Sarà visitabile ancora una volta, sabato 26 settembre dalle 10 alle 18, la mostra “Trasmettere. L’educazione ai saperi e agli affetti attraverso la scuola”, curata da Maurizia Camurani per l’associazione Amici del Sigonio, nell’ambito del festivalfilosofia 2015 sul tema “ereditare”.
Alle 16 sarà un appuntamento con lettura di brani sulla scuola affidata all’attore Lino Guanciale - protagonista per Ert a Modena prima del “Ratto d’Europa” e ora di “Carissimi padri” - a chiudere l’esposizione allestita nel complesso culturale San Paolo, con ingresso da via Caselle 24, in collaborazione con Comune di Modena, Multicentro educativo MeMo e Liceo Carlo Sigonio, con il sostegno di “bipiuci”.
I brani scelti per la lettura pubblica nell’iniziativa, alla quale partecipa anche l’assessore comunale a Cultura e Scuola Gianpietro Cavazza, sono tratti da Giovanni Pascoli, Massimo Recalcati, Daniel Pennac, Edmondo De Amicis, Alberto Manzi, Giovanni Mosca e altri.
“Nelle aule della scuola elementare – spiega la curatrice Maurizia Camurani nella scheda di presentazione della mostra - si ricevono, ma anche si costruiscono e si rinegoziano, i fondamenti dell’eredità culturale che la comunità di appartenenza trasferisce su ogni individuo: non solo per quanto concerne il sapere, con l’avviamento a ‘leggere, scrivere e far di conto’, ma anche trasmettendo un’educazione morale e affettiva. La mostra propone l’allestimento di due spazi-aula, dotati anche di postazioni multimediali, nei quali effettuare un percorso emozionale all’interno di ambienti densi di arredi-prototipo e di oggetti carichi di vissuto scolare: cattedra, lavagna con gessi e cancellino, banchi, mappamondo, cartellone murale, alfabetiere, ma anche quaderni, libri, penne, modellini e strumenti didattici, fotografie. Nel ricreare il luogo per eccellenza della trasmissione culturale, si mostra il compito della scuola soprattutto negli anni tra il 1900 e il 1960, quando essa si proponeva principalmente di formare la persona e il cittadino ancora più che l’uomo colto, in un orizzonte prevalentemente locale e ancorato alla civiltà contadina, dunque sulla soglia di una lunga serie di riforme che hanno spostano i fini della scuola verso la formazione intellettuale e allargato progressivamente la sua prospettiva verso una dimensione planetaria”.
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