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14/05/2012

BILANCIO \ 2 – A GIUGNO SOTTO ESAME IL GETTITO DELL’IMU

Boschini: “Preoccupazione per le attività economiche, se possibile in variazione provvedimenti per sviluppo”. Progressività con Irpef, invariate Tosap e imposta pubblicità

 

A Modena l’Imu sarà applicata per conseguire un “moderato effetto patrimoniale” (“chi ha di più, rispetto al patrimonio immobiliare, paga di più”) con aliquote che, ridisegnate dalla manovra comunale nei limiti concessi dalla normativa nazionale, hanno l’obiettivo di tutelare la prima casa di abitazione, le case popolari, le case in affitto a patti concordati o attraverso l’Agenzia casa del Comune e anche i fabbricati per le attività agricole. Il vice sindaco e assessore alle Politiche finanziare e Attuazione del programma Giuseppe Boschini delinea così la manovra su di un’imposta “che non ha quasi più nulla di municipale e in cui al Comune viene lasciato lo sgradevole compito di esattore”, senza nascondere la preoccupazione per gli effetti di maggiore pesantezza che avrà sulle seconde case (“comunque è un incentivo a non mantenerle sfitte”) ma soprattutto sulle attività produttive e commerciali con il rischio di creare ulteriori difficoltà per le attività economiche.

“Oltre alle aliquote nazionali e locali – spiega Boschini – in questo settore pesa la maggiorazione delle rendite catastali (fino al 60 per cento per attività bancarie e assicurative) con effetti che dovremo valutare con attenzione in occasione del pagamento della prima rata in giugno. L’esigenza è quella di non comprimere crescita e attività produttive e valuteremo in sede di variazione di bilancio, in stretto confronto con parti sociali e associazioni economiche, la possibilità – annuncia il vice sindaco – di adottare provvedimenti più favorevoli alla crescita e allo sviluppo locale, sempre nel quadro della difficile compatibilità di un bilancio segnato da un drastico calo delle risorse disponibili e da un patto di stabilità particolarmente grave che costringe il Comune a non spendere quasi 23 milioni, che pure avrebbe a disposizione. E che porterebbero un significativo contributo al tessuto imprenditoriale locale”.

Il pagamento dell’acconto di giugno avverrà sulla base delle aliquote standard (4 per mille per le abitazioni principali e pertinenze, 2 per mille per i fabbricati rurali e 7,6 per mille per gli altri fabbricati e terreni), mentre il pagamento delle maggiorazioni dovute alle aliquote locali è rinviato al saldo di dicembre con la possibilità di ulteriori modifiche su aliquote e detrazioni da parte del governo entro il 10 dicembre; il Comune invece potrà intervenire entro il 30 settembre in ragione, appunto, della capienza del gettito incassato con l’acconto di giugno.

Nel frattempo, il Comune ha adottato una stima realistica del gettito Imu, inferiore a quella definita per Modena a livello nazionale, a parità di aliquote e detrazioni: 85 milioni di euro rispetto ai 101 previsti dallo Stato. Con l’applicazione delle aliquote locali al 60 per cento delle potenzialità, il gettito complessivo è stimato in 109 milioni, oltre 36 dei quali saranno incassati dallo Stato.

L’aliquota per l’abitazione principale è al 5,2 per mille (con le detrazioni di legge di 200 euro, oltre ai 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni), quella per Agenzia casa ed Erp è al 4 per mille, i patti concordati al 4,6, il comodato gratuito per parenti di primo grado al 7,6, gli affitti al canone libero e altri comodati al 9,6, gli alloggi a disposizione al 10,6. I fabbricati agricoli sono all’1,5 per mille, i terreni al 9, i negozi e i laboratori al 10,2, così come i fabbricati produttivi e gli uffici, mentre le aree edificabili sono al 10,6 per mille.

Altre imposte locali come Tosap e pubblicità non sono state variate (e il gettito è previsto in calo), la tassa di soggiorno è applicata in modo progressivo in base alle stelle delle strutture (nel 2012 si stima un gettito di 300 mila euro), mentre rispetto all’addizionale Irpef è stata prevista un’applicazione al 17 per cento delle potenzialità con un gettito aggiuntivo di un milione e mezzo di euro: in media sono 13 euro a testa in più per ogni contribuente, ma l’applicazione avviene secondo aliquote progressive in relazione al reddito, mantenendo lo 0,5 per cento per la prima fascia fino a 15 mila euro e prevedendo lo 0,52 per i redditi da 15 a 28 mila euro, lo 0,58 da 28 a 55 mila euro e un peso maggiore per le ultime due fasce: da 55 a 75 mila euro l’addizionale è 0,78 per cento e sale a 0,80 per la fascia oltre 75 mila euro.

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