“In seguito all’approvazione del prossimo bilancio di previsione del Comune, nel quale sarà approfondito anche il tema delle alienazioni degli immobili di proprietà dell’Amministrazione, procederemo con la mappatura degli edifici nella disponibilità del Comune stesso”. Così l’assessore al Patrimonio Gabriele Giacobazzi, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 27 ottobre, in risposta all’interrogazione del consigliere di Per me Modena Marco Chincarini che chiedeva appunto “a che punto è la mappatura degli edifici e degli spazi nella disponibilità del Comune prevista da un emendamento di Bilancio proposto da Per me Modena e approvato lo scorso febbraio”.
Nel presentare l’interrogazione Chincarini ha sottolineato che “la mappatura, pubblicata on line, consentirebbe ai cittadini di conoscere quali sono gli edifici già utilizzabili o da recuperare e di portare le loro proposte per poterne usufruire, contribuendo ad animare aree abbandonate e a sviluppare idee innovative per il riuso, creando le basi per la creazione di luoghi di aggregazione per associazioni giovanili e di anziani e anche di dare un contributo al grave problema dell’emergenza abitativa”.
L’assessore Giacobazzi ha però spiegato che il patrimonio immobiliare nella disponibilità del Comune “non ha dimensioni significative: non ci sono abitazioni utilizzabili di nostra proprietà e non ci sono abitazioni che possano essere utilizzate a seguito di interventi di manutenzione. Ci sono invece molti edifici che sono già in uso a diverse realtà associative. In sostanza – ha proseguito – non esistono spazi sicuri o migliorabili che non siano già utilizzati”. L’assessore ha poi sottolineato gli interventi di recupero che il Comune sta già realizzando su edifici in disuso, coinvolgendo l’associazionismo, a partire dall’ex Amcm: “Ci sono già diversi lavori in corso ma ciò non toglie che nuove idee possano venire dalla città e dalle associazioni, tenendo sempre presente però che per i recuperi servono i fondi”.
Nella replica il consigliere ha affermato “che la mappatura serve a dare slancio a progetti nuovi. Non possiamo illudere la gente con progetti partecipati che poi non si realizzano, facciamo sapere cosa esiste e magari qualcuno si presenta con un’idea geniale. Magari si scopre che la voglia di recuperare certi edifici c’è e che noi dobbiamo solo metterla in moto”.
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