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25/03/2014

FUSIONE HERA-AMGA, GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI

In diversi hanno preso la parola prima dell’ok all’allargamento della multiutility

Numerosi consiglieri sono intervenuti nel dibattito che, lunedì 24 marzo, ha preceduto l’approvazione della delibera presentata dal sindaco Giorgio Pighi sulla fusione per incorporazione di Amga, azienda multiservizi di Udine, in Hera e sulle necessarie modifiche allo Statuto Hera (a favore il Pd, contro Sel, FdI, FI-Pdl, Msa, El e Ncd, Astenuti Udc e Gorrieri del Pd, non voto per Bellei di FI-Pdl).

Ingrid Caporioni di Sel ha definito “inaccettabile” il fatto che Hera, “anziché investire nell’offerta di servizi, impieghi capitali per aumentare il suo raggio di azione. Siamo contrari all’incorporazione di Amga – ha aggiunto – perché continuare a ingigantire Hera significa andare in direzione contraria a quella che vorremmo, che è quella di una realtà più vicina al territorio e maggiormente in grado di rispondere alle necessità prioritarie dei cittadini”.

Della stessa idea Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it, secondo la quale “questo allontanamento progressivo dai cittadini è un elemento su cui riflettere, soprattutto perché il servizio è sempre più carente”. La consigliera ha inoltre evidenziato che “la nomina del Comune di due commercialisti per il cda di Hera la dice abbastanza lunga sulla direzione che si vuole intraprendere”.

Anche per Olga Vecchi di FI-Pdl “Hera vive con lo scopo di fare solo business e di espandersi. Estendersi in Bulgaria significa uscire dal territorio e non essere più vicini a Modena. Quali sono i vantaggi di questa operazione per i cittadini? Il Comune è in una specie di conflitto di interesse e va rivisto totalmente il rapporto con l’azienda come socio e come ente con funzioni di tutela dei modenesi”. Per la stessa ragione, il capogruppo Adolfo Morandi parla di una “decisione non facile del Comune, che da un lato deve tutelare gli interessi della comunità locale, indirizzando verso una governance della multiutility che consenta costi più bassi e servizio migliore, e dall’altro, come socio, mira a massimizzare il profitto e quindi le entrate. C’è assoluta divaricazione tra i due obiettivi e prevale sempre la logica della società che deve massimizzare il profitto”.

Anche per Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia il problema fondamentale è che “Hera, società per azioni che ha l’unico intento di produrre profitto per se stesso e per i suoi soci, opera in regime di monopolio, non nel mercato libero. O queste multiutility si aprono alla concorrenza del mercato – ha proseguito – o l’alternativa è tornare alle municipalizzate, cosa che non auspico ma preferisco rispetto allo stato attuale”.

Per il Pd, Michele Andreana ha ricordato che “è l’11esimo anno che Hera mette in fila risultati importanti: si tratta di un modello industriale che sta dando risultati e dà vanto alla scelta di aver dato vita a un organismo di questo tipo”. Per il consigliere l’opportunità della fusione va colta ma “bisogna comunque chiedersi qual è il ruolo di un ente pubblico all’interno di un’azienda di tali dimensioni, che può portare a un allentamento dei rapporti con il territorio”. Il capogruppo Paolo Trande ha evidenziato che “c’è una ricerca continua ed estremamente complicata per trovare equilibrio tra tecnica e politica, tra strategie di una grande holding e necessità di rispondere agli enti locali e al territorio. In questo senso – ha aggiunto – il sindaco avrà chiesto a Basile di ricoprire il suo ruolo mettendo in campo altro oltre agli aspetti tecnici, che senza dubbio non sono sufficienti”. Per Salvatore Cotrino la vicinanza di Hera al territorio è dimostrata “dalla rete di frontoffice presente a Modena”, ma anche dal fatto che “ogni 3 anni l’azienda va a ispezionare tutta la rete idrica al fine di ridurre le perdite e dal fatto che il 70 per cento dei lavori che commissiona vengono affidati a imprese sul territorio. Hera non solo ha una gestione efficiente che le consente di essere competitiva – ha concluso – ma è anche un’azienda vicina a Modena”.

In conclusione di dibattito, il sindaco Pighi ha convenuto sul fatto che il percorso di allargamento comporta l’ingresso in un contesto problematico, ma “il ruolo delle Amministrazioni in Hera deve andare a combinarsi con il tema della competitività economica che la società deve avere per mantenersi sul mercato. Attraverso operazioni di allargamento – ha aggiunto – si sciolgono nodi fondamentali come ad esempio la partecipazione della società a gare pubbliche”. Pighi ha infine evidenziato che la vera questione è l’efficienza del servizio, precisando che “se Hera invece che perdere acquista clienti ci sarà un motivo”.

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