Gli uffici tecnici del Comune stimano che siano alcune centinaia gli alloggi invenduti nel territorio del comune di Modena, complessivamente meno di 400, di cui neppure un alloggio Peep.
Lo ha affermato l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta rispondendo oggi in Consiglio comunale all’interrogazione di Adolfo Morandi (Pdl), che ha chiesto di quantificare “gli appartamenti di nuova costruzione invenduti a tutt’oggi”. Il capogruppo del Pdl, sottolineando “il crollo della compravendita di alloggi e la forte contrazione di richiesta di mutui” e parlando di “70 mila alloggi invenduti in regione”, ha domandato “se Sindaco e Giunta abbiano tenuto conto del forte incremento di invenduto, prima di decidere la costruzione di nuovi edifici”. E ha inoltre chiesto “un’opportuna pausa di riflessione, per far sì che gli uffici comunali redigano un approfondito inventario sul numero e la tipologia degli appartamenti liberi o invenduti nel Comune di Modena, poiché questo inventario costituisce uno strumento indispensabile per programmare la politica urbanistica”.
L’assessore Sitta ha sottolineato che “non esiste invenduto nell’iniziativa pubblica, cioè tra gli alloggi Peep, anzi, nel recente bando proposto dalle cooperative di abitazione su via Ghiaroni e Fratelli Rosselli, per un totale di 42 appartamenti, le richieste sono state 630. Inoltre, l’invenduto nella parte privata dei Peep (pari solitamente al 30%) è modestissimo, stimabile in poche unità”. Dunque, “pur non essendoci dati statistici precisi, la parte rilevante dell’invenduto è nell’edilizia privata, soprattutto di alta qualità e ad alti prezzi, nella prima periferia di Modena e, in particolare, in centro storico”. A questo proposito, l’assessore ha parlato di quattro importanti interventi di ristrutturazione con numeri significativi di alloggi ancora da assegnare, circa 150. “Dai dati si evince che l’invenduto a Modena è molto più contenuto rispetto alla media provinciale e regionale – ha aggiunto Sitta – e che l’edilizia convenzionata rappresenta l’unica fascia del mercato immobiliare che può trovare, grazie ai prezzi contenuti, una risposta positiva da parte delle famiglie. Abbiamo, quindi, ancora un bisogno forte a cui dare risposta”.
In sede di replica, Morandi ha evidenziato che la fotografia scattata dall’Amministrazione cittadina non corrisponde al dato regionale che, se rapportato statisticamente, a Modena si tradurrebbe in un invenduto di 2 mila alloggi. Ciononostante, ha rimarcato: “In città rimangono molti appartamenti di pregio difficili da collocare e credo che il Comune abbia gli strumenti di programmazione urbanistica per condizionare anche quanto accade negli interventi di edilizia privata”. Il capogruppo del Pdl ha anche osservato che, oltre agli alloggi di pregio e a quelli popolari “esiste anche una fascia media di mercato, in evidente difficoltà, di cui occorre tener conto”. Inoltre, ha ribadito che, oltre agli interventi di ristrutturazione già completati, in centro storico ce ne sono altri in via di realizzazione, come la ex manifattura Tabacchi. “In un momento di crisi come l’attuale – ha concluso Morandi - occorrerà valutare se continuare a ‘spingere’ su queste tipologie abitative”.
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