Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Tu sei qui: Home / Archivio Stampa / Archivio Comunicati Stampa / 2016 / Aprile / STATUA DEL PERSEO, CAVAZZA: “SPOSTARLA? NON OPPORTUNO”

Archivio Stampa

Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

20/04/2016

STATUA DEL PERSEO, CAVAZZA: “SPOSTARLA? NON OPPORTUNO”

E’ in Municipio da 64 anni e la sua collocazione è stata confermata con il restauro del 2006. L’assessore ha risposto all’interrogazione di Andrea Galli (FI)

La statua del Perseo che solleva la testa della Medusa si trova nel cortile del Palazzo Comunale di Modena da 64 anni. Fu donata all’Amministrazione dalla famiglia Campori nel 1952 su richiesta del sindaco Corassori e il luogo venne scelto per “la sua centralità, il notevole passaggio di cittadini e visitatori nei primi anni della ricostruzione che seguirono alla Seconda Guerra Mondiale”, ma anche per la coerenza con la storia dell’opera d’arte e la sua precedente collocazione: “Una scelta che è stata confermata nel 2006 in occasione di alcuni lavori di restauro”.

Lo ha ricordato l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza rispondendo, nella seduta del Consiglio comunale di oggi, mercoledì 20 aprile, all’interrogazione di Andrea Galli (FI) sulla statua del Perseo presente nel cortile del Municipio.

Il consigliere ha chiesto se l’Amministrazione non ritiene più opportuno spostare la statua del Perseo “in posizione più acconcia e maggiormente visibile, come potrebbe essere piazza Roma o le sue immediate vicinanze”, dal momento che il cortile “viene usato come parcheggio e la statua è totalmente coperta alla vista perdendo visibilità e bellezza”. Il consigliere ha richiamato la vicenda che vide la statua del Perseo miracolosamente illesa tra le rovine di palazzo Campori in via Ganaceto, semidistrutto dai bombardamenti del 22 giugno 1944.

“Sono quindi 64 anni che la statua è collocata in Municipio e questa decisione, ormai ‘storicizzata’, è stata confermata anche di recente – ha affermato Cavazza – cosa che fa ritenere non opportuno riaprire oggi una riflessione su questo tema. Che, in ogni caso, non potrebbe avere come unica motivazione il semplice desiderio di maggiore visibilità di un’opera”.

L’assessore ha ricordato come la storia che ha portato Egidio Campori e Alfeo Corassori a concordarne la donazione al Comune sia significativa per “sottolineare l’attenzione per la cultura e i beni culturali di una municipalità che stava uscendo dalla guerra e che non a caso colloca questa statua all'interno del palazzo del Municipio, dando un significato profondo al gesto del recupero di un’opera d’arte che ancora oggi è ben documentato”.

Rispetto alla collocazione in piazza Roma, che secondo il consigliere risponderebbe a un obiettivo di migliore visibilità, l’assessore Cavazza non è entrato nel merito se non esprimendo il dubbio che probabilmente “non si giustificherebbe né dal punto di vista storico né dal punto di vista tematico: in Piazza Roma, non a caso, si trova la statua di Ciro Menotti, il nostro eroe del Risorgimento, collocata davanti al palazzo che rappresenta il potere ducale a cui si era opposto e dal quale era stato condannato. L'inserimento nella medesima piazza di un eroe mitologico come Perseo risulterebbe probabilmente del tutto incongrua”. Gli storici spiegano che la statua del Perseo è stata collocata originariamente all'interno di un palazzo e successivamente mantenuta all'interno di un cortile, incorniciata dalle volte, non in un ampio spazio aperto come sarebbe una piazza. Questa collocazione è stata confermata, appunto, anche quando, nel 2006, sono stati realizzati alcuni lavori di restauro. Cavazza, riportando le valutazioni dei tecnici, ha sottolineato che “la statua bianca davanti allo sfondo scuro del facciavista, e forse anche l'originale affiancamento della scultura classicheggiante con l'architettura medievale, colpiscono i passanti e costituiscono un elemento di richiamo verso la sede del Municipio, dando rilevo a un accesso che altrimenti potrebbe apparire un semplice accesso di servizio dove, ma su questo al momento non possiamo intervenire, trovano posto anche le auto elettriche del Comune e dal quale si accede anche al deposito delle bici”.

Nella replica, il consigliere Galli ha precisato che quello di piazza Roma “era solo un esempio della proposta di spostare la statua in una posizione maggiormente visibile. Quello che è stato fatto nel 1952 non c’entra – ha precisato – sotto al Municipio c’era un passaggio, il cortile era più frequentato e c’era una viabilità completamente diversa. La mia era una delle tante costruttive proposte fatte dall’opposizione. Non volete raccoglierla? È un peccato perché in quella piazzetta la statua è tenuta malissimo e non è vista da nessuno”.

Azioni sul documento