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30/03/2013

EX CASERMA GARIBALDI / 2 – STORIA E ARTE NEI TRE EDIFICI

Oltre che dell’immobile di viale Martiri, nell’incontro tra Comune e Agenzia del Demanio si è discusso del futuro di Cappella Ricci e dell’ex caserma Sant’Eufemia

Si è parlato del futuro di alcuni immobili demaniali che per vicende e motivi differenti si trovano da tempo in stato di abbandono in un incontro tra il sindaco di Modena Giorgio Pighi, l’assessore comunale al Patrimonio Fabio Poggi e il direttore generale dell’Agenzia regionale del Demanio Riccardo Uzzo. In particolare la discussione si è concentrata su ex caserma Garibaldi, Chiesetta Ricci ed ex Caserma Sant’Eufemia, per i quali il Comune già nel giugno del 2011 aveva chiesto l’assegnazione, in base a un a un protocollo d'intesa tra l'Agenzia del Demanio e il Ministero dei Beni culturali che consente agli enti locali di chiedere l'assegnazione di beni culturali demaniali da valorizzare con specifici progetti.

Ex caserma Garibaldi. L’edificio di viale Martiri è una porzione del fabbricato parte dell'ex complesso abbaziale di San Pietro fondato nel 983, che per effetto di rifacimenti, ampliamenti e aggiunte, eseguiti nel corso dei secoli, rappresenta un raro esempio modenese di architettura monastica del primo Rinascimento. In epoca napoleonica parte del monastero divenne caserma e Scuola nazionale del Genio e dell'Artiglieria. Nel 1821 il duca Francesco IV istituì l'Accademia nobile militare estense che nel 1824 venne insediata nell'ala del convento poi occupata dalla caserma Garibaldi.

Ex caserma Sant’Eufemia. È l'edificio attiguo alla chiesa e al monastero delle Benedettine di Sant’Eufemia. Costituito da un corpo di fabbrica totalmente ristrutturato nel 1830 da Francesco IV, su progetto di Santo Cavani al quale probabilmente si affiancò anche Franceso Vandelli. Dapprima il fabbricato è stato adibito a caserma e scuderie dei Dragoni estensi, inoltre ospitava l’Economato militare e le carceri giudiziarie. Poi destinato a vari usi tra cui caserma dei Carabinieri.

Chiesetta Ricci. E’ una cappella votiva del Settecento situata tra stradello Soratore e viale Filzi. Al valore architettonico dell’edificio di richiamo vandelliano per proporzioni, eleganza e sobrietà delle facciate, si aggiunge quello storico. La cappella contiene, infatti, le spoglie di alcuni dei più illustri esponenti di un importante famiglia modenese, tra i quali Lodovico Ricci (1742-1799), economista e ministro del duca Ercole III. La cappella contiene inoltre le vestigia di Giuseppe Ricci (1796-1832), già appartenente alla Guardia Nobile d'onore del duca estense Francesco IV e ingiustamente accusato di avere ordito un complotto contro il duca.

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