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28/01/2013

GESTIONE CIE, “IL MASSIMO RIBASSO HA CAUSATO UN DISASTRO”

Il sindaco Pighi ha risposto in Consiglio all’interrogazione di Maurizio Dori (Pd)

“L’affidamento della gestione del Centro di identificazione ed espulsione di Modena rappresenta un esempio di come, in materia di appalti di servizi, il sistema del massimo ribasso possa produrre disastri”. Lo ha affermato oggi, lunedì 28 gennaio, in Consiglio comunale il sindaco di Modena Giorgio Pighi rispondendo all’interrogazione illustrata da Maurizio Dori del Pd e firmata anche dal collega Luigi Alberto Pini.

Dori ha ricordato che la gestione del Cie è stata affidata da luglio dello scorso anno al Consorzio Oasi di Siracusa, subentrata alla Misericordia, con un capitolato d’appalto che prevedeva un taglio pari al 60 per cento del costo precedente e che Oasi si è aggiudicata con un ulteriore ribasso, tanto che oggi si spendono 25 euro a persona contro i precedenti 75. Il consigliere si è quindi fatto portavoce della protesta dei lavoratori del Cie, che da mesi non percepiscono lo stipendio e che è sfociata in una manifestazione sotto la Prefettura anche nei giorni scorsi, e ha chiesto al sindaco “che azioni intenda svolgere affinché la Prefettura di Modena intervenga per tutelare i lavoratori, proponendo eventualmente di bloccare i pagamenti al Consorzio Oasi, in accordo con il Ministero dell’Interno”.

“La soluzione suggerita è molto drastica - ha osservato il sindaco - Sarebbe importante che lo Stato accelerasse invece i tempi di pagamento al soggetto vincitore dell’appalto e si preoccupasse di avere la certezza che il denaro fosse utilizzato per pagare gli stipendi dei lavoratori”.

Giorgio Pighi ha anche ricordato che “come città chiedemmo l’istituzione del Centro di permanenza temporanea vigente la legge Turco-Napolitano che era tutta un’altra cosa e oggi la legislazione italiana in materia si trova superata da quella europea. “Al nuovo Governo, non appena si sarà insediato – ha promesso Pighi - chiederemo di fare quanto indicato dall’Unione europea, che ha stabilito come regola l’allontanamento volontario dello straniero clandestino e come eccezione quello coattivo. Oggi, invece, tra quelli allontanati coattivamente, il prefetto decide in modo discrezionale chi trattenere al Cie, la qual cosa crea inevitabilmente forti tensioni all'interno della struttura.”

Il consigliere Maurizio Dori in sede di replica ha  ribadito la necessità di intervenire subito espressa dai 25 lavoratori del Centro. Ha parlato di bandi “poco credibili” con scarse risorse per garantire innumerevoli servizi, insistendo sulla necessità di trattare in modo umano le persone trattenute al Cie così come le persone che vi lavorano.  

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