aria di Modena torni a essere respirabile”.
Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it, facendo presente che “l’esperta internazionale nel settore delle nanopolveri Antonietta Gatti ha proposto di fare analisi sul telo per capire quello che i modenesi respirano”, ha chiesto alla Giunta “se ha intenzione di fare le analisi, di comunicare alla cittadinanza i risultati e di chiedere la collaborazione della scienziata modenese che sicuramente non mancherà di offrirla senza oneri per il Comune”.
L’assessore ha anche detto che sul tema della qualità dell'aria “i dati dimostrano l’impegno degli amministratori ad abbattere certi inquinanti come il benzene e le polveri sottili, che dall'avvio della manovra regionale, 2002, sono calate del 20%”. E ha infine ricordato quanto l'Amministrazione fa sul fronte culturale e strutturale per promuovere una mobilità alternativa (piste ciclabili, percorsi casa-scuola, bici a nolo, depositi protetti) e più pulita (incentivi a trasformare auto in metano e gpl), ribadendo però che “Regione e di conseguenza Comune agiscono in assenza di un quadro nazionale, per altro richiesto dall’Unione europea”.
Eugenia Rossi dell’Idv ha chiesto di trasformare l’interrogazione in interpellanza perché “il problema dell’inquinamento è grave e servono soluzioni vere”. La consigliera ha affermato che la proposta della Gatti andrebbe valutata e ha sottolineato l’importanza di tutelare anche la salute delle persone che devono maneggiare o lavorare il telo sporco di inquinanti.
Per Walter Garagnani del Pd “non si possono cancellare da Modena autostrade e industrie, ma si può evitare che la situazioni peggiori” e, a tale proposito, il consigliere ha ricordato “il ruolo di sergente dell’ambiente” di cui aveva già investito l’assessore Arletti; infine ha suggerito di controllare quale combustibile sarà utilizzato dagli automezzi della nuova società di trasporto pubblico Seta.
Sergio Celloni di Mpa è intervenuto per mettere l’Aula a conoscenza della proposta di un imprenditore di Nonantola, che si è offerto di ripulire e bonificare a proprie spese almeno parte del telo di Paladino, per poi metterlo in vendita a brandelli. Secondo il consigliere occorre valutare la possibilità di dare a singoli cittadini o imprenditori questa opportunità.
In sede di replica, l’interrogante Sandro Bellei ha osservato: “Mi spiace che ogni volta che la minoranza avanza proposte, la Giunta chiude la porta in faccia con argomentazioni speciose” e ha ribadito il valore di deterrenza che avrebbe l’esposizione del telo all’interno dell’ospedale. Anche Vittorio Ballestrazzi ha riaffermato il valore della propria istanza sottolineando che non approfittare della proposta della scienziata sarebbe un’occasione persa. Il consigliere ha inoltre citato alcuni dati inseriti nel sito internet di Arpa relativi alla qualità dell’aria, che evidenziano dall’inizio dell’anno già 42 sforamenti nella centralina di via Giardini 10, “quindi c’è tutto il tempo per superare il record di sforamenti dello scorso anno”, ha concluso, sollevando infine la questione del completamento della bretella che aumenterà l’inquinamento legato al trasporto su gomma, evitabile se invece della nuova arteria si realizzasse lo scalo di Dinazzano.
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