Le entrate destinate a coprire la spesa corrente si sono ridotte di 2,7 milioni rispetto al 2010 e i trasferimenti statali sono diminuiti di circa 6 milioni; di pari passo le spese sono state contenute per 5,9 milioni. Sono alcuni dei numeri da cui emerge l’impatto della crisi nazionale sul bilancio consuntivo 2011 del Comune di Modena, che il Consiglio ha approvato lunedì 23 aprile con i voti favorevoli del Pd; contrari Pdl, Idv, Modenacinquestelle.it e Lega moderna. Stesso voto anche per un ordine del giorno del Pd che ritiene “l’attuazione dei programmi 2011 in linea con le indicazioni degli indirizzi di governo 2009-2014” e impegna la Giunta “a ripensare la struttura dell’offerta dei servizi e a mantenere al centro del dibattito il tema dello sviluppo della città”.
A presentare il rendiconto (233 milioni la manovra complessiva con 19 milioni di investimenti) è stato il neo assessore al Bilancio e vice sindaco Giuseppe Boschini che, dopo aver salutato i consiglieri, ha ricordato il ruolo fondamentale dell’ex assessore Alvaro Colombo nella costruzione del documento e l’importanza di leggere nel consuntivo 2011 le linee da tener presente per la costruzione del bilancio di previsione.
Tra gli elementi sottolineati nella relazione del vice sindaco, oltre alla “marcata contrazione di entrate e spese che si registra per la prima volta”, ci sono il calo del 45% delle entrate in conto capitale e il vincolo del Patto di stabilità, che per Modena nel 2011 è cresciuto di dieci volte: due aspetti che hanno pesanti ripercussioni sulla tempestività dei pagamenti e sugli investimenti.
Aumenta l’indice di autonomia finanziaria del Comune dal 63 all’85 %, “ma si tratta solo di un effetto ottico, un federalismo di facciata – ha affermato Boschini – perché non genera reale autonomia impositiva locale, ma solo partecipazioni su imposte nazionali. In realtà cala il gettito delle imposte locali gestibili dal Comune e, ugualmente, la pressione tributaria per abitante aumenta da 375 a 587 euro”.
Complessivamente le entrate tributarie ammontano a 109 milioni e i trasferimenti correnti, soprattutto quelli dallo Stato, calano da 76 a 31 milioni. Le entrate extratributarie (66,3 milioni) sono invece aumentate rispetto all’anno precedente di 3,1 milioni. Se da una parte calano le entrate da sanzioni stradali, dall’altra, tra le voci in crescita, ci sono i dividendi di Hera, le entrate dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena per sociale e istruzione, i proventi di beni comunali e da nidi e mense scolastiche per effetto degli adeguamenti tariffari.
Alla luce di questi dati è anche possibile calcolare l’indice della pressione tariffaria sui modenesi che nel 2011 è rimasta sostanzialmente invariata: 99 euro rispetto ai 100 del 2010. Resta basso il tasso di indebitamento pro-capite, pari a 196 euro.
Passando alle spese correnti, la manovra di contenimento del Comune raggiunge i 5,9 milioni (nel calcolo entrano però 3,3 milioni di residui vincolati a welfare e istruzione). Nel 2011 il settore sociale ha registrato un aumento di spesa nel sociale di 1,2 milioni legato alle azioni per contrastare la crisi; altri settori hanno realizzato cali della spesa: 500 mila l’Istruzione per effetto delle esternalizzazioni, 800 mila le Politiche finanziarie, 600 mila lo Sport. “Contenimenti importanti – ha precisato l’assessore - si sono realizzati nella spesa del personale che è scesa di 1,3 milioni”. Inoltre, nel 2011 si sono risparmiati 400 mila euro per affitti (a seguito dell’avvio del piano sedi), 500 mila per consulenze e incarichi, 400 mila per la gestione di servizi sportivi e altrettanti per i servizi di refezione e mense, oltre 200 mila per le utenze e altrettanti per la manutenzione del verde.
L’avanzo di bilancio è di 680 mila euro, in parte vincolato, mentre quasi mezzo milione sarà destinato al finanziamento di spese in conto capitale. Le entrate finalizzate a investimenti si sono attestate a poco meno di 19 milioni provenienti per la maggior parte (11,9 milioni) da alienazioni patrimoniali. “Le risorse per investimenti sono in preoccupante contrazione e, parallelamente, i vincoli di stabilità stanno determinando gravi ritardi sui pagamenti”, ha osservato l’assessore sottolineando infine che “salvaguardare le politiche sociali, educative, culturali, di coesione significa rinnovarle profondamente”.
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