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20/04/2016

MASERATI / 2 – GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO COMUNALE

L’interrogazione del Pd sulla crisi dell’azienda è stata trasformata in interpellanza

L’interrogazione del Pd sulla crisi della Maserati illustrata nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 20 aprile da Marco Malferrari è stata trasformata in interpellanza e sono intervenuti numerosi consiglieri.

Per il M5s, Elisabetta Scardozzi ha evidenziato che “perdere la produzione a Modena vuol dire organizzare il funerale del Tridente, perché a dare il valore aggiunto è la qualità della produzione dello stabilimento modenese”. Secondo la consigliera “il centro ricerca è facilmente spostabile altrove e l’Alfa 4C non è Maserati. Bisogna fare chiarezza – ha concluso – e solo con il dialogo e l’ascolto, in primis dei lavoratori, si potrà capire il ruolo che Maserati avrà in futuro a Modena”. Secondo Marco Bortolotti “l’Amministrazione deve dichiarare qual è la sua funzione ai tavoli: si va con l’idea di incidere sulla possibile evoluzione di un territorio o si va ad ascoltare?”. Il consigliere ha quindi fatto un appello a Muzzarelli: “Sindaco lei è l’unica persona che in questo momento può andare ai tavoli e battere i pugni – ha detto – se non parla lei con i lavoratori a Modena chi può farlo?”.

Antonio Montanini di CambiaModena ha ricordato che è dal 2012 che si discute della vicenda e che, “in campagna elettorale, il sindaco diceva che avrebbe incontrato Marchionne e gestito il problema, cosa poi non avvenuta. Nessuno è in grado di gestire questa questione perché si tratta di una azienda internazionale. Non bisogna prendere in giro gli operai: meglio una risposta chiara, anche se dura, subito che una illusione che si trascina nel tempo portando a frustrazione”.

Andrea Galli di FI ha evidenziato che “si è a lungo parlato di Modena come la sede della motor valley, ma a distanza di anni è cambiato il mondo: oggi produrre a Modena o all’estero è solo una questione di costi e se da un giorno all’altro si sposta la fabbrica della linea produttiva, cosa ci vuole a far sparire gli ingegneri?”. Il consigliere ha poi ribadito che “il mondo industriale della metalmeccanica per Modena è fondamentale: dobbiamo salvare i 700 posti di lavoro qualificati e anche quelli di produzione che non devono rimanere residuali”.

Marco Cugusi di Sel ha concordato sul fatto che lo stabilimento modenese è inserito in un contesto internazionale “ma l’Amministrazione deve comunque tentare di intervenire perché fa parte della nostra comunità. Marchionne – ha proseguito – ha lasciato fuori dai cancelli la democrazia e sono contento che finalmente sia stato organizzato uno sciopero unificato di tutte le sigle sindacali in passato divise. Non ho dubbi – ha concluso – sull’impegno del sindaco per far pressioni a livello regionale, nazionale e sull’azienda per mantenere a Modena la produzione e i posti di lavoro, oltre alla ricerca”.

Per il Pd, Antonio Carpentieri ha parlato di “tema importante: è giusto che se ne parli anche qui. È chiaro che il sindaco ha limitati poteri di intervento sulla vicenda – ha aggiunto – ma il dibattito porta a capire il punto politico. Deve essere chiaro che per la città è fondamentale non solo sostenere la tutela dei 120 posti di lavoro in discussione e delle famiglie coinvolte, ma anche quel manifatturiero e quel marchio. Chiediamo al sindaco impegno a lavorare politicamente su una soluzione rispetto ai due aspetti”. L’interrogante Marco Malferrari, nella replica ha affermato: “Prendo atto dell’impegno del sindaco e dell’Amministrazione comunale, che non ho dubbi abbiano la volontà di mantenere gli impegni rispetto alla vicenda. Battere i pugni – ha aggiunto – può essere un’espressione molto efficace, ma quando ti trovi di fronte a soggetto economicamente molto più forte di te devi avere la certezza di avere alle spalle l’appoggio di tutti. Tutta la città deve quindi prendere coscienza della situazione e appoggiare l’Amministrazione nella posizione da prendere con Maserati”.

In chiusura di dibattito, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ricordato come il manifatturiero sia in continua evoluzione: “Già oggi non tutti i prodotti della Maserati vengono fatti a Modena – ha detto – si sta ragionando di un altro impianto e bisogna mettersi di questa idea, altrimenti parliamo di difendere una fabbrica che non c’è. Stiamo cambiando l’assetto del rapporto tra ricerca e produzione in una sfera internazionale – ha proseguito – e dovremmo essere un po’ più orgogliosi di avere a Modena il centro ricerca Alfa-Maserati, perché sarà la ricerca a fare la differenza sul mercato ed è la condizione per avere qui il futuro produttivo dei motori”. Il sindaco ha infine sottolineato che “a Modena c’è un capitale territoriale e umano che deve essere valorizzato e se Maserati non lo capisce, sarà un rischio di indebolimento per loro. La nostra richiesta all’azienda – ha concluso – è di fare in città la nuova vettura di eccellenza, di alta gamma; porteremo avanti questo impegno ogni giorno”.

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