Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Tu sei qui: Home / Archivio Stampa / Archivio Comunicati Stampa / 2014 / Marzo / AGGIORNATO IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Archivio Stampa

Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

21/03/2014

AGGIORNATO IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Ok all’unanimità dal Consiglio. Arletti: “Più sensibilità nella popolazione, serve maggiore comunicazione. Prezioso il ruolo dei 400 volontari della Consulta”

E’ organizzato su 12 funzioni di supporto, con l’impegno di decine di tecnici comunali, e può contare sull’apporto dei 400 volontari della Consulta comunale il Piano di protezione civile del Comune di Modena di cui il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 20 marzo, ha approvato all’unanimità l’aggiornamento. Il nuovo testo, adeguato alle normative più recenti e alla diversa struttura organizzativa dell’ente, rispetto all’originario Piano del 1986, uno dei primi in Italia, tiene conto soprattutto “dell’esperienza sviluppata in questi anni, in particolare in riferimento al terremoto del 2012, e valorizza il ruolo e il prezioso lavoro svolto dai volontari, anche per quello che riguarda la formazione” ha spiegato l’assessore all’Ambiente, con delega alla Protezione civile, Simona Arletti illustrando il provvedimento.

“In questi anni – ha aggiunto – è cresciuta la sensibilità della popolazione su questi temi, come ha dimostrato anche la recente esperienza dell’alluvione, e il nuovo Piano, oltre a rendere più efficace la capacità di intervento delle strutture comunali, in coordinamento con quelle provinciali e regionali, prevede un ulteriore sforzo nella comunicazione per rendere i cittadini sempre più parte attiva negli interventi, con maggiore consapevolezza dei rischi e dei pericoli del nostro territorio, così come delle azioni da svolgere”.

Il Piano, i cui contenuti sono adeguati alle capacità di previsione degli interventi, si occupa dei principali rischi del territorio: idraulico, sismico, industriale, fenomeni atmosferici intensi, incidenti rilevanti. E il modello di intervento è di volta in volta adattato alle diverse realtà ambientali e alle caratteristiche del singolo evento, sulla base dell’esperienza e della valutazione attenta e puntuale delle circostanze che si vanno determinando.

Come ha spiegato l’assessore Arletti, “gli obiettivi del Piano costituiscono lo scopo stesso della pianificazione di emergenza e tutta l’attività preparatoria e addestrativa del tempo ordinario deve essere indirizzata allo studio delle tecniche idonee al raggiungimento di tali obiettivi: salvaguardia della popolazione, raccordo informativo con le altre istituzioni per garantire la continuità, informazione alla popolazione, salvaguardia del sistema produttivo, ripristino della viabilità e dei trasporti, funzionalità delle telecomunicazioni, funzionalità dei servizi essenziali, censimento e salvaguardia dei Beni culturali, censimento dei danni a persone e cose, relazioni con gli organi di comunicazione”.

Tra le novità del Piano, l’individuazione puntuale delle aree di emergenza per l’attesa della popolazione, per l’accoglienza e il ricovero, per l’ammassamento di soccorritori e risorse, così come la definizione delle 12 funzioni di supporto, invece delle nove previste dal modello nazionale, che fanno riferimento al Coc, il Centro operativo comunale collocato nella sede della Polizia municipale: Tecnico scientifica e pianificazione; Sanità, assistenza alla popolazione e veterinaria; Volontariato; Materiali e mezzi; Servizi essenziali; Attività scolastica; Censimento danni agli edifici di proprietà comunale; Censimento danni agli edifici di proprietà privata; Strutture operative locali, viabilità; Telecomunicazioni, servizi informatici e anagrafe; Comunicazione alla popolazione; Amministrativo contabile.

Azioni sul documento