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23/08/2012

QUOTE ROSA NEI CDA, LIOTTI: “SUPERARE LE DISCRIMINAZIONI”

Per la presidente del Consiglio comunale di Modena con le nuove norme “finalmente più donne nei ruoli di responsabilità delle aziende”. Anche quelle locali

La presidente del Consiglio comunale di Modena Caterina Liotti interviene sull’applicazione della legge Golfo-Mosca che prevede le “quote rosa” nei consigli di amministrazione delle società quotate e di quelle a controllo pubblico. Ecco il testo del suo intervento.

 

La nuova legge sulla parità di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate e a controllo pubblico rappresenta uno strumento in grado di sanare una situazione di fortissima discriminazione che riguarda il nostro Paese. L’applicazione della nuova normativa Golfo-Mosca, infatti, segna finalmente una svolta significativa sulla questione donne nei luoghi di potere e di responsabilità delle aziende. In una situazione dove i dati locali purtroppo non si discostano più di tanto da quelli nazionali: Italia penultima in Europa con un misero 7 per cento di donne ai vertici nel cda, appena 194 contro i 2.643 uomini.

Tra le aziende modenesi interessate, infatti, ci sono Hera (che al momento ha solo due donne in un Cda di 18 membri), Seta (che ha un consiglio d’amministrazione di cinque componenti, tutto al maschile), la Banca popolare dell’Emilia-Romagna, il gruppo ceramiche Ricchetti, la Panariagroup di Finale Emilia e la Marr del gruppo Cremonini.

Fondamentalmente quello che la nuova legge impone è che, al rinnovo delle cariche sociali, ogni Cda dovrà annoverare almeno un quinto di rappresentanti donne; a livello nazionale, contando che oggi siamo al 7 per cento la legge impone quindi di triplicare la presenza femminile. Nel dettaglio, la legge sulle quote rosa prevede che, nelle società quotate e a controllo pubblico, gli organi di amministrazione e controllo vengano rinnovati riservando dapprima una quota pari a un quinto dei propri membri donna, mentre dal 2015 questa proporzione dovrà aumentare a un terzo. La stima è che, in questo modo, possano confluire, nei prossimi dieci anni, circa diecimila donne in ruoli di rilievo. Il mancato rispetto delle quote di genere nei Cda prevede prima sanzioni di tipo erariale (da 100 mila a un milione di euro) emanate dalla Consob, e poi la decadenza dell’organismo. Nel 2022 questa legge esaurirà la sua efficacia: l’idea è che, in dieci anni, non si registri più il bisogno di una legge antidiscriminatoria, ma che gli incarichi siano assegnati esclusivamente secondo criteri meritocratici.

Questa legge rappresenta un’opportunità di crescita per tutto il Paese, dunque anche per Modena,  che potrà giovarsi del pensiero e delle competenze femminili per cercare innovazione nelle priorità e nelle soluzioni per uscire dall’emergenza economica e sociale in cui si trova il Paese. La sua applicazione è un traguardo positivo, che da un lato garantisce alle donne una partecipazione concreta, fatta di responsabilità dirette, alle scelte economiche e finanziarie, dall’altro garantisce al Paese nuove energie in termini di idee e progettualità.

Credo che sia molto interessante seguire da vicino le modalità con cui questa legge sarà applicata anche nella nostra città per monitorarne i risultati, per lavorare nel rimuovere gli ostacoli e i pregiudizi che sinora hanno limitato l’accesso delle donne a ruoli di comando e per aumentare la visibilità delle donne che avendone le caratteristiche curriculari possono aspirare a questi importanti ruoli. Auspico che gli organismi di parità, come ad esempio il Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio e le varie Commissioni Pari opportunità, possano essere un punto di riferimento in tal senso.

Donne capaci e competenti ci sono, eccome: basta volerle vedere.

 

Caterina Liotti

presidente del Consiglio comunale di Modena

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